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Amira Hass : I rapporti scomparsi sugli erbicidi a Gaza

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I rapporti scomparsi sugli erbicidi a Gaza L’”accordo del secolo” non è nuovo e la dirigenza dell’ANP non è una vittima Rapporto Ocha del periodo 19 giugno – 2 luglio Protesta di donne a Gaza per i diritti Manifestazione di israeliane in solidarietà con donne gazawi 9 luglio 2018, Haaretz Quindi stiamo distruggendo i raccolti palestinesi con le nostre irrorazioni? Che novità, fa spallucce l’israeliano medio e passa ad un altro canale. Mentre stavo scrivendo il mio articolo sull’erbicida israeliano irrorato a Gaza, ho appreso che i profughi del 1948 dal villaggio di Salama [villaggio che si trovava nei pressi di Jaffa, nell’attuale Israele, ndtr.] vivono nel villaggio di Khuza’a [nella Striscia di Gaza, ndtr.]. Sono agricoltori, come lo erano molti dei loro genitori e nonni. All’epoca coltivavano limoni, banane e cereali e vendevano i loro raccolti a Giaffa ed anche nelle comuni

Parroco di Gaza: ‘La popolazione è disperata, ma continuiamo a sperare nella pace’

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asianews.it     ISRAELE-PALESTINA Parroco di Gaza: ‘La popolazione è disperata, ma continuiamo a sperare nella pace’   Dalla chiusura del valico di Kerem Shalom cominciano a mancare le cose basilari. L’elettricità ridotta a 4 ore, con mezz’ora di interruzione. Il desiderio di andarsene, “cercare un’altra vita in un altro posto”. Il sostegno della Chiesa alla comunità cristiana. Gaza (AsiaNews) – La popolazione della Striscia di Gaza “non ha speranze”, ma vive “aspettandosi il peggio”. Lo dice ad AsiaNews p. Mario da Silva, parroco della piccola comunità cristiana. La recente chiusura del valico di Kerem Shalom , attiva dal 9 luglio, ha peggiorato la situazione nella Striscia, già insostenibile da mesi. La popolazione vive con 4 ore di energia elettrica, nelle quali vi è anche un’interruzione di mezz’ora. “Con la chiusura – commenta il parroco – cominciano a mancare le cose basilari. La gente inizia a preoccuparsi e a chiedersi se ci sarà benzin

l totalitarismo comincia con il disprezzo per quello che abbiamo". Le parole di Hannah Arendt, nell'editoriale di Giovanni De Mauro.

Vento Giovanni De Mauro , direttore di Internazionale Totalitarismo. Il totalitarismo comincia con il disprezzo per quello che abbiamo. Il secondo passo è: ‘Le cose devono cambiare, non importa come, qualsiasi cosa è meglio di quello che abbiamo’. I governi totalitari organizzano questo sentimento di massa e organizzandolo lo articolano e articolandolo fanno sì che in qualche modo le persone lo apprezzino. Prima le persone si sentivano dire: non uccidere, e loro non uccidevano. Adesso si sentono dire: uccidi, e sebbene pensino che uccidere sia molto difficile, lo fanno perché ormai rientra nel normale codice di comportamento. Imparano chi uccidere, come uccidere e come farlo insieme. È la famosa Gleichschaltung , il processo di allineamento. Sei allineato non con le autorità superiori, ma con il tuo vicino, con la maggioranza. Solo che invece di comunicare con l’alt

