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IL PATRIARCA LATINO TWAL, "IL NOSTRO POPOLO SOFFRE INGIUSTIZIA"

(…) Santissimo Padre, questa terra dove Gesù ha scelto di vivere per salvare il mondo, ha bisogno di pace, di giustizia e di riconciliazione. Le nostre ferite hanno bisogno di essere guarite, i prigionieri d’essere rilasciati, i nostri cuori d’essere purificati dall’odio, e il nostro popolo di vivere in pace e in sicurezza. Il nostro popolo soffre e continua a soffrire l’ingiustizia, la guerra (la guerra di Gaza è ancora una ferita aperta per centinaia di migliaia di persone), l’occupazione e la mancanza di speranza in un avvenire migliore. Quando noi abbiamo accolto il Suo predecessore, il papa Giovanni Paolo II, noi avevamo la speranza di pervenire alla pace, ma questa pace non è mai venuta. Molti hanno allora abbandonato ogni speranza e hanno lasciato la Terra Santa per andare in cerca di un avvenire migliore in altri paesi. Ecco perché il numero dei Palestinesi, soprattutto cristiani, è diminuito e continua a diminuire. Finché noi non troveremo la pace e la tranquillità, ho paura c

Gideon Levy: l'antisemitismo è a Tel Aviv

Sintesi personale L'antisemitismo non è a Varsavia,a Monaco di Baviera o a Parigi, E 'proprio qui, nella nostra casa, a Ramat Aviv, l quartiere di Tel Aviv, L'entrata di un manipolo di ultra-ortodossi ebrei in questo modesto e tranquillo quartiere ha provocato un 'ondata di razzismo, Se qualcuno dovesse comportarsi in questo modo verso gli arabi israeliani, i residenti si ribellerebbero , ma quando si tratta di Haredim tacciono: attaccare i "neri" è di moda. Gli Haredim, come ogni minoranza, ha il diritto di vivere nel quartiere Non c'è differenza tra una sinistra che li demonizza e disumanizza e una destra che si comporta nello stesso modo verso gli arabi israeliani :nel quartiere ci sono ronde di cittadini contro di loro Gli Haredim sono una comunità rigorosamente conservatori, non prestano servizio militare, molti di loro non lavorano e vivono in povertà ,la loro lingua è l'yiddish A livello nazionale vengono definiti come para

Warschawski (intellettuale israeliano) La Nakbah degli ebrei non sionisti

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Intervista a Michel Warschawski, intellettuale israeliano, di fronte al 61° anniversario della nascita d'Israele. Per i palestinesi è la nakbah, la tragedia. Anche per gli ebrei non sionisti non è una festa, almeno non più Tutte le guerre di Israele sono state e ancora sono guerre di aggressione - a essere precisi, Israele è in sé un'aggressione. Non sono ovviamente contro l'esistenza di Israele, ma la prima delle parole che ingannano, qui, è il 1948, la cosiddetta ‘guerra di indipendenza' - mentre è stata essenzialmente una guerra di conquista e espulsione. Siamo precipitati in pochi anni da gruppi terroristici, a stati canaglia, a popoli interi qualificati indistinti come minacce esistenziali, e l'evoluzione non è quantitativa ma qualitativa, non si combatte più contro una politica, un governo, un obiettivo specifico, ma contro pericoli dalle definizioni sempre più vaghe. D'altra parte, se davvero qui fosse questione di Hamas, anche l'ultimo degli ana

Il parroco di Gaza: il Papa ci ha dato molta gioia

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Alla fine non stava più nella pelle per la gioia. «Per non è un grande dono. Un enorme incoraggiamento. Sapere che il Papa ci ha nel suo cuore, che tutta la Chiesa ci sostiene, è una gioia che non si può descrivere». Padre Jorge Hernandez, sacerdote argentino del Verbo incarnato, parroco di Gaza da poco più di un mese, non riesce a contenere l'entusiasmo. Un'eccitazione che non gli fa sentire neppure il caldo del sole di mezzogiorno. «Sono certo che il viaggio di ritorno a Gaza sarà meno faticoso», dice sorridendo.La vicenda dei permessi promessi (e in parte negati) ai cristiani di Gaza era stata riportata proprio da  Terrasanta.net  lunedì scorso. «La nostra parrocchia - spiega padre Jorge - aveva chiesto 250 permessi. Lunedì non ne avevamo ancora nessuno. Poi ho saputo che ne sono stati concessi un centinaio, ma qui a Betlemme sono arrivati solo 48 di cristiani da Gaza. Non solo i cattolici della mia parrocchia, ma anche ortodossi. Una piccola rappresentanza che comunque por

Israele il piano segreto sulla divisione di Gerusalemme

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La denuncia è di quelle molto pesanti: fare fatti sul terreno, attraverso la costruzione di parchi. Tradotto: l'associazione israeliana Ir Amin, specializzata su Gerusalemme - dice  Haaretz  in una anticipazione - ha scoperto un piano segreto israeliano secondo il quale la Città Vecchia sarebbe in futuro circondata da parchi pubblici (archeologici o meno) che renderebbero impossibile una divisione di Gerusalemme tra israeliani e palestinesi in un processo di pace. Un parco pubblico è quello previsto dalla municipalità a Silwan, sotto la cosiddetta Città di David, e che ha dato luogo agli 88 ordini di demolizione partiti nei mesi scorsi ai danni di residenti palestinesi di Silwan.  Facts on the ground , insomma: un'accusa che i palestinesi lanciano da tempo, e che nelle ultime settimane è diventata quotidiana, soprattutto riguardo al destino di Silwan. E la notizia del piano viene resa pubblica proprio all'arrivo di Benedetto XVI a Gerusalemme, quando l'occhio delle tele

Gideon Levy chiedete ai vostri figli di Gaza

Sintesi personale Si tratta di un comportamento ben noto ad ogni investigatore di polizia: in primo luogo l'indagato nega tutto, poi attacca il suo interrogatori, poi ammette   qualcosa  e, infine, confessa.Le Forze di Difesa israeliana   hanno  negato tutto,ma la verità lentamente, grazie alle denunce delle Organizzazioni Internazionali è cominciata ad emergere su quanto è accaduto a Gaza durante l'operazione Piombo Fuso Israele ha allora cominciato ad attaccare queste organizzazioni, a chiudere la porta in faccia alla missione dell'ONU,  Il presidente ha bruscamente rimproverato  Ban Ki-moon   suggerendogli  una visita ad Auschwitz, e  costringendolo ad appoggiare parzialmente la relazione . Chi ha osato investigare è stato bollato come antisemita  Poco è cambiato a partire dai primi anni del 1970-r  quando un gruppo di  avvocati americani accusò lo Shin Bet di praticare la tortura , naturalmente  questi avvocati sono stati immediatamente definiti antisemiti   Noi neghi