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Ebrei contro l'occupazione : LA MOSTRA “IL LUNGO VIAGGIO DELLA POPOLAZIONE PALESTINESE RIFUGIATA” NON PUÒ CHE CONTRIBUIRE ALLA PACE

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Categoria: Rete ECO Pubblicato Sabato, 29 Novembre 2014 05:19 Scritto da Rete-ECO Cari amici, segue il nostro comunicato relativo alla mostra di Torino. Con preghiera di pubblicazione e diffusione, Rete ECO - - - - Rete ECO – Ebrei Contro l'Occupazione si congratula con gli organizzatori della mostra itinerante “Il Lungo Viaggio della popolazione palestinese rifugiata”, curata dall'UNRWA – agenzia ONU per i rifugiati palestinesi – e attualmente esposta presso il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino. La mostra documenta la vita e la sofferenza dei rifugiati palestinesi, una popolazione che oggi – a 66 anni dalla prima guerra arabo-israeliana - conta oltre 5 milioni di persone. Guardarli negli occhi è il primo imprescindibile passo verso la pace. Si tratta di persone che, nel 1948, hanno visto collassare la propria società. È la storia di un Paese che improvvisamente si svuota perd

FOTO: le inondazioni hanno colpito Gaza

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  Activestills PHOTOS: Floods hit Gaza as war-hit infrastructure struggles   Foto e report: Basel Yazouri / Activestills.org  Sintesi personale Il quartiere di Al-Nafeq, una delle zone più basse della città di Gaza, ha subito  gravi inondazioni  rese più gravi  dal danno all'infrastrutture derivanti dall'ultima guerra Intere strade sono state allagate  fino a 1,5 metri di acqua. Un certo numero di persone, soprattutto anziani e bambini, sono stati salvati dalle zone più colpite dai soccorritori. Un gran numero di residenti   erano rientrati nelle loro case non distrutte   e ora sono stati costretti a prendere le loro cose eandarsene un'altra volta. I residenti di Al-Nafaq  Gaza City, 27 novembre 2014. Basilea Yazouri / Activestills.org I residenti di Al-Nafaq na Gaza City, 27 novembre 2014. Basilea Yazouri / Activestills.org I residenti di Al-Nafaq a Gaza City, 27 novembre 2014. Basilea Yazouri / Activestills.org

La nuova vita degli ebrei in Iran: “Ci sentiamo al sicuro”

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Dice Mahvash Kohan che ora va meglio. Che ora, addirittura, «nessuno se ne vuole andare da qui». «Non come negli anni Ottanta, quando avevamo paura ed eravamo sotto pressione – racconta –. Oggi non siamo più preoccupati. Ci sentiamo al sicuro e gustiamo la libertà». Kohan è una donna iraniana ed ebrea. Vive a Shiraz, 940 chilometri a sud di Teheran. Qualche giorno fa è stata a Yazd per un pellegrinaggio alla tomba di Harav Oursharga. Ed è lì, in quella città che ha tenuto ancora molto dell’antica Persia, che ha raccontato all’ Associated Press la nuova vita di chi come lei, vive sì nello Stato islamico, ma che da decenni si sente minoranza minacciata per via della religione. Il fatto è che in Iran gli ebrei ci vivono da più di tremila anni. E quella iraniana rappresenta la comunità ebraica più numero del Medio Oriente. Israele esclusa, ovvio. I numeri si sono ridotti e di molto, soprattutto dopo la Rivoluzione khomeinista del 1979: migliaia di persone hanno lasci

Mohammed Othman a Gaza Israele viola i termini del cessate il fuoco

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Sintesi personale BEIT Lahiya, Striscia di Gaza - Ibrahim al-Muslimi, un contadino di 60 anni, è ripetutamente esposto al fuoco nel suo terreno agricolo nel nord della Striscia di Gaza, a meno di un chilometro dal confine israeliano. Muslimi, dove possiede più di 40 dunam (10 acri) coltivati ​​a frutta e verdura, ha detto ad Al-Monitor che gli agricoltori della superficie agricola adiacente al confine sono oggetto di  spari  quasi  quotidianamente  "Dalla   fine della guerra di Israele non abbiamo sentito alcun tipo di sicurezza nel nostro territorio.Ci  sentiamo in attesa della morte ,sappiamo che siamo  esposti a una pallottola o a un missile di Israele in qualsiasi momento. Israele ci vuole spaventare, ci spinge a lasciare il nostro territorio e  svuotare  così le zone di confine da ogni palestinese. " I sraele ha chiuso i valichi di frontiera con Gaza il 24 novembre per impedire l'esportazione di verdure dalla Striscia di Gaza alla Cis

Venezia - Resistenza artistica in Palestina

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  di Venezia Venezia - Resistenza artistica in Palestina | Global Project Resistenza Artistica in Palestina. Marted' 2 Dicembre alle h17.30 presso SaLE docks. E' questo il titolo che noi studenti del collettivo Li.S.C. (Liberi Saperi Critici) abbiamo voluto dare alla terza ... www.globalproject.info   DOSC approfondisce il tema dell'arte palestinese e le sue forme dalla poesia al rap dei giovani, con il professore Simone Sibilio e Giovanni Fassina membro dell'associazione M.A.I.A. Martedì 2 Dicembre alle h 17.30 presso SaLE docks Tweet 28 / 11 / 2014 Resistenza Artistica in Palestina Martedì 2 Dicembre alle h 17.30 presso SaLE docks. E' questo il titolo che noi studenti del collettivo Li.S.C. (Liberi Saperi Critici) abbiamo voluto dare alla terza giornata che si inserisce nel ciclo di conferenze DOSC (Dipartimento Occupato Saperi Critici): un progetto che prevede la realizzazione di quattro incont

Testimonianze della staffetta veneziana a Suruc: (video)

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Testimonianze della staffetta veneziana a Suruc Dobbiamo ballare tutte insieme in piazza | Global Project      Viaggio a Suruç - La risposta non può essere il silenzio          Dall'Italia dei movimenti al Kurdistan in lotta: staffetta a Suruç 25 / 11 / 2014 E' così che ha chiuso l'intervento Salma Irmak, copresidente della società democratica curda, rivolgendosi a tutte le donne del mondo. Ed è anche così che si è caratterizzato il corteo: caotico, gioioso, festoso, ma allo stesso tempo determinato e resistente.  Questo è l'elemento che ci è rimasto più impresso di questo 25 novembre al confine con la Siria. Non era scontato, infatti dall'inizio del 2014 in Turchia sono state uccise purtroppo già 250 donne. Non era scontato, perché molte mamme oggi in corteo hanno i loro figli e figlie in prima linea nei combattimenti a Kobane. Alcune ci hanno mostrato le cicatrici, segni delle percosse subite dalla polizia turca in ques