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Moni Ovadia: la fragile materia di cui siamo fatti

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    Moni Ovadia (Pagina Ufficiale) Voce d'Autore - L'Unità - 23 novembre 2013 La fragile materia di cui siamo fatti "Genesi", il primo libro della Bibbia, se davvero ci si prendesse la briga di leggerlo o, per lo meno, lo si estraesse dalle polveri della propria biblioteca, si rivelerebbe ricco di folgoranti rivelazioni sulla nostra natura più intima e di conoscenze di senso che stimolino la consapevolezza del nostro destino, ale atorio e libero, ma pur sempre ineludibile. Nel passaggio in cui si racconta della creazione dell'uomo, le narrazioni sono due: la prima è unitaria ed eticamente denotativa e recita più o meno così: "Creò l'essere umano, maschio e femmina li creò". Dunque la creatura più amata, il partner della creazione, è uno ma si esprime in due aspetti di pari dignità, il femminile ed il maschile e, detta dignità di cui sono titolari le due alterità, si esprime nell'amore, l'impronta divina che chiede il

Rabbini per i diritti umani : questa Hanukah realizzi un miracolo per i beduini del Negev

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Rabbis for Human Rights We wish all of you a happy Hanukkah brimming with love, light and miracles. Rabbis for Human Rights Many say, "What else can be done?" when trying to justify the displacement that will be caused by Prawer. They think they are no other options. But there is an alternative. Bimkom and RCUV- The Regional Council of Unrecognized Villages has tirelessly mapped out a plan that would benefit all residents of the Negev, bringing prosperity to the entire region. But the government isn't interested in it. Read RHR's full report on Bimkom and RCUV's alternative to Prawer on our website. Alternative to Prawer ignored rhr.org.il

Cisgiordania : 890 unità abitative per i coloni

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  Roma, 25 novembre 2013, Nena News - La comunità internazionale fa la pace con Teheran e Tel Aviv annuncia la guerra, dando il via libera a 829 nuove unità abitative nella Cisgiordania occupata: a denunciarlo, è stato questa mattina Peace Now, movimento pacifista israeliano che monitora, tra gli altri, la crescita degli insediamenti illegali nei Territori occupati. La costruzione delle nuove case per coloni è stata autorizzata da un comitato militare israeliano che gestisce la Cisgiordania: come ha confermato Lior Amihai, un portavoce del movimento, le unità verranno innalzate a nord di Gerusalemme, negli insediamenti di Givat Zeev, Nofei Prat, Shilo, Givat Salit e Nokdim. La nuova ondata di appartamenti è giunta a due settimane dall'annuncio del più grande piano del governo israeliano di case per coloni mai fatto: circa 20.000 unità in Cisgiordania . Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva poi annullato l'ordine per le pressioni occidentali, sopr

Israele-Iran : la battaglia per nuove sanzioni potrebbe danneggiare Israele più dell' Iran , ora che il negoziato è concluso

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    Chemi Shalev Sintesi personale E' difficile decidere che cosa dovrebbe preoccupare gli israeliani di più: l'  accordo con l'Iran  che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha descritto come " molto negativo e estremamente pericoloso " o che Israele sia isolata internazionalmente   con solo gli  sceicchi sauditi e   i senatori americani in piedi al suo fianco . E non è del tutto chiaro quale sia  il pericolo più imminente per la sicurezza nazionale di Israele : la possibilità che l'Iran sfrutterà il nuovo accordo per proseguire il suo programma di armi nucleari  o la probabilità che Gerusalemme ingaggerà una dura e inutile campagna  contro l'amministrazione statunitense ,rivelando al mondo la sua discordia crescente con quello che era  ed è  ancora  apparentemente  il suo unico alleato strategico . Quindi la questione non è se Israele è nel giusto , ma se è intelligente . Gli insulti,  le calunnie ,le  accuse e le denunce accrescono o danneggi

Battle for new sanctions could harm Israel more than Iran, now that deal is done

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  By Chemi Shalev | Nov. 24, 2013 | 1:13 PM | 25 It’s hard to decide what should worry Israelis more: The fact that an agreement that Prime Minister Benjamin Netanyahu has depicted as “very bad and exceedingly dangerous” was signed in Geneva, or that Israel has somehow maneuvered itself into international isolation, with only Saudi sheikhs and American senators standing by its side. And it’s not completely clear which is the more imminent danger to Israel’s national security: The possibility that Iran will exploit the new accord in order to advance its nuclear weapons program, as Jerusalem suspects, or the probability that Jerusalem will once again wage a harsh but nonetheless futile campaign against the U.S. Administration, thus exposing, for all the world to see, its growing discord with what was, is and will appa

Un appello agli uomini sauditi per fermare la violenza contro le donne

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Di Samar Fatany. Saudi Gazette (23/11/2013). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale dell’Eliminazione della Violenza contro le Donne, simboleggiata dalla campagna del nastro bianco, il cui scopo è quello di contrastare la violenza contro le donne e di sfidare gli atteggiamenti e i comportamenti propri di una minoranza maschile della popolazione mondiale. Un anno fa, un gruppo di uomini e donne provenienti dal mondo mediatico e accademico dell’Arabia Saudita aveva lanciato un’iniziativa per adottare la campagna del nastro bianco. Sfortunatamente, il gruppo è stato ferocemente attaccato e accusato di diffondere valori occidentali considerati anti-islamici, cosa lungi dall’essere vera. Di fatto, una campagna del genere sarebbe rivolta al comportamento negativo subito dalle donne della nostra società, del tutto estraneo alla cultura arabo-islamica. In Arabia Saudita, una donna su sei è vittima di abusi verbali, fisi