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Terremoto nell'Italia centrale: Ussita è finita

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Terremoto In Tempo Reale ha aggiunto 2 nuove foto . 32 minuti fa · Queste Immagini arrivano da Camerino (MC), non troppo dall'epicentro della scossa di magnitudo 6.0 delle 21.18. Il sindaco di Ussita : " Il paese è finito". 6 ottobre 2016 "Sono crollate parecchie case. Il nostro paese è finito". Lo ha detto il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi in relazione all'ultima e più forte scossa di terremoto. Il sindaco ha affermato che "è crollata anche la facciata della chiesa" e che si è "spaccato il terreno. La frazione di Casali non la possiamo raggiungere". Rinaldi ha poi detto a Rainews24 che "la situazione è estremamente difficile, è stata terribile e lunga, di una violenza inaudita. Il più forte terremoto della mia vita". "Dobbiamo spostare - ha aggiunto - 25 anziani di una casa di riposo, già ospitati in un hotel" - 

Moni Ovadia : «La verità del documento dell'Unesco»

Il Manifesto : Moni Ovadia : «La verità del documento dell'Unesco» Le parole sono importanti! sentenziava Nanni Moretti in una scena da culto di una sua memorabile pellicola, dando ratifica all'affermazione con un sonoro ceffone vibrato ad una giornalista colpevole di esprimersi con un eloquio mediocre ed improprio. al tempo di quell'accoratorato grido di dolore del geniale cineasta molta acqua è passata sotto i ponti. Abusare perversamente le parole è diventata pratica comune che non provoca reazioni di sofferenza; in questi giorni, il nostro capo del governo si è prodotto in una tecnica di perversione del senso, sostituendo la parola italiana condono con l'anglicismo di sonorità meno sconcia voluntary disclosure. L'ordine del discorso e la scelta delle parole possono diventare particolarmente insidiosi quando si parla di Israele, governo israeliano, israeliani, ebrei e via dicendo. A me è capitato di sentirmi apostrofare con il termine "antip

La vita disegnata di Amal, rifugiata palestinese in Libano

La vita disegnata di Amal, rifugiata palestinese in Libano “Che si viva dentro o fuori un campo per rifugiati, si dovrà combattere per i propri diritti civili. Ognuno di noi ha la sua storia, ma tutti condividiamo la stessa realtà. Questo è il messaggio universale dei miei disegni”. Amal Ziad Kaawash è un’illustratrice palestinese e fa parte dei quasi 500mila profughi che vivono in Libano. Ha creato il personaggio di Meiroun per rappresentare la condizione delle donne e la realtà dei rifugiati. Il video di Valerio Maggio. Libano, i diritti dei profughi palestinesi e i fantasmi della Guerra civile   Libano: bloccata legge sul lavoro palestinese   La musica rompe gli stereotipi nei campi profughi palestinesi in Libano   FOTO: La protesta dei profughi palestinesi in Libano    Libano. Storia di Mohamed Primo Maggio : Il lavoro negato ai Palestinesi del Libano   Hamas programma un attacco dai campi profughi del Libano contro Israele?

Giorgio Berruto : Omofobia giudaica in rete

  “Il peggior peccato per l’ebraismo dopo l’idolatria”? L’omosessualità, naturalmente. Dopo che domenica 11 settembre si è celebrato in Italia, a Roma, il primo matrimonio ebraico secondo il rito reform tra due uomini, per alcuni giorni sui più attivi e frequentati gruppi Facebook dell’ebraismo italiano è stato questo il più diffuso argomento di discussione. Di discussione, a onor del vero, ce n’è stata poca: di insulti, di rigurgiti omofobi più o meno consapevoli, più o meno in cerca di giustificazione presso il Dio degli ebrei, invece, ne ho visti centinaia. Centinaia. “Avrebbero dovuto pensare che qualcun altro avrebbe potuto offendersi e risentirsi”, sono le parole di un consigliere Ucei, una persona che, almeno in teoria, sarebbe chiamata a rappresentarci. Ci sono inviti a trascinare di fronte al Bet Din (tribunale rabbinico) i “criminali”; anzi, no - chiosa qualcheduno che deve ritenersi straord

