Haaretz Editoriale: l'Apartheid è la visione di Netanyahu per il futuro di Israele

Netanyahu  verbalmente   vuole dividere la terra distinguendosi  dall'estrema destra e dai leader dei coloni ,ma   in pratica,ha attuato   politiche che ostacolano la realizzazione di tale partizione . Egli ha sempre rifiutato di parlare di futuri confini con i palestinesi chiedendo,però,  di riconoscere Israele come "stato ebraico", ha favorito lo sviluppo e l'espansione degli insediamenti in tutta la Cisgiordania e ha descritto   il presidente palestinese Mahmoud Abbas come un nemico e istigatore alla violenza. Netanyahu è solo pronto a tenere colloqui vuoti  e senza meta con i palestinesi  o  a discutere di "piccoli passi per ridurre la tensione"senza rinunciare ad  alcun controllo sul terreno.
In questa settimana ha  riconosciuto il dominio totale di Israele sui territori, liquidando sia  la   formula di una "situazione di guerra  temporanea " ,  come  lo Stato ha regolarmente dichiarato alla High Court of Justice per decenni  sia la pretesa di un'Autorità palestinese apparentemente autonoma nella gestione degli affari palestinesi, come Israele  ha sempre amato far credere 
L'opposizione di Netanyahu ad uno stato binazionale porta ad una chiara conclusione: Finché continua  il "controllo israeliano della zona", milioni di palestinesi nei territori verranno considerati soggetti  inferiori  privi di diritti civili. I loro vicini coloni, nel frattempo, godono di tali diritti senza ostacoli.
Il regime descritto nella visione di Netanyahu ha un nome - si chiama apartheid. Non c'è altro termine per due popolazioni che vivono nella stessa zona, una con i diritti politici e l'altro sotto perenne occupazione militare. Nessun argomento sulla  sicurezza o avvertimenti sugli effetti dell'Islam possono imbiancare le implicazioni di questa visione. Le parole di Netanyahu dovrebbero scioccare chiunque sia preoccupato per Israele e il futuro del paese. Persone interessate dovrebbero unirsi e formare un fronte di salvezza nazionale  per sostituire questo governo.
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