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Un momento storico in Medio Oriente di Norman Finkelstein e Jamie Stern Weiner

Un momento storico in Medio Oriente di Norman Finkelstein e Jamie Stern Weiner – 29 luglio 2013 Dopo mesi di intensa diplomazia della spola, il Segretario di Stato degli USA, John Kerry, ha annunciato una nuova tornata di negoziati israelo-palestinesi.  Per comprendere meglio le prospettive e le implicazioni di un resuscitato processo di pace in Medio Oriente ho parlato con l’attivista e studioso statunitense Norman Finkelstein.  Finkelstein scrive e tiene conferenze da decenni sul conflitto israelo-palestinese ed è autore, tra altri libri di ‘Beyond Chuzpah: On the Misuse of Antisemitism and the Abuse of History’  [Oltre l’impudenza: sul cattivo uso dell’antisemitismo e l’offesa alla storia] e di ‘Knowing Too Much: Why the American Jewish Romance with Israel is Coming to an End’ [Sapere troppo: perché la storia d’amore statunitense-ebraica sta arrivando alla fine]. Attualmente sta lavorando a un libro con Mouin Rabbani, intitolato ‘How to Resolve the Israel-Palestine Conflict’

Gruppo ebraico europeo (EJA) ingaggia ex leader polacco di estrema destra contro la legge per la macellazione rituale

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Sintesi personale Articolo LONDRA - L'Associazione ebraica europea, un gruppo con sede a Bruxelles, ha assunto l'ex leader di un partito politico accusato di antisemitismo per lanciare una sfida legale al divieto della macellazione  in Polonia, Roman Giertych è l'ex presidente della Lega delle famiglie polacche, un partito di estrema destra che nel 2001 e elezioni del 2005 ha ricevuto l'  otto per cento dei voti, ma poi è crollato. L'allora ambasciatore-israeliano  in Polonia, David Peleg,  non accettò di lavorare con lui su questioni inerenti l' Olocausto, quando era ministro dell'istruzione e vice primo ministro nel 2006-7, citando l '"antisemitismo  politico  "del suo partito. Da parte sua,Giertych non nega  che l'orrganizzazione  abbia  una storia di anti-semitismo .ma ha dichiarato  al Times di Israele: "Non è la storia di me stesso. Non c'è antisemitismo nella mia vita. " Filippo Carmelo, un portavoce del

Siria: Paolo Dall'Oglio rapito da islamisti

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130 luglio 2013 - 08:40 Espulso lo scorso anno dalla Siria, dove aveva passato 30 anni, schieratosi apertamente contro il regime e attivo nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto, il padre gesuita italiano Paolo Dall'Oglio sarebbe stato rapito da un gruppo jihadista filo-al-Qaida. Questo quanto hanno affermato parlando con l'agenzia Reuters attivisti presenti nella città di Raqqa, nel nord del paese, controllata dagli insorti, dove il religioso sarebbe stato prelevato mentre camminava per strada. La Farnesina per il momento si limita ad annunciare di aver avviato tutte le verifiche necessarie. Secondo le fonti citate dalla Reuters, responsabili del sequestro sarebbero miliziani dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, organizzazione affiliata ad al-Qaida e legata ad organizzazioni jihadiste in Siria che si batton

Perchè i media egiziani demonizzano i palestinesi?

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The Electronic Intifada 23.07.2013 http://electronicintifada.net/content/why-are-egyptian-media-demonizing-palestinians/12632 Perché i media egiziani demonizzano i palestinesi? Il 6 luglio, su Al-Yawm TV la conduttrice televisiva egiziana Shafki al-Moniri si è scusata con i suoi telespettatori per non essere stata nel paese una settimana prima delle manifestazioni del 30 luglio che hanno fatto da sfondo all’estromissione del presidente Muhammad Morsi da parte dell’esercito. Ma lei non vedeva l’ora di volare a casa il più presto possibile per unirsi ai festeggiamenti.   di Hanine Hassan   Mentre i suoi compagni di viaggio facevano il check-in per il volo da Barcellona al Cairo, ha raccontato che uno di questi “era molto nervoso e non sapeva perché lo fosse. Siamo saliti a bordo e, un po’ dopo, l’Egypt Air lo ha dovuto far scendere.” Questi si è rivelato essere un palestinese, ha riferito al-Moniri. “L’assistente di bordo ha spiegato che c’è un ordine di

Amira Hass : Il piano israeliano della ferrovia nella West Bank

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di Amira Hass – 28 luglio 2013 Il grandioso progetto della ferrovia nella West Bank che i funzionari della difesa hanno approvato in questa settimana è tagliato su misura per i coloni ebrei oggi e nel futuro, non per i palestinesi della West Bank. Il piano, che ha la pretesa di mettere a disposizione una rete ferroviaria regionale, è spinto dal ministro dei trasporti Yisrael Katz. Si tratta del ministro che sul sito Walla ha recentemente affermato che “uno stato palestinese è inaccettabile, principalmente a motivo dei nostri diritti su queste terre”. Circa un milione di shekel [circa 210.000 euro] è già stato investito nella pianificazione, che prevede 473 chilometri di binari e 30 stazioni su 11 linee, per collegare le città e le regioni della West Bank e, a loro volta, tali città e regioni con la Giordania e la Siria. Il piano non è nuovo. Il 24 maggio 2005 l’amministrazione civile del ministero della difesa ha lanci

Cercare di capire, evitare di pregiudicare

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Claudio Vercelli (28 luglio 2013 Cercare di capire, evitare di pregiudicare Le recenti vicende legate al caso di Giovanni Palatucci, al di là dello specifico suo proprio, rinviano ad una più generale questione, quella del modo in cui un passato così pesante, ossia la dittatura fascista, le persecuzioni razziali, l’ingresso in una guerra di deliberata aggressione, le condotte durante il conflitto medesimo, prima come potenza offensiva poi come passivo teatro di combattimenti, debba essere giudicato a distanza oramai di molti anni dai fatti di allora. In gioco c’è una questione sulla quale continuiamo ad arrovellarci, non essendo materia per i soli storici: qual era il grado di consenso dichiarato come, più in generale, quello che potremmo definire il livello di compromissione di una intera collettività rispetto ad una politica non solo di deliberata e conclamata prevaricazione ma anche di criminale e assassina violenza contro i civili? Non ne verremo mai fuori, credo, poiché la co