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Oxfam: a Gaza un bambino ucciso ogni ora

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    http://www.vita.it/mondo/emergenze/oxfam-a-gaza-un-bambino-ucciso-ogni-ora.html 116mila i giovani vittime di trauma nella Striscia, 147 quelli uccisi. 135mila le persone senza cibo. «Dati agghiacciante che non solo deve far riflettere, ma portare la comunità internazionale ad imporre un immediato cessate il fuoco», sottolinea il responsabile emergenze umanitarie della ong, Riccardo Sansone   Non accenna ad arrestarsi la tragedia umanitaria a Gaza, il conteggio delle vittime continua a salire e secondo gli ultimi dati che arrivano dall’interno della Striscia, dai 34 operatori di Oxfam al lavoro in sostegno della popolazione, il 74 per cento delle oltre 600 vittime palestinesi è rappresentata da civili, mentre il numero dei feriti è salito oltre i 3500 e si avvia a superare quota 4000. Nel frattempo durante gli scontri tra Hamas e Israele, sale anche la conteggio degli israeliani uccisi: 29 le vittime di cui due civili adulti. Ma il dato più allarmante  è che,

Chemi Shalev :L’orazione di Moshe Dayan è ancora molto attuale

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  La filosofia di Moshe Dayan L'opinionista di Haaretz Chemi Shalev ricorda un precedente di ragazzo israeliano ucciso "da predoni arabi" nel 1956, quando intervenne il Capo di Stato Maggiore dell'IDF, Moshe Dayan, pronunciando un'orazione funebre rimasta famosa per "la brutale sincerità". Il militare riconosceva pubblicamente la rabbia dei palestinesi , e pur non aprendo a posizioni "pacifiste" riusciva a esprimere tutte le incognite che pesavano, e forse pesano tuttora, su un'intera generazione di israeliani.  Il 29 aprile 1956 Roy Rotenberg , l’ufficiale della sicurezza di soli 21 anni del kibbutz Nahal Oz, fu ucciso da alcuni predoni arabi vicino al confine con Gaza, a poca distanza dall’area nella quale l’IDF ha perso 13 soldati ieri. Gli assalitori trascinarono il corpo di Rotenberg oltre il confine, lo mutilarono e lo recapitarono agli osservatori delle Nazioni Unite. L’allora Capo di Stato Maggiore dell’IDF Mosh

Gabriele Nissim : "Ragioniamo sulle responsabilità del conflitto"

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  Ragioniamo sulle responsabilità del conflitto" “C’è un disperato bisogno di coraggio civile in Israele e Palestina: figure che facciano tacere le armi, disponibili al dialogo nonostante i lontani punti di partenza, che facciano della resistenza morale una bandiera, e della lotta alle prese di posizione ideologiche una priorità”. Gabriele Nissim , saggista e storico, fondatore e presidente di Gariwo , la Foresta dei giusti, si schiera apertamente per una risoluzione nonviolenta del conflitto. Sottoponendo a una lucida analisi sia le azioni di Hamas e del mondo arabo che gli ruota attorno che le scelte del governo israeliano e non risparmiandogli critiche, l’intellettuale italiano di origine ebraica, membro della Comunità di Milano, allo stesso modo prova a entrare nella parte più sensibile del conflitto, ovvero il muro contro muro che si è creato tra filo-palestinesi e sostenitori di Israele, emblema di una spaccatura oggi insanabile, “ma in futuro p

Amira Hass .Israel's attack on Gaza is revenge for the Palestinians' refusal to accept occupation

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  There is method in madness, and the Israeli insanity, which refuses to grasp the extent of its revenge in Gaza, has very good reasons for being the way it is. The entire nation is the army, the army is the nation, and both are represented by a Jewish-democratic government and a loyal press, and the four of them work together to stave off the great betrayal: the Palestinians’ refusal to recognize the normalcy of the situation. The Palestinians are disobedient. They refuse to adapt. This is after we thought it was working for us, with VIP treatment for a few of them and an opportunity for swollen bank accounts for some, and with enormous donations from the United States and Europe that nurture the pockets of imaginary Palestinian rule. The insistent, steadfast demonstrations in West Bank villages have not even scratched the surface of the Israeli faith in the normalcy of our domination of another people. The boycott, divestment and sanctions

B’Tselem : a Gaza 25 membri della famiglia di Abu Jame' uccisi in un bombardamento