Torino : UN ORDINE DEL GIORNO A FAVORE DEGLI ABITANTI DELLA STRISCIA DI GAZA

Il Consiglio comunale ha approvato, con 27 voti favorevoli ed 1 contrario, un ordine del giorno riguardante la difficile situazione dei cittadini palestinesi nei territori occupati, con particolare attenzione alla Striscia di Gaza. Il provvedimento, presentato dalla consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune), nel ricordare che dal 30 marzo scorso sono già oltre cento i civili palestinesi uccisi dalle forze armate israeliane durante le manifestazioni provocate dall’apertura della nuova ambasciata statunitense a Gerusalemme, chiede che la comunità internazionale si adoperi, in base al diritto internazionale umanitario, per fare assumere ad Israele, quale Paese occupante, la responsabilità per il trattamento della popolazione civile. L’ordine del giorno propone, anche, al Governo italiano e all’Unione Europea di sospendere la fornitura di armi e attrezzature militari ad Israele, come già più volte richiesto dall’organizzazione umanitaria Amnesty International. Il

Michael Schaeffer Omer-Man L'assedio di Gaza non riguarda la sicurezza. È una punizione collettiva, pura e semplice

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 Sintesi personale Le autorità israeliane affermano spesso che l'assedio a Gaza riguarda la sicurezza. Hamas e altri gruppi armati palestinesi non devono poter importare armi o materiali per costruire armi, dicono. È una misura necessaria . Riguarda la sicurezza. La dirigenza politica israeliana ha annunciato questa settimana che sta bloccando l'unica connessione commerciale di Gaza con il mondo esterno . Non che il popolo di Gaza fosse autorizzato a fare molto commercio con chiunque prima che il valico fosse chiuso, ma ora Israele ha tolto il limitato  commercio che aveva permesso fino ad ora. Sicuramente c'è una buona ragione. Un motivo di sicurezza Forse Israele ha ricevuto solide informazioni sul fatto che il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie dell'Iran stava provando a introdurre armi avanzate a Gaza in una spedizione di forniture mediche? O forse lo Shin Bet ha scoperto un complotto per piazzare esplosivi in ​​una spedizio

Terrorismo ebraico : Il presidente della conferenza israeliana promuove il genocidio contro arabi e non ebrei

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mondoweiss.net Speaker at Israeli gov’t conference promotes genocide against Arabs and non-Jews  Sintesi personale Video in inglese qui  Una settimana fa, il Ministero dell'Istruzione israeliano ha tenuto una conferenza a Gerusalemme per il settore dell'educazione religiosa dello stato (relazioni Ynet, ebraico, inglese qui ). Era presente anche il ministro dell'Istruzione, Naftali Bennett. Il tema era "parlare dei valori della famiglia ebraica nel 2018, dell'educazione , della sana sessualità, della modestia, del  femminismo, dei valori e del sionismo". Sul palco c'era un anziano terrorista, Moshe Zar, un ex membro fondatore del movimento ebreo-terrorista "Jewish Underground" (negli anni '80   Le sue parole sonio state applaudite da un numero considerevole di pubblico, inclusa  Yael Shevach, la vedova del rabbino Raziel Shevach, che fu assassinato a gennaio su una strada nella

Di Jonathan Cook Radendo al suolo Khan al-Ahmar, Israele demolirà le illusioni del processo di pace

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La cortina di ferro dell’Europa: la crisi dei rifugiati sta per peggiorare Sono andati in prigione per la giustizia La scoperta della sofferenza dell’America Centrale Opposizione USA alla Risoluzione sull’Allattamento al Seno Con la Serbia e il Kosovo entrambi in competizione per l’appartenenza alla UE, resta la domanda: chi ha vinto la guerra? Radendo al suolo Khan al-Ahmar, Israele demolirà le illusioni del processo di pace l uglio  2018 Israele, la settimana scorsa, ha finalmente costruito un strada di accesso al villaggio della Cisgiordania, Khan al-Ahmar, dopo un secolo di rinvii, ma i soli veicoli cui è permesso di percorrerla, sono le ruspe che si prevede leveranno di mezzo le case di 200 persone. Se c’è una comunità che è arrivata a simboleggiare la fine della soluzione dei due stati, è Khan al-Ahmar. E’ per questo motivo che un gruppo di diplomatici europei alla fine della scorsa s