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Yossi Melman:la manipolazione dell'IDf dell'informazione,è un male per la democrazia

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http://www.rsf.org/ Rapporto di Reporters sans Frontiéres sulla guerra di Gaza GAZA: "REPORTERS SANS FRONTIÈRES" ACCUSA HAMAS E ISRAELE 2sintesi personale articolo haaretz IDF non ha posto limitazioni ai mezzi di informazione E 'stato sufficiente, durante la maggior parte dei della guerra impedire ai giornalisti di entrare a Gaza. Invece di avere una comunicazione diretta e indipendente, il pubblico israeliano sta ricevendo informazioni filtrate dagli addetti stampa dell'IDF La guerra diventa sterile , priva di immagini di morte e di distruzione . Quest'approccio è miope, costituisce la politica dello struzzo Nell'era dell'informazione ,Israele e il mondo vedono le stesse immagini e ascoltano le stesse voci: la manipolazione dei media da parte dell'Idf è un bene per l'esercito, un male per la democrazia Yossi Melman: IDF's manipulation of the media is good for the army, but bad for democracy Allegato Mani

la memoria di Bialystok

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C’era una volta una città polacca di nome Bialystok , in cui vivevano centomila persone, di cui sessantamila ebrei. La vita ebraica fioriva ed essi erano orgogliosi di appartenervi.continua qui Memoria 13 - Quelle parole che tornano in vita

Gideon Levy :lancia sassi, colpito alla testa dall'IDF è in coma

Sintesi personale Il giovane Mahdi Abu Ayash si trova nel reparto di terapia intensiva di Al Ahli Hospital di Hebron, con nessuna possibilità di un significativo recupero. Aveva lanciato sassi contro l'IDF che aveva arrestato e picchiato suoi due amici L' IDF ha utilizzato il Rüger fucile calibro 0,22, espressamente vietato come mezzo di dispersione della folla nel dicembre 2001. I medici hanno dichiarato di non aver mai visto prima un proiettile, che gira intorno al cervello e distrugge i suoi tessuti. Perché non sono stati usati lacrimogeni o proiettili di gomma? Oppure un colpo in aria?Perché non è stata avviata un'indagine su questo grave incidente? un cecchino..una pallottola in fronte .... è la fine Perchè ai soldati è permesso circolare di notte nel villaggio di Beit Omar e provocare l'inevitabile reazione dei giovani? Perchè un sedicenne deve vivere come un vegetale? Chi se ne assume la responsabilità? Nessuno darà una risposta ai suoi familiari. Il

Yitzhak Laor : formula magica per la guerra: rafforzare deterrenza

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Sintesi personale "il rafforzamento del potere di deterrenza" è una formula che autorizza la guerra . E 'molto bello che ci siano esperti del mondo accademico, che insieme a generali discutano del potere di deterrenza come se si trattasse di una sorta di scienza - ma è giunto il momento di ricordare a noi stessi che almeno le due ultime guerre del governo di Olmert si basavano su questo ragionamentoSe "portare i ragazzi a casa" o "la sofferenza dei residenti del Sud " sono argomenti propagandistici, ora c'è una grande paura che il "potere di deterrenza" continuerà ad essere utilizzata ,come una sorta di pozione magica ,per i capi dell 'esercito e dell' l'establishment politico . Se vi è un interesse a entrare in guerra, un incidente di frontiera diventa un vero e proprio segnale di avvertimento: abbiamo perso il nostro potere di dissuasione.In altre parole, il potere deterrente è una licenza di fare ciò che vogliamo, ovunque,

Laa destra israeliana contro Zamir

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La purezza delle armi E' opinione consolidata in Israele che l'esercito nazionale, l'Israel Defence Force, o Tsahal, sia caratterizzato da un alto standard di moralità. Certo, le atrocità fanno parte della guerra e gli abusi da parte di singoli elementi ci sono sempre stati. Tuttavia, essendo Israele una democrazia, quelle violazioni sono anche sempre state oggetto di indagini, perlomeno interne alle forze armate, e in alcuni casi sono state sanzionate. Fino a oggi, per l'opinione pubblica israeliana tanto bastava per credere che Tsahal sia un esercito che non commette volontariamente crimini di guerra. Negli ultimi due mesi, le accuse di aver commesso tali crimini di guerra nella Striscia di Gaza, durante l'operazione Piombo Fuso, sono state liquidate dall'establishment di Tel Aviv come propaganda, da parte palestinese o da parte di Ong con un agenda anti-israeliana. Ora invece, nuove e pesantissime accuse vengono mosse all'Idf da parte degli stessi so

Soldati israeliani: rabbini volevano "guerra religiosa" a Gaza

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GERUSALEMME (Reuters) - I rabbini dell'esercito israeliano hanno detto alle truppe incaricate dell'offensiva nella Striscia di Gaza nel mese di gennaio che stavano combattendo una "guerra religiosa" contro gli infedeli, stando ad un racconto di un comandante dell'esercito, pubblicato venerdì.Il loro messaggio è stato molto chiaro: noi siamo i giudei, noi siamo arrivati in questa terra per miracolo, Dio ci ha riportato qui e ora noi dobbiamo combattere per espellere gli infedeli che stanno interferendo con la nostra conquista di questa terra occupata", ha riportato il militare.In un pezzo ancor più lungo, pubblicato nell'edizione del venerdì "Week's End", il soldato Ram ha parlato delle operazioni relative al 22esimo giorno, parlando di "sensazioni simili a quelle di una missione religiosa".Le operazioni sono cominciate con un sergente credente che "ha riunito l'intero plotone e ha guidato la preghiera per coloro che stav

Giorgio Gomel Dopo Gaza: Hamas, Israele, la trattativa

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Dal ritiro da Gaza nel 2005, malgrado ripetute enunciazioni di buoni propositi, Israele non ha fatto alcun passo, paralizzata da un lato nel suo immobilismo diplomatico dai contrasti interni al paese, spinta dall’altro lato dalla forza di pressione dei coloni ad una dissennata espansione degli insediamenti in Cisgiordania. Nel solo 2008 – secondo l’ultimo rapporto di Shalom Achshav – vi è stato un aumento del 60 per cento di case e strutture costruite nelle colonie, di cui il 40 per cento ad est del muro di separazione. Israele inoltre non ha liberato prigionieri palestinesi, non ha alleviato le condizioni vessatorie e umilianti dell’occupazione, non ha accettato il piano di pace della Lega Araba del 2002 che costituiva una proposta radicalmente nuova per il mondo arabo. Ha fallito miseramente nel tentativo di isolare diplomaticamente ed economicamente, tramite la chiusura dei confini, il regime di Hamas. Urge oggi un negoziato con l’ANP sulle questioni dirimenti degli insediamenti,