Franco Segre : Passato e Futuro

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Vivere nel passato. Vivere per il futuro. Sono due atteggiamenti e mentalità che si trovano spesso in contrasto tra loro e dividono le singole persone, o le famiglie, i gruppi o le relative ideologie in due nette categorie di pensieri e di interessi: i cosiddetti “conservatori”, che valorizzano il tempo trascorso, che vivono nei loro ricordi, che rimpiangono ciò che è stato, nella convinzione che contenga dei beni irripetibili, definitivamente perduti; i cosiddetti “progressisti”, che nutrono piena fiducia e speranza nell’avvenire, ma tendono a guardare solo avanti, operando spesso in modo avventato per ignoranza e superficialità e trascurando le esperienze della storia, delle tradizioni, della dinamica dei progressi compiuti. In mezzo c’è il presente, che è difficile identificare e quantificare come intervallo di tempo, in quanto è piuttosto un insieme di istanti che si susseguono con continue mutazioni, tra

Il cuore di Napoli: benvenuti rifugiati . Napoliè la vostra casa

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Israele : Mons Marcuzzo: dolore e dispiacere per l’attacco vandalico alla basilica della Trasfigurazione

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            ISRAELE - PALESTINA Mons Marcuzzo: dolore e dispiacere per l’attacco vandalico alla basilica della Trasfigurazione Di AsiaNews.it Nella notte fra il 23 e il 24 ottobre ignoti hanno fatto irruzione nel luogo sacro sul monte Tabor. Danneggiate icone, prelevata la statua della Madonna, profanate le ostie e rubate le offerte. Forse opera di delinquenti comuni. Mons. Marcuzzo: episodio “grave”, che mostra la “mancanza del senso del sacro”. Presto un atto di “riparazione” con tutta la comunità. Gerusalemme (AsiaNews) - Un episodio “grave” che mostra “la mancanza di senso del sacro, del divino” che invece di solito “in questa terra è ben presente” non solo fra i cristiani, ma anche fra ebrei e musulmani. È quanto dice ad AsiaNew s mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale di Gerusalemme, commentando la profanazione della

jonathan Cook : Come Israele cerca di cancellare la storia della regione

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Come Israele cerca di cancellare la storia della regione Dettagli Creato: 23 Ottobre 2016 Visite: 44 Come Israele cerca di cancellare la storia della regione Come Israele cerca di cancellare la storia della regione By Jonathan Cook Si può presumibilmente intendere come una lezione di storia fatta da Israele… amiciziaitalo-palestinese.org | Di Redattore Si può presumibilmente intendere come una lezione di storia fatta da Israele al mondo. Si tratta di un video postato sui  social media da parte del ministero degli esteri di Israele che mostra un’ordinaria  coppia di ebrei, Giacobbe e Rachele, in una casa chiamata la "Terra di Israele". Una serie di colpi alla porta provocano   3.000 anni di interruzioni alla loro felicità. Prima si tratta di Assiri, seguiti dai Babilonesi, ellenisti, arabi, romani, crociati, mamelucchi e ottomani - tutto realizzato come se fossimo in un film dei Monty Pyton. Giacobbe e Rachele sono

Perché Israele sta intensificando il blocco su Gaza?

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      Perché Israele sta intensificando il blocco su Gaza? Dettagli Creato: 23 Ottobre 2016 Visite: 25 Perché Israele sta intensificando il blocco su Gaza? by Ben White on October 21, 2016 Cominciamo con i fatti: le… amiciziaitalo-palestinese.org | Di Redattore by Ben White on October 21, 2016 Cominciamo con i fatti: le autorità israeliane hanno, nel corso dell'ultimo anno, intensificato il blocco di lunga data della Striscia di Gaza. Anche prima delle  più recenti restrizioni, il blocco israeliano - una politica illegale di punizione collettiva secondo le parole del segretario generale delle Nazioni Unite  Ban Ki-moon - continuava a danneggiare gravemente la vita di due milioni di abitanti di Gaza, favorendo la negazione dello sviluppo (de-development)  dell’enclave . Nel mese di aprile di quest'anno, l'ONU era stato chiaro: il passo