‎ B'Tselem בצלם ‎. 25 members of a single family killed when their house was bombed, apparently without warning. Initial findings: On Sunday, 20 July 2014, at around 7:00 PM, the home of the Abu Jame' family in #Gaza came under attack. The building was home to the extended family: the matriarch, Fatmeh Abu Jame', her four sons, and their wives and children. The family were eating iftar, the meal that breaks Ramadan fasting for the day. B’Tselem’s initial findings indicate that the likely target of the attack was Ahmad Suliman Sahmoud, a member of Hamas’ military wing, who was visiting a merthmber of the family. Everyone who was in the house at the time of the bombing was hurt: 25 members of the Abu Jame' family were killed, as well as Hamas operative Sahmoud. The rest were injured, including at least three of Fatmeh Abu Jame's sons and one of her daughters, who were taken to the a-Nasser medical center in Khan Yunis. Information B’

Gaza : aggiornamento 23 luglio

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——————————————————————————————————————————————- della redazione Roma, 23 luglio 2014, Nena News – Almeno cinquanta vittime palestinesi. Due giovani soldati israeliani uccisi. E’ il tragico bilancio della solo giornata di ieri nella Striscia di Gaza. Più di 630 morti dall’inizio dell’Operazione “Bordo protettivo” che oggi entra nel suo sedicesimo giorno. Ancora una volta “target” dell’aviazione israeliana sono state le strutture sanitarie e ambulanze. Ma non sono luoghi sicuri nemmeno le scuole dell’Unrwa [Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione, ndr] e gli edifici della tv panaraba al-Jazeera che sono stati ieri bersaglio degli aerei di Tel Aviv. A lanciare un grido d’allarme è stato il portavoce dell’ufficio Onu per gli affari umanitari (OCHA) che ha detto che “nella Striscia non c’è letteralmente alcun luogo sicuro in cui nascondersi”. L’OCHA ha diffuso dati terribili: 1,2 milioni di gazawi (su 1,8 milioni) sarebbero senza acqua o ne dispongono in mo

“Sayadeen”, i pescatori di Gaza e l’omaggio ai bambini uccisi sulla spiaggia (video)

Il regista del breve documentario dal titolo “Sayadeen” (Pescatori) dedicato ai pescatori di Gaza (girato nel maggio 2012) ha diffuso nelle scorse ore sul suo canale Youtube il video dell’opera, aggiungendo una dedica ai bambini palestinesi uccisi sulla spiaggia da un attacco israeliano, che così recita: “Il 16 luglio 2014 quattro bambini sono stati uccisi dall’artiglieria israeliana mentre giocavano sulla stessa spiaggia in cui il film è stato girato. I loro nomi sono: Ahed Atef Bakr, 10 anni Zakaria Ahed Bakr, 10 anni Muhammad Ramiz Bakr, 11 anni Ismail Muhammad Bakr, 9 anni Molti dei pescatori intervistati nel documentario fanno parte della famiglia Bakr – il film è stato ora pubblicato in memoria dei quattro bambini, assassinati nel recente assalto a Gaza”. Ecco il video di “Sayadeen” – diretto, filmato e curato da Murat Gökmen Arabpress.eu ‪#‎ Palestina‬ ‪#‎ Israele‬ ‪#‎ stopbombingGaza‬ Sayadeen /// A Documentary Film

Gaza, il gas nel mirino

Manlio Dinucci , 14.7.2014 L'arte della guerra. Per capire qual è uno degli obiettivi dell’attacco israeliano a Gaza bisogna andare in profondità, esattamente a 600 metri sotto il livello del mare, 30 km al largo delle sue coste. Qui, nelle acque territoriali palestinesi, c’è un grosso giacimento di gas naturale, Gaza Marine, stimato in 30 miliardi di metri cubi del valore di miliardi di dollari. Carro armato israeliano al confine di Gaza © Reuters Per capire qual è uno degli obiet­tivi dell’attacco israe­liano a Gaza biso­gna andare in pro­fon­dità, esat­ta­mente a 600 metri sotto il livello del mare, 30 km al largo delle sue coste. Qui, nelle acque ter­ri­to­riali pale­sti­nesi, c’è un grosso gia­ci­mento di gas natu­rale, Gaza Marine, sti­mato in 30 miliardi di metri cubi del valore di miliardi di dol­lari. Altri gia­ci­menti di gas e petro­lio, secondo una carta redatta dalla U.S. Geo­lo­gi­cal Sur­vey (agen­zia del governo degli

Perché i palestinesi continuano a sostenere Hamas?

