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Haaretz : The Silenced History of the IDF's 'Mizrahi Problem'

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        The silenced history of the IDF's 'Mizrahi problem' - Features In 1951, a British-born officer wrote a report about the treatment of Mizrahi Jews in the Israeli army. It shows that there were already voices within the establishment... www.haaretz.com “A cursory examination of the social structure in Israel shows that for economic and other reasons, this group [members of the Mizrahi communities: Jews of Middle Eastern and North African origin is underprivileged. This applies to ‘old inhabitants’ as well as new immigrants, as a glance at lists of senior officers and officials, etc., will demonstrate. From general conversations and from newspaper articles, as well as from social surveys carried out by the Institute of Applied Social Research, Jerusalem, it is evident that there is a country-wide trend to treat Oriental Jews with contempt; less frequently, among German and other Central European Jews, there is also a feelin

Richard Silverstein: Daniel Barenboim e convergenza israeliana e iraniana nel rifiutare il suo concerto a Teheran

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o Oriente, The Arts Barenboim dirige West-Eastern Diwan Orchestra  Sintesi personale Daniel Barenboim è molto più di un direttore d'orchestra brillante. Egli è un essere umano. Anche se nato e cresciuto in Israele  ha sempre superato la visione del mondo insulare di molti israeliani, soprattutto per quanto riguarda le sue relazioni con i vicini del mondo arabo. Insieme a Edward Said, ha fondato il Diwan Orchestra West-Eastern. Si tratta di un progetto straordinario che integra il musicista e l'uomo morale. Egli ha creato un'orchestra  ,costituita da  musicisti israeliani e palestinesi per far   vivere i valori di convivenza pacifica attraverso la musica. Per i suoi sforzi è stato onorato in tutto il mondo. Barenboim dirige anche la Filarmonica di Berlino  e ha convinto il governo tedesco ad aiutarlo  nell'  organizzare un tour di concerti in Iran.Ci si aspettava l'opposizione da parte del governo israeliano, che odia tutto ciò ch

Profughi: immagini e rispetto della dignità umana

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1 2  Francesco Martone A costo di essere ripetitivo lo dico ancora. Non sopporto il fatto che qualcuno la mattina si alzi, accenda il suo computer, magari sorseggiando un caffé o cliccando a destra e manca, e decida o pensi che facendoci vedere i corpi di bambini annegati, o di persone ammassate in un cassone di un camion, faccia un buon servizio alla causa. Facile farlo con un taglia ed incolla. No. Io credo che non ci si possa arrogare il diritto di disporre del dolore degli altri, del loro ultimo istante che merita rispetto e silenzio. Di fronte alla morte. Credo invece che arrogarsi il diritto di disporre di quelle vite interrotte, attraverso le immagini, le renda meno degne di essere vissute. E tolga a quelle persone l'ultimo brandello di dignità, che gli è stato tolto da chi li ha spinti a fuggire e da chi non vuole o non è in grado di salvarli . E mi spaventa leggere parole anche morbose di coloro che cercano di immaginare quegli ultimi i

Voci senza confini: Quattro giovani scrittori da Gaza raccontano la loro storia .Sono voci di speranza, di amore, di resistenza

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  From Gaza: Stories of love, hope, and war Natasha Roth Sintesi personale --------- Poco più di un anno è passato dal la guerra più brutale della Striscia d i Gaza . Troppo spesso ci troviamo a parlare degli  abitanti di Gaza  senza di loro . Samer Badawi che ha seguito la guerra di agosto ( reported for the site from there , ) , ha sottolineato in una recente conversazione: " Qual è stata l'ultima volta che abbiamo chiesto a  un palestinese  di Gaza  il suo parere ? Dove sono le nuove voci? " Un nuovo progetto, " We Are Not Numbers , ," sta unendo le voci dei   giovani scrittori di Gaza, permettendo loro di  trascendere i confini e, almeno attraverso la loro immaginazione, attraversare le frontiere. Infine   fornisce una piattaforma   ai giovani abitanti di Gaza per interagire con il mondo e raccontare le loro storie con le loro parole :   voci  così gravemente carenti durante la scorsa estate  Sono voci di speranza, di amo

Abuna Mario : Dove c'era un giardino di ulivi secolari oggi c'è un piazzale deserto

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Abuna Mario Cornioli ha aggiunto 2 nuove foto . Dove c'era un giardino di ulivi secolari oggi c'è un piazzale deserto...secoli di storia distrutti in pochi giorni e la devastazione continuerà...BetJala non è come Palmira???

Jonathan Cook : Il facinoroso di Israele all’ONU

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25 agosto 2015 La nomina fatta dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di uno dei suoi più aggressivi ed espliciti rivali, a nuovo ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, ha prodotto una vasta costernazione. Come ha notato un analista la settimana scorsa, la nomina di Danny Danon equivale a uno “scherzo crudele” alla comunità internazionale. Il nuovo inviato “manca anche del minimo livello di finezza e di sottigliezza che si richiedono a un diplomatico esperto”. L’anno scorso Netanyahu aveva dato il benservito a Danon come vice ministro della difesa, definendolo troppo “irresponsabile” anche in base agli standard della politica di Israele, di solito anarchica. Danon aveva stigmatizzato il primo ministro per “debolezza di sinistra”  nella gestione dell’attacco di Israele a Gaza nell’estate scorsa. Danon è uno dei peggiori incubi per un funzionario dell’ONU. E’ un oppositore dichiarato della soluzione dei due stati e ha ripetutamente richiesto l’annessione

Rabbini in Calabria per la raccolta dei cedri

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Una tradizione secolare, i frutti usati durante la festa di "Sukkòth" In Calabria c'è una tradizione secolare che dal 1200 ad oggi unisce la cultura locale con i riti fondanti dell'ebraismo. A Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, ogni anno si ripete l'antica tradizione della raccolta dei cedri: nel mese di agosto i rabbini arrivano per selezionare e raccogliere di persona i cedri, i frutti che serviranno durante la fes tività di "Sukkòth" che quest’anno cade alla fine di settembre: con la festa si celebra e si ricorda la permanenza degli ebrei per 40 anni nel deserto e la protezione divina che accompagnò per tutto il periodo il popolo ebraico. Durante la festa si raccolgono in un unico fusto quattro diversi tipi piante: il cedro, la palma, il mirto e il salice.