Gilbert Achcar : Opporsi alla barbarie

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          Z Net Italy Opporsi alla barbarie Opporsi alla barbarie Di Gilbert Achcar 21 ottobre 2016 L’opinione pubblica araba si divide in due categorie principali: coloro che condannano il bombardam znetitaly.altervista.org L’opinione pubblica araba si divide in due categorie principali: coloro che condannano il bombardamento omicida e distruttivo delle città e delle zone rurali siriane compiuto dal regime siriano e dal suo padrone russo e che stanno zitti riguardo al bombardamento omicida e distruttivo delle città e delle zone rurali yemenite a opera della coalizione guidata dai sauditi qua e che stanno zitti riguardo al bombardamento omicida e distruttivo delle città e delle zone rurali siriane da parte del regime siriano e del suo padrone russo, quando non appoggiano il secondo, e coloro che condannano il bombardamento omicida e distruttivo delle città e delle zone rurali yemenite a opera della coalizione guidata dai Sauditi e non

Il direttore di B’Tselem: perché ho parlato contro l’occupazione all’ONU

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  Il direttore di B’Tselem: perché ho parlato contro l’occupazione all’ONU   di Hagai El-Ad Haaretz – 16 ottobre 2016 Non ci sono possibilità che la società israeliana, di sua spontanea volontà e senza alcun aiuto, metta fine all’incubo. Troppi meccanismi nascondono la violenza che mettiamo in atto per controllare i palestinesi . Ho parlato alle Nazioni Unite contro l’occupazione perché mi sforzo di essere umano. E gli esseri umani, quando si assumono la responsabilità di un’ingiustizia contro altri esseri umani, hanno l’obbligo morale di fare qualcosa. Ho parlato alle Nazioni Unite contro l’occupazione perché sono israeliano. Non ho un altro Paese. Non ho un’altra cittadinanza né un altro futuro. Sono nato e cresciuto qui e qui sarò sepolto: mi sta a cuore il destino di questo luogo, il destino del suo popolo e il suo destino politico, che è anche il mio. E alla luce di tutti questi legami, l’occupazione è un disastro. Ho parlato alle Nazioni Unite

Video : Gerusalemme: l'invasione degli ultracristiani

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L’invasione degli ultracristiani + - I cristiani sionisti, in prevalenza evangelici, sono sempre di più decisivi per il sostegno alle politiche della destra israeliana e al movimento dei coloni Cristiani sionisti riuniti a Gerusalemme. (Foto: Michele Giorgio) di Michele Giorgio    il Manifesto Gerusalemme, 24 ottobre 2016, Nena News – «E ora salutiamo con un applauso il Paese che amiamo e ammiriamo: Israele». Esplode la gioia dei cinquemila stipati nella Pais Arena, il palazzo dello sport di Gerusalemme, accompagnata da musica sparata a tutto volume. Sulle tribune è un tripudio di colori, di bandiere diverse. Chi le sventola è giunto dalla Cina, dal Perù, dal Brasile, dalle isole Fiji, da Taiwan, dall’Africa, dall’Europa, dagli Stati Uniti. In lontananza si scorgono anche un paio di bandiere italiane. Tanti alzano le braccia al cielo tenendo gli occhi chiusi. Altri danzano, sorridono, si abbracciano catturati dall’estasi. Poi scende il sil

Salman Masalha : Opinion Islam Has Never Denied the Jewish Connection to Jerusalem

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          Opinion //Islam has never denied the Jewish connection to Jerusalem - Opinion On the contrary, anywhere you look in early Islamic literature, if it discusses the city at all you’ll find its Jewish connection. haaretz.com | Di Salman Masalha Religion, every religion, is the No. 1 enemy of nationalism. But under conditions of tension, such as tribal warfare, these polar opposites combine into a toxic soup that consumes all common sense. Since the Six-Day War of 1967, the Israeli-Palestinian conflict has been on a path that is a dark tunnel linking these two poles. The poisonous blend of religion and nationalism not only drives mad all the inhabitants of the land, Jews and Muslims alike; even worse, the prolonged conflict over the protected land also drives them to change their religions. When both sides put Jerusalem above their greatest joy,