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Itamar Mann : Chi protegge i palestinesi in fuga dall'Ucraina?

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Traduzione sintesi L'esodo dall'Ucraina da quando la Russia ha iniziato la sua invasione ha suscitato interrogativi sulla discriminazione tra gli sradicati. La scorsa settimana, i social media sono stati inondati di affermazioni secondo cui i rifugiati ucraini bianchi al confine con la Polonia hanno ricevuto un trattamento preferenziale rispetto ad altri gruppi, comprese le persone provenienti da molte nazioni mediorientali e africane che vivevano o studiavano nel paese. Sebbene inizialmente negato, Flippo Grandi, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, da allora ha confermato le accuse. Le diffuse segnalazioni di razzismo al confine rivelano che la preferenza per gli ucraini bianchi non era (solo) una politica discriminatoria polacca o europea. È stato, in larga misura, guidato da funzionari ucraini che hanno assunto il controllo violento su chi può fuggire e come. La difficile situazione degli studenti palestinesi in Ucraina conferma ulteriormente questo m

Gideon Levy : Israele , quei bimbi ucraini sacrificati nel "baratto" con Putin di Umberto De Giovannangeli

  Israele, quando la memoria difetta. E un bambino ucraino non ha peso sulla coscienza di una nazione che pure ha fatto di una tragedia immane il fondamento della sua identità nazionale. E di popolo. Una memoria selettiva A darne conto, con la consueta forza intellettuale e capacità di scrittura, è l’icona del giornalismo radical israeliano : Gideon Levy. Scrive Levy: “ Il paese che ha fatto di più per prendersi cura dei suoi cittadini in Ucraina, e degli ebrei lì, è anche il paese che ha chiuso i suoi cancelli – e in una certa misura il suo cuore – a tutte le altre vittime. Il paese il cui ethos si basa su un’accusa feroce al mondo che ha taciuto, guardato altrove e chiuso i suoi cancelli sta facendo esattamente la stessa cosa in questo momento di verità. Il paese che ha fatto così abilmente leva sul senso di colpa del mondo per raggiungere i suoi obiettivi politici potrebbe trovarsi ad affrontare una nuova prospettiva nel mondo, un mondo che potrebbe non dimenticare il suo silenzio e

Umberto De Giovannangeli Ucraina, Putin ha un fedelissimo a Tel Aviv. Che spia per lui

Ucraina, Putin ha un fedelissimo a Tel Aviv. Che spia per lui  Altro che “mediatore” super partes. Vladimir Putin ha un fedele, perché molto interessato, seguace a Tel Aviv. E’ un uomo di destra, ma questo non crea alcun problema allo “Zar” che ha copiosamente finanziato in questi anni partiti e movimenti di destra, anche estrema, dentro e fuori l’Europa.  Amicizie interessate Il seguace in questione è il Primo ministro d’Israele, Naftali Bennett. Nei giorni scorsi le cronache internazionali si sono interessate della sua missione sul fronte russo-ucraino. Un contributo alla ricerca della pace, ha più volte ripetuto Bennett. Ma c’è chi, dentro Israele, ne ha fortemente dubitato, mettendo sotto accusa il premier e i suoi ministri di estrema destra per lo scarso impegno, pressoché nullo, nel farsi carico dei rifugiati ucraini. E questo nonostante che nell’attaccare Kiev, i Russi hanno anche ridotto in macerie il museo della Shoah nella capitale ucraina.   Di grande interesse in proposito

B’TSELEM Nove mesi di proteste contro un nuovo avamposto coloniale: sette morti e decine di feriti nella cittadina di Beita

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  28 febbraio 2022 –  B’TSELEM Visualizzare l'occupazione: mappe-video-grafici Nel maggio 2021 Israele ha realizzato una nuova colonia, conosciuta come avamposto di Evyatar, su terreni appartenenti alle citt à  di Beita e Qabalan e al villaggio di Yatma in cima al monte (Jabal) Sabih. L’operazione è stata realizzata dal movimento di coloni Nachala [organizzazione internazionale  che   finanzia l’espansione coloniale nella Cisgiordania, ndtr.], con l’assistenza del Consiglio regionale della Samaria e il consenso dei militari. In precedenza, nel 2013, 2016 e 2018, dei coloni avevano tentato di impossessarsi della terra con la realizzazione di un avamposto ma ogni volta l’Amministrazione Civile  avev a prontamente demolito le strutture. Questa volta Israele ha lasciato l’avamposto coloniale intatto . Secondo un calcolo commissionato  da B’Tselem [ONLUS israeliana che promuove i diritti umani nei territori occupati, ndtr.]  a Kerem Navot [organizzazione che monitora e documenta la poli