CISGIORDANIA : FAST-FOOD SÌ, MA NON NELLE COLONIE ISRAELIANE : IL CASO DI ARIEL
FAST-FOOD SÌ, MA NON NELLE COLONIE: IL CASO DI ARIEL
FAST-FOOD SÌ, MA NON NELLE COLONIE: IL CASO DI ARIEL
La filiale israeliana della catena
statunitense McDonald’s ha declinato l’invito ad aprire un ristorante
nella colonia di Ariel, in Cisgiordania, per “motivi ideologici”. Tanto
basta per sollevare reazioni stizzite da un lato, cori di plauso e
pubblici encomi dall’altro sulla stampa israeliana e palestinese.
La decisione di rifiutare l’offerta –
spiega il quotidiano Ha’aretz – è stata assunta dal proprietario
israeliano della filiale di fast-food, Omri Padan, da sempre critico
sulla politica degli insediamenti e tra i fondatori dell’associazione
Peace Now, che gli ha dichiarato “pieno sostegno” nella vicenda.
Nonostante la politica di Padan non sia
mutata negli anni – fin dagli anni ’80 aveva dichiarato che non avrebbe
aperto negozi nei Territori palestinesi occupati – la notizia alimenta
il dibattito sul boicottaggio, da parte di alcune società nei confronti
delle colonie e dei prodotti che da esse provengono.
“Chiediamo ai cittadini israeliani,
specialmente coloro che vivono in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr)
di tenere conto di questo, prima di mettere piede in un McDonald’s” ha
dichiarato Ygal Delmonti dello Yesha council, piattaforma delle
organizzazioni di coloni, aggiungendo che ‘Burger Ranch’ il principale
concorrente della catena americana in Israele ha annunciato di voler
aprire un ristorante nella colonia “per la gloria dello Stato
d’Israele”.
Abitata da circa 20.000 coloni, Ariel
sorge quasi al centro della Cisgiordania, molto distante dalla ‘linea
verde’ del 1967 che in futuro dovrebbe costituire la frontiera di uno
Stato palestinese indipendente. Ciononostante il governo di Tel Aviv
insiste perché venga inclusa nel suo territorio nei negoziati per una
futura spartizione. Questo tuttavia comporterebbe una spaccatura in
profondità del territorio palestinese.
Tutte le colonie e gli insediamenti
israeliani in Cisgiordania sono illegali in base al diritto
internazionale. Su iniziativa delle associazioni per i diritti umani,
numerosi aziende internazionali hanno iniziato a boicottare i prodotti
provenienti dalle colonie nei territori palestinesi per esercitare
pressione su Tel Aviv e manifestare sostegno ai diritti violati dei
palestinesi.
[AdL]
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