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By Noam Sheizaf Sintesi personale O ltre 2.000 palestinesi sono stati uccisi in tutte e tre le operazioni militari a Gaza, esclusa la Seconda Intifada. La maggior parte di loro erano civil i. Ho scambiato e-mail con le persone a Gaza negli ultimi giorni. Queste sono persone che non sotengono più di tanto Hamas nella loro vita quotidiana, sia a causa della sua ideologia fondamentalista,   sia per l' oppressione politica o per altri aspetti del suo domini o,ma lo  appoggiano nella sua guerra contro Israele. Per loro sta combattendo l'assedio : è la loro guerra di indipendenza. o almeno una parte di essa. Gli israeliani, sia a sinistra che a destra,   sbagliano a pensare che Hamas sia una dittatura e combatte Israele contro la volontà del suo popolo . Hamas è davvero una dittatura, e ci sono molti palestinesi che non vorrebbero il suo governo, ma non in questo momento . In questo momento non ho alcun dubbio che la maggior parte dei palestinesi è d

Il parroco di Gaza: «Le bombe non fanno distinzione»

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  Che nel passato di padre Jorge Hernández ci sia il rugby, non è difficile capirlo. L’imponenza fisica e il collo taurino lo dimostrano chiaramente. E come quando, nel ruolo di pilone, faceva parte della prima linea sul campo da gioco, così, oggi, interpreta il suo ruolo di parroco della comunità cristiana di Gaza. Mentre ci accomodiamo nel piccolo patio che dà sul cortile della parrocchia della Sacra Famiglia, l’offensiva di terra israeliana continua a procedere e le deflagrazioni provocate dai mezzi pesanti dell’esercito israeliano, sono solo a un paio di chilometri di distanza. «Le bombe non fanno distinzione tra cristiani e musulmani», dichiara lapidario, «questa – aggiunge – è una guerra assurda, non ha niente a che vedere con il conflitto israelo-palestinese: Hamas e Israele approfittano della situazione e intanto la gente continua a morire». Le preoccupazioni di padre Jorge per la comunità cristiana di Gaza (1.300 fedeli di cui 136 cattolici), non si limitan

Un messaggio da Gaza: pace,noi siamo umani

DA FB :(ho tolto il logo e il nome ) We Are Back , We Are Fine , and We couldnt post any thing , since most of us as Page Admins have run and evacuated our areas and couldnt bring with us any of our Laptops or stuff ! Me and as many palestinians from Gaza , some have lost his house and other got damaged from the Israeli army intensive and massive bombing that is under every single meter in the Gaza strip ! So Far more than 600 Palestinian Killed and 89% of them are Civilians !!! More than 1300 House and building have beedn destroyed by F16! More than 2000 House Got damaged by the Israeli Bombing via all kind of weapons from Sea , Land and air ! So far hundreds of Palestinians In Gaza are in the streets , have no were to Go ! And we will keep posting what your media is not showing you ! A live Admin from peace from Gaza

ASIA/TERRA SANTA - Il Patriarca emerito Sabbah: a Gaza non cè una guerra, ma un inutile massacro

Il Patriarca emerito Sabbah: a Gaza non cè una guerra, ma un inutile massacro Gaza (Agenzia Fides) – Nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 luglio le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno provocato nuove distruzioni e vittime tra la popolazione civile. I palestinesi uccisi hanno superato di numero di 580, mentre tra i soldati israeliani ci sono stati finora 27 morti. Nell'ultima tornata di raid israeliani sono state colpiti anche quattro moschee e alcuni presidi sanitari. “Quello che sta succedendo a Gaza” dichiara all'Agenzia Fides Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca emerito di Gerusalemme dei Latini, “non è una guerra, ma è piuttosto un massacro. Un massacro inutile, che non farà avanzare nemmeno di un passo Isrele verso la pace e la sicurezza. Al contrario, con tutti questi sacrifici umani, i cuori di israeliani e palestinesi si sono riempiti di nuovo odio”. Secondo il Patriarca emerito, “i mezzi per arrivare alla pace n

Gaza: vittime della guerra in corso (grafico)

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A graphic attempt to merge humanity with the statistics and remind the reader that these are lives on both sides not just numbers. But focused mainly on the dead Palestinian children. One artist. Two hours. http://buff.ly/1kOoc0A Tweet @newsillustrator       2   UN: One child killed in Gaza every hour for past two days One child has been killed in Gaza every hour for the past two days, the United Nations said in their latest report into the civilian casualties of the ongoing conflict. Palestinian boys go through the rubble of their destroyed home in Gaza. Credit: Reuters The conflict has so far claimed the lives of 599 Palestinians, including 443 civilians, 147 are children, 74 are women 28 Israelis have been killed, including two civilians and 26 soldiers 3,504 Palestinians have been injured, of whom 1,100 are children and 1,153 are women 117,000 displaced people are taking shelter in UN s

