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Jon Elmer : Cisgiordania – “Una ricetta per la guerra civile”

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Betlemme – Abu Abdullah non è mai stato condannato per nessun crimine, ma negli ultimi due anni è stato arrestato così tante volte da aver perso il conto. È stato arrestato al lavoro, al mercato, per strada e, più di una volta, durante violente incursioni compiute da uomini col volto coperto che hanno fatto irruzione in casa sua e lo hanno catturato davanti alla sua famiglia. Nel cuore del campo profughi di Deheishe, nei sobborghi di Betlemme, Abu Abdullah descrive nei dettagli le violenze fisiche che ha subito in carcere, le numerose infreddature, le notti insonni trascorse in celle sporche e striminzite, i periodi prolungati che ha passato legato in posizioni di logorante tensione muscolare, e le lunghe ore di aggressivi interrogatori. “Gli interrogatori cominciano sempre allo stesso modo”, spiega Abu Abdullah. “Chiedono di sapere chi ho votato alle ultime elezioni”.Abu Abdullah non è il solo. Da quando il governo provvisorio del primo ministro palestinese Salam Fayyad ha preso il

IL CADAVERE DI WAIL ZWAITER GLI 007 D'ISRAELE IN AZIONE NELLA «BASE ITALIA»

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n un libro appena uscito Eric Salerno racconta come il nostro sia sempre stato un paese in cui i servizi israeliani hanno potuto fare quel che han voluto (Zwaiter, Vanunu...).Fin dal 48 quando Ada Sereni disse a De Gasperi : «Il governo italiano deve chiudere un occhio e possibilmente due sulle nostre attività in questo paese» Aprile 1948. Nel suo studio di Trento Alcide De Gasperi ha un incontro riservato e difficile. Di fronte a lui una donna decisa gli chiede in pratica carta bianca per le operazioni degli agenti di quell'«Istituto» che l'anno seguente diventerà il Mossad, il servizio segreto israeliano, quasi un mito per gli 007 del mondo intero. Il presidente del consiglio è titubante. Dal 1945, quando ancora non esisteva lo Stato di Israele, l'Italia era al centro di una battaglia geopolitica che segnerà tutta la seconda metà del '900. E i cui effetti continuano oggi.cine di migliaia di profughi ebrei liberati dai campi di sterminio nazisti si dirigono nel

Iran e iraq : rapporti economici e politici sempre più stretti

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Baghdad (AsiaNews) – Il governo iracheno chiede all’Iran di rispettare con urgenza gli impegni presi nel settore della ricostruzione post-conflitto e che da un anno aspettano di essere realizzati. I progetti riguardano grandi opere: alcuni ponti, tre strade ad alto scorrimento, e una nuova città. Il ministro per la Ricostruzione e l’edilizia, Bayan Dazaai, ha detto che l’Iraq aspetta che le ditte iraniane aprano i cantieri come previsto nel memorandum d’intesa siglato l’anno scorso tra le due nazioni a maggioranza sciita.Ditte della Repubblica islamica sono molto attive in Iraq, dove il regime iraniano esercita una forte influenza, che non è solo politica. L'obiettivo di condizionare gli sviluppi in Iraq è motivato da un certo numero di fattori strategici, ma anche da interessi culturali e religiosi. L’Iran è il primo partner commerciale dell’Iraq, con un volume di scambio che, secondo le previsioni per il 2010, supererà i 5 miliardi di dollari. L’influenza economica di Tehran

Ghetto di Varsavia: la società segreta di Emanuel Ringelblum al fine di archiviare testimonianze e documenti di quella tragedia

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Emanuel nacque a Buczacz nel 1900. Si laureò in storia ottenendo un dottorato all’Università di Varsavia. Come molti ebrei dell’epoca fu attivo fin da giovanissimo nel Po’alei Zion, un partito della sinistra ebraica. Per diversi anni insegnò storia nelle scuole superiori ebraiche. Per poi dedicarsi al Joint Distribution Committee, una organizzazione fondata per aiutare i profughi ebrei vittime delle persecuzioni razziali. Nel 1923 insieme ad altri colleghi fondò l’Istituto di Ricerca Ebraico che concentrò i suoi studi sulla storia dell’ebraismo a Varsavia. Nel 1930 era a tutti gli effetti uno degli ebrei della comunità. Inveterato ottimista credeva fermamente in un futuro certo per gli ebrei polacchi, non valsero a nulla né gli avvertimenti dei suoi colleghi di lavoro né le preghiere dei parenti, nulla lo persuase a lasciare il paese. Quando nel 1939 scoppiò la guerra e la maggior parte dell’élite culturale e politica ebraica decise di scappare verso Est, Emanuel scelse invece di rim

Fatenah - Part 1/3 video su Gaza

Intervista a Mohamed Halabi, responsabile delle relazioni internazionali del comune di Gaza.

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Palestina, “Basterebbe un’ora per trovare un accordo, ma non decidiamo noi” Mohamed Halabi è il responsabile delle relazioni internazionali del comune di Gaza, un titolo importante ma ‘chiuso’ in un paradosso: da Gaza è difficile uscire, e non è certamente un ruolo amministrativo ad aprire i valichi di Erez o di Rafah, nemmeno se a chiederlo sono le città gemellate di Barcellona, Torino, Dunkerque (Francia), o Tromso (Norvegia). Eppure Mohamed Halabi è riuscito a uscire. A prima vista sembra un ragazzo, e in effetti lo è: ha 35 anni, ma è già abbastanza grande per Gaza, dove l’età media è di 17 anni. In questi giorni Mohamed Halabi sta portando in giro per l’Italia e per l’Europa la sua esperienza nell’ambito di un ciclo di convegni dal titolo “Vivere a Gaza”. Per poter passare il valico di Erez (a nord, al confine con Israele) serve almeno un mese di preparazione: “Se sei fortunato”, sottolinea Halabi. Per uscire da quello di Rafah (sud, alla frontiera con l’Egitto), ne servono al

Israele e il finanziamento Usa in aiuti militari

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Military aid to Israel . PeaceReporter - La Freccia, la Fionda di David e la Cupola di Ferro U.S. Assistance to Israel grafico allegato Frammenti vocali in MO:Israele e Palestina: Le armi di Israele tra ... Una "potenza economica regionale". Ecco come l'ANIMA, la rete di agenzie per la promozione degli investimenti nell'area mediterraneana, che comprende 70 agenzie governative e reti internazionali, ha descritto Israele nel suo rapporto Mediterranean Investment Map del gennaio 2010. Il rapporto ha analizzato le economie dei 27 paesi dell'Unione europea, nonché di 9 paesi partner.E chi potrebbe metterlo in dubbio. Vantando un tasso di crescita annua del PIL intorno al 5% dal 2004 al 2008, Israele è al 27esimo posto tra i 132 paesi inclusi nel Rapporto di competitività globale del Forum Economico Mondiale dello scorso autunno. Si è classificato al nono posto per capacità innovativa.Nel rapporto dell' Institute for Management Development sulla competiv