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Alberto Negri - L'11 settembre prima dell’11 settembre

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    La propaganda della destra: islamofobia Oggi si cercano di vendere come novità cose di 30 anni fa. Ecco perché, vent’anni dopo l’11 settembre 2001, gli americani hanno riconsegnato l’Afghanistan ai talebani: era un copione in parte già scritto perché sono decenni che gli americani, con alterne fortune, «giocano» con integralisti e terroristi In un articolo apparso su Limes nel marzo 1994 scrivevo di Osama Bin Laden, del ruolo della Cia e dei collegamenti con i gruppi jihadisti in Medio Oriente e in Bosnia. E del primo attentato alle Torri Gemelle del ’93: era l’11 settembre prima dell’11 settembre. Oggi si cercano di vendere come novità cose di 30 anni fa. Ecco perché, vent’anni dopo l’11 settembre 2001, gli americani hanno riconsegnato l’Afghanistan ai talebani: era un copione in parte già scritto perché sono decenni che gli americani, con alterne fortune, «giocano» con integralisti e terroristi. Agli inizi del ’94 non era passato molto tempo da quando democratici e repubblicani e

Catherine Cornet, Macron è finito nella trappola dell’estrema destra

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  La propaganda della destra: islamofobia I sostenitori dell’ alt-right , che hanno accompagnato l’ascesa di Donald Trump “sono nazionalisti e suprematisti, razzisti e antisemiti, complottisti, neonazisti intolleranti e talvolta violenti”. Il movimento si organizza in modo decentralizzato attraverso i siti di informazione e pagine sui social network pieni di notizie false e fa nuove reclute “tra bianchi identitari, istruiti o meno, che si presentano come vittime della cultura dominante”. In questo contesto, l’ alt-right  vede chiaramente l’università come un punto di riferimento della sinistra. Sono analogie che fanno riflettere. Resta da capire se questa strategia di appropriazione di temi cari all’estrema destra da parte del governo Macron a fini elettorali sarà vincente. La legge contro il separatismo – che intendeva apertamente colpire il mondo associativo musulmano – sta facendo uscire dal loro consueto riserbo le associazioni cattoliche, protestanti ed ebraiche, che la consideran

Alberto Negri - A Nizza è scattata nel sangue la trappola dello scontro di civiltà

La propaganda della destra: islamofobia   https://ilmanifesto.it/a-nizza-e-scattata-nel-sangue-la.../ Alberto Negri - A Nizza è scattata nel sangue la trappola dello scontro di civiltà Francia. L’estremismo islamico nasce dalla crisi dei regimi secolaristi alleati dell’Occidente e si alimenta in modo esponenziale con le guerre degli Usa e dei loro alleati in Medio Oriente Come previsto la trappola dello scontro di civiltà è scattata. Non si può affermare che Erdogan abbia ispirato l’attacco con i tre morti a Notre Dame a Nizza ma è chiaro che prendendo di mira la Francia e insultando Macron, ha incendiato il mondo musulmano con conseguenze imponderabili. Dal Medio Oriente all’Est asiatico ieri si bruciavano tricolori e ritratti del presidente francese con l’approvazione dei leader musulmani, anche di quelli che (come la stessa Turchia) hanno condannato il massacro di Notre Dame. Quale è il pericolo? Che dal vaso di Pandora dilaghi, oltre al Covid, quella contrapposizione tra l’Occident

Alberto Negri Scontro di civiltà, all’amo di Erdogan abboccano tutti

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  tag  :  La propaganda della destra: islamofobia ILMANIFESTO.IT Scontro di civiltà, all’amo di Erdogan abboccano tutti | il manifesto Con la febbre da Covid anche la politica internazionale è entrata in terapia intensiva. Il grafico della febbre si è impennato con il duello verbale tra Macron ed Erdogan, allargandosi all’Europa e a tutto il mondo arabo-musulmano. La febbre potrebbe passare con un’aspirina se in gioco non ci fossero poste geopolitiche importanti, come il c ontrollo del Mediterraneo, delle rotte del gas e del petrolio, delle influenze dal Nordafrica al Caucaso e gli stessi equilibri appena stabiliti dagli accordi di Abramo, la finta pace del mondo arabo con Israele voluta da Trump e dagli emiri del Golfo. Erdogan questa volta non ha mosso truppe o mercenari jihadisti come ha fatto in Siria, in Libia e in Nagorno Karabakh ma ha mobilitato l’argomento preferito dalle destre americane, europee e musulmane: lo scontro di civiltà . E siccome – come cantava 40 anni fa Franco

Hillel Cohen Via Facebook, Israele sta cercando di cambiare la percezione palestinese sull' 'occupazione

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la propaganda della destra- hasbara - manipolazioni -falsificazioni Nell’estate del 2016, il servizio di sicurezza israeliano Shin Bet ha aperto una pagina Facebook in arabo chiamata Bidna Na’ish (“Vogliamo vivere”). È un nome abbastanza scaltro. Nel gergo palestinese, bidna na’ish è un’espressione usata dai residenti dei Territori che sono stanchi della lotta con Israele e più interessati a mettere in tavola il cibo per i loro figli; che è di fatto il messaggio centrale della pagina Facebook dello Shin Bet: Sarebbe meglio per voi, Palestinesi, se vi concentraste nel migliorare la qualità della vostra vita piuttosto che occuparvi di politica. Circa due anni dopo, agenti operativi dello Shin Bet – i “capitani” responsabili di varie regioni, dalla Striscia di Gaza a sud fino a Jenin nel nord – hanno preso parte all’attività dell’organizzazione su Facebook, aprendo delle loro pagine personali. Gli agenti si identificano come personale dell’intelligence israeliana e usano pseudonimi arabi.