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2 Come il servizio segreto israeliano ha ostacolato i piani nucleari dell'Iran

Londra, 17 febbraio - Stando al The Daily Telegraph, Israele ha lanciato una guerra dietro le quinte al programma nucleare iraniano contemplando anche l'assassinio degli scienziati coinvolti nella realizzazione del programma per rallentare il processo ed evitare uno scontro armato aperto tra i due Paesi. Un ex funzionario della Cia, citato dal giornale, ha detto che l'obiettivo è far deragliare il programma iraniano e per il momento si cerca di "rallentarlo, rallentarlo, rallentarlo, sino a quando non emerge una soluzione diversa". Con la cooperazione americana le operazioni segrete israeliane puntano all'eliminazione del personale coinvolto nel programma e a sabotare "la catena di approvvigionamento nucleare" dell'Iran. Israele sarebbe dietro la morte avvenuta nel 2007 di uno scienziato dell'impianto nucleare di Isfahan, Ardeshire Hassanpour, deceduto ufficialmente a seguito di un misterioso avvelenamento da gas tossico. fonte israeliana http://

Daniela Gross :Donne d'Israele: Amira Hass

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“ Sono abituata a essere considerata impopolare.  Per me non è un problema. Molti israeliani mi considerano una traditrice, ma altri mi leggono con interesse e si sentono solidali con le opinioni che esprimo”. Amira Hass, prima e unica giornalista israeliana a vivere a Gaza e in Cisgiordania, ha uno stile diretto e pungente. Anche quando le domande entrano nel vivo della sua esperienza personale. Non teme per se stessa? le chiede l’intervistatore. E lei, serafica, “sono abituata”: “credo che fare il giornalista significhi sorvegliare i centri di potere, osservare da vicino come vengono applicate le politiche dei governi e se rispettano nei fatti ciò che hanno promesso i governanti”. continua qui Leggi tutto...

Alain Gresh * Vittime del piombo fuso

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Leggi tutto... Nella notte di sabato 3 gennaio 2009 l'esercito israeliano ha lanciato un'offensiva terrestre a Gaza, dando così un seguito agli attacchi aerei iniziati il 27 dicembre. Utilizza tutti i mezzi a sua disposizione: carri armati, tiri di artiglieria, bombardamenti, ecc. Quel che inquieta di più è che malgrado una decisione della Corte suprema, Israele proibisce ai giornalisti di entrare nel territorio. Human Rights Watch in un comunicato emesso il 5 gennaio a Gerusalemme, ha chiesto alle autorità israeliane di lasciare entrare a Gaza i giornalisti e gli osservatori. Fonti palestinesi assicurano che almeno 12 persone sono morte (1) in seguito a tiri di artiglieria nella città di Beit Lahiya. Un'ambulanza inviata espressamente è stata colpita a sua volta. Questo ha paralizzato i contatti. Un video diffuso da Sabbah tv mostra alcune vittime degli «eccessi» israeliani su un mercato. È chiarissimo fin dal primo momento che le vittime civili palestinesi saranno

Amira Hass / Joha Ibrahim colpito da un cecchino mentre sventolava una bandiera bianca

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Sintesi personale 5 gennaio 2009, nel quartiere di Gaza City, un uomo di circa il 60 spinge una donna anziana,sua madre, su una carriola. Un ragazzo di 15 anni ,Ibrahim ,cammina al loro fianco, agitando un panno bianco:circa 80 persone li seguono con le mani alzate . "Nella notte tra Sabato e Domenica, tra il 3 e il 4 gennaio", racconta Joha " I missili cadevano in tutte le direzioni. Morivamo di paura e ci siamo rifugiati con i bambini all'interno della casa. I soldati hanno cominciato a gridare "aprite la porta"Una ragazza si è affrettata ad ubbidire , il resto della famiglia è scesa con le mani alzate. I soldati, dodici o venti, hanno fracassato una porta e trasformata la casa in una avamposto militare. Le bombe avevano distrutto la parte superiore dell'abitazioneUn ufficiale ha gridato " 'Yallah - tutti a Rafah. Voglio far saltare la casa.' Non potevo credere alle mie orecchie. Ho dedicato tutta la mia vita

Gideon Levy: il sionismo legittima ogni violenza?

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La sinistra israeliana è morta. Negli ultimi nove anni, del campo pacifista aveva solo il nome. Il partito laburista, Meretz e Kadima pretendevano di parlare in nome della pace, ma si è trattato solo di un trucco, di un inganno. I laburisti e Kadima hanno fatto due guerre e continuato a costruire insediamenti in Cisgiordania; il Meretz ha appoggiato entrambe le guerre. La pace è rimasta orfana. Gli elettori israeliani, a cui è stato fatto credere che non ci fosse nessuno con cui trattare e che l’alternativa fosse perciò l’uso della forza – guerre, omicidi mirati e colonie – con queste elezioni hanno chiaramente detto la loro: una liquidazione del partito laburista e del Meretz. È stato solo per inerzia che questi due partiti siano riusciti a racimolare i pochi voti conquistati.Non poteva andare diversamente. Dopo tanti anni in cui a malapena qualche protesta si è levata dalla sinistra, mentre la piazza, quella stessa piazza che espresse il suo sdegno dopo Sabra e Chatila, è rimasta

New York; striscioni "free palestina" esposti dagli ebrei contro l'occupazione

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Pro-Palestinian banner on the highway - a Jewish initiative perchè noi ebrei andremo alle manifestazioni