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Sì alla Palestina all'ONU...L'italia vota così

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Ecco la notizia d’agenzia su Monti e Palestina L'Italia ha deciso di dare il proprio sostegno alla Risoluzione che attribuisce alla Palestina lo status di Stato non membro Osservatore Permanente all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in occasione della votazione all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che avra' luogo fra qualche ora. Lo rende noto un comunicato di Palazzo Chigi. Tale decisione, spiega il comunicato, e' parte integrante dell'impegno del Governo italiano volto a rilanciare il Processo di Pace con l'obiettivo di due Stati, quello israeliano e quello palestinese, che possano vivere fianco a fianco, in pace, sicurezza e mutuo riconoscimento. A questo fine, il Governo si e' adoperato in favore della ripresa del dialogo e del negoziato, moltiplicando le occasioni di incontro con le parti coinvolte nel conflitto Medio-Orientale, in particolare da parte del Presidente del Consiglio, ricevendo conferma della loro volon

Il conflitto tra Israele e Hamas è una guerra rituale di Anna Maria Cossiga

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Lo scontro tra lo Stato ebraico e il movimento armato palestinese segue un copione tragico, diverso dalle guerre convenzionali: più che per conquistare la terra, si combatte per riaffermare la propria identità. Un'analisi antropologica. Commentando l’ennesima escalation nel conflitto tra Israele e Gaza, lo scrittore israeliano A.B. Yehoshua, un’icona del pacifismo, ha affermato chiaramente che, vista la situazione con Hamas, il suo paese non può fare altro che dichiarare lo stato di guerra. La costola dei Fratelli musulmani in Palestina non può essere più trattata come un gruppo terroristico: “è un governo e deve essere considerato responsabile delle sue azioni” [1]. E dunque, guerra. Come accadrebbe se qualunque altro Stato attaccasse Israele con i suoi missili. Non è facile dare una definizione esatta del termine “guerra”, ma nell’immaginario comune la guerra è certamente considerata un conflitto tra “Stati”, che prevede l’uso della violenza e de

Gideon Levy : israele non è cresciuto dall'ultima guerra di Gaza

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israele non è cresciuto dall'ultima guerra di Gaza 18.11.2012 http://www.haaretz.com/opinion/israel-hasn-t-grown-up-since-the-last-gaza-war.premium-1.478655?block=true     Israele non è cresciuto dall’ultima guerra di Gaza I palestinesi si cimentano in tre diversi modi di affrontare la questione, le armi, la diplomazia e la resistenza non violenta, ma Israele dice no a tutti tre.   di Gideon Levy    Il popolo palestinese vuole liberarsi dall’occupazione. Cose che capitano. Ma come riuscirci? All’inizio ha provato a non fare nulla. Per vent’anni, i palestinesi sono rimasti immobili, ma non è servito a niente. Poi hanno provato con le pietre e i coltelli della prima Intifada. Ma non hanno ottenuto nulla, a parte gli accordi di Oslo, che non hanno modificato la natura dell’occupazione. Ci hanno riprovato con la seconda Intifada, ma ancora nulla. Ci hanno provato con la diplomazia. Niente ancora, l’occupazione prosegue come prima.                       

Dario Calimani, …Barenboim

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  articolo È in atto una faziosa campagna contro Israele da parte di una stampa e di un’opinione pubblica poco interessate all’obiettività dei fatti. Con questa fa il paio la perdurante inversa campagna all’interno dell’ebraismo italiano contro gli ebrei che non sostengono Israele a spada tratta. E non si tratta di uno scontro sulle idee, ma di un odioso linciaggio delle persone. Ultima vittima ne è Daniel Barenboim, superlativo direttore d’orchestra, in possesso fra gli altri di regolare passaporto israeliano. Grazie a un’avventata analogia con i nazisti che ascoltavano Wagner nei campi di sterminio, Barenboim viene trattato da collaboratore nazista per aver suonato Wagner in Israele. Una tecnica retorica che piacerebbe a Oddifreddi, il matematico e logico (logico?) che di recente ha assimilato le azioni israeliane contro i palestinesi a quelle dei nazisti. Ostracismo, quindi, non solo a Wagner, ma anche a Barenboim, ebreo traditore perché, fiducioso che la musica