Gaza : aggiornamento 21 luglio:558 morti

ORE 23.20 – GRUPPI DI ESTREMA DESTRA ATTACCANO LA MANIFESTAZIONE DI JAFFA GAZA. Domenica di sangue: oltre 110 morti. Più di 500 vittime palestinesi in 13 giorni, 20... Gerusalemme, 21 luglio 2014, Nena News - Oltre 110 morti in un giorno,72 solo nel quartiere di Shajaiyeh – nella parte orientale di Gaza City, colpito ieri mattina da un intenso attacco aereo israeliano- migliaia di feriti, ospedali al collasso e tredici soldati israeliani uccisi: è il bilancio della domenica di sangue appena passata a Gaza, il giorno in assoluto più violento dall’inizio dell’offensiva israeliana. Ora, secondo le autorità sanitarie palestinesi, il numero delle vittime sarebbe salito a 500. Circa 135 mila gazawi sono fuggiti dalle proprie case, un numero di sfollati che le organizzazioni umanitarie hanno definito più alto che durante l’operazione “Piombo Fuso” del 2008-2009. Oltre un terzo di loro si è rifugiato nelle strutture dell’Unrwa. Questa notte invece i raid israeliani han

Abuna Mario : STOP BOMBING GAZA…

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Non volevo scrivere nulla…ero anche riuscito a “rimanere fuori” emotivamente da questo nuova esplosione di violenza grazie ai due pellegrinaggi che ho dovuto accompagnare e al fatto che a Betlemme e Gerusalemme non c’è nessun tipo di problema, ma i seminaristi sono ripartiti e la giornata di ieri mi ha riscaraventato dentro questo incubo senza fine. Prima la storia di Ahed, Zakaria, Mohamed e Ismail, i quattro bambini bombardati sulla spiaggia mentre giocavano a pallone e poi nel pomeriggio i tre missili che hanno distrutto la casa davanti alla parrocchia di Gaza hanno riportato prepotentemente nel mio cuore e nella mia mente la paura (per i tuoi amici), il dolore e la sofferenza. Hanno tentato di rientrare nel mio cuore anche la rabbia e lo scoraggiamento ma ieri sera con le suore siamo riusciti a resistere ed a tenerli fuori grazie alla condivisione dell’Eucaristia! Quanto è importante la preghiera in queste situazioni e come ci dice Papa Francesco : “…la preghiera

Un giorno a Gaza la guerra finirà

Un giorno a Gaza la guerra finirà: non moriranno più le donne e i bambini palestinesi e non moriranno più neanche i soldati israeliani. U n giorno a Gaza la guerra finirà e circa due milioni di palestinesi riprenderanno la loro vita quotidi ana, come se nulla fosse accaduto. L'acqua continuerà a essere razionata da Israele, che se la fa pagare, perché non è consentito ai palestinesi di Gaza di approvvigionarsi dalle risorse idriche cisgiordane, essendo anche quelle sotto il controllo israeliano. L'energia elettrica continuerà ad essere erogata da Israele, che se la fa pagare, perché non è consentito ai palestinesi di Gaza la costruzione di una centrale elettrica e l' indipendenza energetica. Generi di prima necessit à,come cibo e medicine,verranno forniti ancora da Israele, che se li fa pagare, perché ai palestinesi di Gaza non è consentito di sviluppare l'economia locale, non è consentito importare ed esportare nulla. Israele domina un popolo in tut

di Omar Ghraieb :schivando le bombe israeliane a Gaza

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  Gaza – Ogni notte mi sembra di pensare che sia la peggiore, fino a quando non trascorro quella successiva. Mi sono così abituato alla casa che trema e traballa per gli scoppi consecutivi che adesso pare strano quando sta ferma. Lampi accecanti, la terra che trema tutt’attorno, questa è la mia casa nel corso dell’attuale guerra israeliana contro Gaza. Ogni giorno aerei militari israeliani bombardano una nuova casa; è colpita una moschea; un’auto è fatta saltare in aria; è attaccato un ospedale. Non sono più sicuri neppure i cimiteri e i ricoveri degli invalidi. Ogni giorno muoiono altre persone, persone prima vive con speranze e sogni e adesso nient’altro che un numero in un servizio giornalistico. La vita oggi è così vulnerabile a Gaza che la tua può improvvisamente diventare una statistica. Nessuno sa chi diventerà un numero, o quando. Quando si vive in una zona di conflitto, come Gaza, le esperienze portano un po’ alla volta a crearsi la miglior guida delle cose d