Annalisa Camilli, La borgata ribelle di Roma dimenticata dalla storia. Il Quadraro
Come ogni mattina aveva aperto gli scuri della finestra di casa sua: aveva sette anni e quattro mesi. Sette anni e quattro mesi, ripete ricordando quel giorno di 75 anni fa quando le truppe dell’esercito tedesco, la Wehrmacht, circondarono la palazzina di via degli Arvali, al Quadraro, il quartiere di Roma dove Vanda Prosperi viveva con i suoi cinque fratelli e i suoi genitori. “Ho visto una sfilza di soldati tedeschi schierati con i fucili spianati”, racconta. “Ho gridato ‘Mamma, vieni’”. Ma un manipolo era già alla porta. Il padre di Vanda – Vittorio – si stava preparando per andare a lavorare nella ditta di costruzioni che dirigeva. I soldati lo sorpresero proprio mentre usciva dal bagno, gli puntarono i fucili al petto intimandogli di seguirli. Alla madre di Vanda consegnarono un foglietto in cui era scritto che aveva dieci minuti per preparare una gavetta con il cibo, qualche vestito di ricambio, tutto in un fagotto. Lo spinsero giù dalle scale insieme agli altri uomini del p