Quando vi dicono che non esiste alcuna cultura palestinese, parlate
del ricamo a mano palestinese: parlate delle donne che lo eseguono con
tanta dedizione e maestria, regalando alle loro figlie quegli abiti da
sogno.
Vestiti personali di Yara
Quando vi dicono che non esiste alcuna cultura palestinese, parlate
del legame fra un contadino palestinese e il suo ulivo o aranceto:
parlate del suo amore nel coltivarlo, nel dargli da bere, nel potarlo,
nell’abbracciarlo e nel parlargli, nell’alzarsi al fajr per ringraziare
Dio dei frutti che gli concede. Quando vi dicono che non esiste alcuna cultura palestinese, parlate del
dabke, la danza popolare palestinese che, in un turbinio di musica con
tamburi, fisarmoniche, mani, accompagna i momenti più gioiosi di tutti i
Palestinesi. Quando vi dicono che non esiste alcuna cultura palestinese, parlate dei
piatti tipici, maqlubeh, knafeh al-nabulsi, della colazione con zeit
(olio), zatar (timo), zeitun (olive), jibna (formaggio) e khubz (pane)
fatto in casa, hummus, pomodori e cetrioli, dawali, kufta (mi fermo qui,
lo stomaco brontola!). Quando vi dicono che non esiste alcuna cultura palestinese, parlate di
Mahmoud Darwish, il poeta della Palestina, e del suo “cavallo lasciato
alla solitudine” o della sua “carta d’identità”. Quando vi dicono che non esiste alcuna cultura palestinese, parlate di
Fadwà Tuqan, sorella di Ibrahim, la poetessa della resistenza
palestinese, e del suo “mi basta divenir nel suo grembo” o di Nablus, la
sua “triste città”. Quando vi dicono che non esiste alcuna cultura palestinese, parlate di
Ghassan Kanafani, lo scrittore della Palestina, del suo “ritorno ad
Haifa” e di come è stato fatto saltare in aria perché troppo scomodo.
Quando vi dicono che la Palestina non esiste, che il popolo
palestinese non esiste, parlate di questo. Forse, si renderanno conto
che Fadwà Tuqan aveva ragione: la Palestina è eternamente viva.
Gideon Levy https://archive.is/wNlLd Quanti ebrei ci sono nel mondo? Chi li conta e come? Perché è così importante? Il giornalista Or Kashti in un articolo su Haaretz del 25 gennaio ha riferito che Israele inizierà a fare i propri calcoli sul numero di ebrei nel mondo dopo anni di affidamento sulle valutazioni del professor Sergio Della Pergola. L'ossessione ebraica di Israele colpisce ancora: Un censimento per gli ebrei, il cui significato nascosto è: Chi è con noi? Gli ebrei ci appartengono. Ora non resta che decidere chi sia "abbastanza ebreo" e cosa sia il "giudaismo allargato". Israele è convinto di dover sapere quante persone nel mondo sono ebrei. La logica sionista dice che questa è la riserva di una possibile immigrazione in Israele e il potenziale per un cieco sostegno allo "Stato Ebraico". Più ebrei ci sono, meglio è per Israele. Più nuovi immigrati ci sono in Israele, e meglio è per Israele. Ma è ora di farla finita con questi luoghi comuni....
CORRIERE della SERA di oggi, 04/01/2011, a pag. 34 Da qualche tempo Israele accoglie a braccia aperte alcuni personaggi piuttosto strani. Il populista olandese Geert Wilders è un assiduo frequentatore, sempre pronto ad annunciare a platee entusiaste che Israele è in prima linea nella lotta dell’Occidente contro l’Islam. A dicembre una delegazione di politici europei di estrema destra ha visitato gli insediamenti ebraici nei territori occupati della Cisgiordania, e la loro dichiarazione che queste zone sono anch’esse «terra di Israele» ha riscosso unanime compiacimento. Alcuni tra questi «amici di Israele» rappresentano partiti politici, la cui base popolare — per dirla con una certa diplomazia — non è tradizionalmente nota per i sentimenti di fratellanza verso gli ebrei. Heinz-Christian Strache, per esempio, è a capo del Partito della libertà, in Austria, che fece il suo esordio, sotto la guida del defunto Jörg Haider, cercando attivamente consensi p...
La gastronomia della Palestina a Expo, misticismo dei sensi - StoriEnogastronomiche. it Il Cluster delle Zone Aride a Expo è il più nascosto, ma vale la pena fare qualche passo in più per scoprire i sapori che propone.Come la cucina pan-araba della Giordania, o quella a base di carni e verdure speziatissime da condividere con le mani dell’Eritrea, dove si può assaggiare il classico caffè tostato al momento in un pentolino. A emozionare è però la gastronomia della Palestina , con piatti che ribadiscono il forte afflato identitario del suo popolo. Pur collocata in un’area geografica che vede molti cibi in comune con le nazioni confinanti, la cucina palestinese è orgogliosa di detenere alcune preparazioni esclusive del suo territorio. Come il Mossakhan (Euro 7,50), sapida delizia dalla forte acidità agrumata, consistente e molto golosa: il simpatico e disponibile cuoco Al Mustafa Ziad in un ottimo italiano la spiega come “una...
Moni Ovadia (Pagina Ufficiale) 52 min · La mia partecipazione alla trasmissione "L'erba dei vicini", ha attirato molte critiche feroci e insulti spietati da parte di chi, credendo di possedere la verità, ha deciso che io non sono degno di essere ebreo poiché non condivido la politica governativa di Israele nei confronti dei palestinesi. Non è questa la sede per esprimere le mie posizioni - peraltro note- ma per esprimere una riflessione sì: ciò che mi addolora e sconcerta quando mi lanciano maledizioni e minacce, mi augurano la morte, o si rammaricano che i miei genitori non siano morti nei Campi così non sarei nato, è che se un ebreo vuole che un altro ebreo, solo perché non la pensa come lui venga sterminato, allora la Shoah trova un osceno senso finale e i nazisti la loro piena legittimazione Commento personale : breeve riflessione Quando Moni Ovadia parla di " apartheid ", si riferisce specificamente a quelle aree cisgiordane, sotto...
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