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Le armi di Cia e Riyadh per i ribelli anti-Assad finite sul mercato nero in Giordania Un programma (milionario) segreto dell’agenzia di intelligence Usa e dei sauditi intendeva fornire armi e addestramento alle fazioni in lotta contro Damasco. Funzionari giordani corrotti hanno trafugato i carichi. Le armi vendute al mercato nero, parte di queste (forse) in mano jihadista. In una occasione sono servite per uccidere cittadini statunitensi ad Amman. Amman (AsiaNews) - La Cia (Central Intelligence Agency, agenzia federale degli Stati Uniti) ha trasportato armi in Medio oriente che sono state poi utilizzate, almeno in una occasione, per uccidere gli stessi cittadini americani in scontri a fuoco. Membri dell’agenzia Usa, in collaborazione con l’Arabia Saudita, avevano convogliato munizioni e armamenti in Giordania, da destinare in origine ai ribelli siriani nella guerra contro il presidente Bashar al Assad. Tuttavia, esse

Gad Lerner : Maryan contro Sumaya? L’islam milanese deve oltrepassare le sue lacerazioni, con l’apporto della politica democratica

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  Articolo Maryan Ismail Mohamed è una donna musulmana generosa e appassionata che ha avuto un fratello ucciso dagli integralisti e che da anni si batte per l’integrazione della comunità somala residente a Milano. Mi auguro che possa ripensare la sua decisione di uscire dal Partito Democratico a seguito dell’elezione al consiglio comunale, nelle sue liste, di Sumaya Abdel Qader, responsabile culturale del Caim (Coordinamento associazioni islamiche di Milano e Monza). Quest’ultima è a sua volta protagonista di un percorso di evoluzione avviato all’interno a comunità di matrice tradizionalista in cui è coinvolta la galassia dei Fratelli Musulmani. Non possiamo che guardare con favore al travaglio interno a questo campo, sconvolto dall’irruzione sulla scena del fanatismo jihadista. Sumaya ha subito una demonizzazione preventiva per la sua appartenenza originaria, proprio nel mentre gli estremisti del suo campo le lanciavano minacciose scomuniche perchè aderiva a una polit

Mohammed al-Khatib, la Palestina e il sogno Olimpico

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http://news.superscommesse.it/…/mohammed-al-khatib-la-pale…/           Mohammed al-Khatib, la Palestina e il sogno Olimpico | SuperNews Il corridore Mohammed al-Khatib si è allenato duramente per realizzare il suo… news.superscommesse.it | Di SuperNews      “ Io credo nei miracoli! ” è una delle frasi che più spesso usa Mohammed al-Khatib, atleta palestinese. Il suo obiettivo è quello di partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016 nella gara dei 100 metri. Mohammed al-Khatib nasce ad Hebron, nella West Bank . Una cittadina dove la tensione tra i coloni israeliani e i palestinesi è sempre stata piuttosto alta. Una città difficile per viverci tutti i giorni e sopratutto per praticare dello sport. Mohammed al-Khatib non ha mai avuto la possibilità di accedere ad alcun tipo di impianto sportivo di ogni genere nella sua terra natia. La maggior parte di essi sono andati distrutti durante la Seconda Intifada, il periodo di intensa violenza t

Abu Mazen : l'autunno del patriarca

Palestina , l'autunno del Patriarca Si deve rispetto al presidente palestinese Abbas per il suo ruolo negli Accordi di Oslo, per il suo rifiuto di ogni forma di violenza e di ricorso alle armi, per la sua coerente scelta di negoziare con Israele, sulla base della strategia "due Stati per due popoli", per essere arrivato alla creazione di uno Stato palestinese. Tuttavia, i recenti sondaggi dimostrano un crollo della sua popolarità, ridotta al 38% e con il 65% che ne richiede le dimissioni. La ragione è semplice: alla scelta negoziale di Abbas non ha corrisposto un'adeguata volontà israeliana di fare concessioni e di raggiungere un accordo, e la stessa capacità negoziale del presidente palestinese è stata ingabbiata da troppe resistenze interne e internazionali. Ciò ha provocato il fallimento dell'iniziativa di pace del Segretario di Stato Usa Jo

Amira Hass : I Went to See the Plight of the Dried-out Settlements. I Found a Pool

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I Went to See the Plight of the Dried-out Settlements. I Found a Pool Thus tweeted MK Bezalel Smotrich (Habayit Hayehudi) on Friday: “No joke: We’ve gone back 100 years!” He reported on five stations for providing drinking water that were placed that morning in the settlement of Kedumim. That day, the religious Zionist weekly Makor Rishon published an article titled “The water crisis in Judea and Samaria: In the settlement of Eli huge bags of drinking water were distributed to the residents.” So I set out to witness this suffering at two settlements. I left before I saw the tweet by one Avraham Benyamin in response to Smotrich: “We’re waiting for a series of empathetic articles in Haaretz. We’ll continue to wait.” Indeed, last week I started writing my annual series of articles on the systematic theft of water from the Palestinians . I was surprised not to find any newspaper reports about water problems in the

Stragi nazifasciste, altre vittime escono dall'“Armadio della vergogna”

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http://espresso.repubblica.it/…/stragi-nazifasciste-le-vitt… Sevizie, occhi e unghie strappati, sepolture a testa in giù per far affiorare i piedi fuori dal terreno e mettere in guardia i passanti, bombe a mano lanciate nei rifugi antiaerei, uccisioni a sangue freddo a colpi di pugnale. Non conosceva limiti, il campionario di atrocità perpetrate dai soldati tedeschi nei confronti della popolazione civile durante l' occupazione . E l'area del Viterbese non ha fatto eccezione, nei tormentati mesi che vanno dall' estate 1943 alla liberazione angloamericana del giugno successivo, essendo una zona strategica a ridosso di quel Monte Soratte dove il feldmaresciallo Albert   Kesselring stabilì il suo quartier generale dopo lo sbarco degli Alleati a Salerno. vedi anche: Stragi nazifasciste, lo Stato ha protetto i responsabili per fare affari con la Germania   Il silenzio sui responsabili calò per motivi di opportunità politic