Avner Gvaryahu Il modo migliore per evitare un’indagine dell’ICC: non commettere crimini di guerra
tag Gaza margine protettivo La decisione emessa dalla Corte Penale Internazionale (CPI) lo scorso venerdì, che ha confermato di poter indagare sui presunti crimini di guerra commessi da Israele e da gruppi palestinesi nei Territori Occupati, è stata pronunciata da un collegio di giudici internazionali, ma è una produzione molto israeliana. Secondo il mondo in cui vivono il primo ministro Benjamin Netanyahu e i suoi sostenitori, la strada di Israele verso L’Aia passa perfidamente attraverso le immacolate aule dei governi europei, dove attivisti e politici decisi a danneggiare l’unico Stato ebraico del mondo covano complotti antisemiti, usando il diritto internazionale come copertura. La verità, tuttavia, è molto più dolorosa. Operazione militare dopo operazione militare, Israele ha ignorato la bandiera nera –segnale di ordini immorali che dovrebbero essere rifiutati– che sventola sulle regole di ingaggio dettate dal suo governo e dai grandi capi dell’IDF [l’esercito israeliano]. Abb