Gaza: Perché tale violenza? di Michael Warschawski

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AIC - Alternative Information Center 21.11.2012 http://www.alternativenews.org/english/index.php/news/opinion/5708-gaza--why-all-that-violence-.html     Gaza: Perché tale violenza? di Michael Warschawski La ragione delle ultime aggressioni criminali di Israele va cercata nella strategia politica della leadership neo – conservatrice di Israele, una strategia di guerra permanente e preventiva contro l'Islam...e contro la rielezione di Barack Obama. Rafforzare Hamas è uno degli obiettivi di Israele, e qui ha registrato un successo clamoroso.                     Non abbiamo parole per esprimere il nostro shock e la nostra indignazione mentre osserviamo i sacrifici di un milione e mezzo di palestinesi, uomini, donne e bambini, che vivono nella piccola Striscia di Gaza. Non abbiamo parole per esprimere la nostra ammirazione per la fermezza della popolazione di Gaza e della sua leadership politica, unite contro gli aggressori israeliani. Allo stesso modo, non abbiamo parole

Avi Issacharoff : Dopo l'incursione aerea dell'IDF, Israele comincia ad avere dei guai

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Haaretz.com 18.11.2012 http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/as-idf-strike-kills-entire-family-in-gaza-israel-is-starting-to-get-in-trouble-1.478879 Siccome un’incursione aerea dell’IDF uccide un'intera famiglia, Israele comincia ad avere dei guai. Mentre i leader di Hamas si nascondono in gallerie sotterranee, la popolazione civile è esposta agli attacchi dell'IDF; le terribili immagini della famiglia al Dalou che possono essere la versione del villaggio palestinese di Kafr Qana in Libano. di Avi Issacharoff Le immagini terrificanti che sono emerse domenica sera dalla casa della famiglia al Dalou, nel centro di Gaza, rischiano di essere la versione palestinese del villaggio libanese di Kafr Qana. Proprio come le immagini che mostrarono gli effetti del bombardamento israeliano di Kafr Qana, nel luglio del 2006, cambiarono il volto della seconda guerra in Libano e portarono l'opinione pubblica mondiale contro l'operazione israeliana, allo stesso mo

Ungheria : Il partito che ritiene gli ebrei una minaccia per la sicurezza

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Andrea Mollica Il governo ungherese dovrebbe comporre una lista per registrare gli ebrei che vivono nel paese, in particolare i parlamentari, perché rappresentano un pericolo per la sicurezza nazionale. La proposta che ha scioccato l’Ungheria, e che è stata per fortuna respinta, è stata lanciata da Marton Gyongyosi, uno dei giovani leader di Jobbik. Questa formazione, il cui nome vuol dire “Movimento per un’Ungheria migliore/di destra”, è già finita all’attenzione degli osservatori internazionali per la retorica incendiaria utilizzata contro la comunità rom, contro la quale sono stati organizzate manifestazione del tutto somiglianti a pogrom. A Jobbik faceva riferimento anche la controversa “Guardia Magiara”, organizzazione paramilitare disciolta per manifesta incostituzionalità. In Parlamento Marton Gyongyosi ha chiesto al governo di registrare gli ebrei residenti in Ungheria, in particolar modo coloro che occupano posizioni di vertice c

A. B. Yehoshua "Perché serve un accordo con Hamas".

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Durante la guerra di Indipendenza del 1948 la Giordania bombardò la zona ebraica di Gerusalemme per diversi mesi, pose la città sotto assedio e impedì i rifornimenti di acqua e carburante. Centinaia di civili rimasero uccisi sotto le bombe eppure Israele non definì i giordani «terroristi» e dopo il cessate il fuoco fu avviato un negoziato tra le parti al termine del quale fu firmato un armistizio. Anche i siriani prima della guerra dei Sei Giorni bombardarono per anni la Galilea settentrionale uccidendo e ferendo molti civili. E un articolo della Costituzione del partito siriano Ba’ath prevede persino la distruzione di Israele. Eppure gli israeliani non hanno mai definito «terroristi» i siriani. Li hanno sempre chiamati «nemici» e negli anni hanno raggiunto vari accordi con loro, fra cui il disimpegno dei rispettivi eserciti dopo la guerra del Kippur. Gli egiziani guidati da Abdul Nasser proclamarono più volte di volere distruggere Israele, ed era questa la loro intenz