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Egitto. Alaa al-Aswani: bisogna affrontare il wahhabismo un volta per tutte

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In un'intervista rilasciata ad al-Jazeera, Alaa al-Aswani si dice convinto che presto arriverà la democrazia. Ma prima bisogna fare i conti con il wahhabismo.   di Rino Finamore  Originariamente pubblicato nel 2002 e poi trasformato in un film, Palazzo Yacoubian catturava l'angoscia e la disperazione della società egiziana. L'eco di questo profondo malessere si è trasformato nella rivolta che ha portato alla caduta di Hosni Mubarak. Il personaggio centrale del film era interpretato da Adel Imam, uno degli attori più importanti del cinema mediorientale, recentemente processato e condannato a tre mesi di carcere per aver "offeso l'Islam". Il processo deve ancora concludersi, ma il caso ha sollevato interrogativi circa la posizione dell'arte nel sempre mutevole paesaggio politico e sociale egiziano. In questa puntata di  Talk to Al Jazeera , Alaa al-Aswani ci tiene a ribadire di non essere un politico, sebbene abbia appena supportato pubblicamen

Siria :La (falsa) foto del massacro di Hula

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di  Mazzetta Una foto scattata in Iraq finisce a rappresentare le vittime della strage nella città siriana di Hula. L’ERRORE -  Anche la BBC sbaglia ed è facile immaginare il gusto con il quale un concorrente come  The Telegraph coglie in fallo l’autorevole network , spesso portato ad esempio quando si parla di bune pratiche nel giornalismo. Dice il fotografo Marco di Lauro al Telegraph “Quel che mi sorprende davvero è che un’agenzia di notizie come la BBC non controlli per nulla le sue fonti, e si presti a pubblicare qualsiasi immagine inviata da qualsiasi attivista, cittadino, da chiunque”. VERO E VEROSIMILE -  Il portavoce di BBC ha confermato che la foto è stata tolta dal sito a seguito della segnalazione e che comunque era accompaganta da una didascalia che diceva come la sua origine non avesse potuto essere verificata. A peggiorare le cose c’è il fatto che l’immagine ritrae un numero addirittura superiore a quello delle vittime della strage di Hule, un particolare c

Israele :nessun procedimento contro i rabbini autori del libro sull'uccisione dei gentili

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Sintesi personale Il  procuratore generale Yehuda Weinstein ha annunciato che non procederà  contro i rabbini Shapira, Yoseph Elizur, Dov Lior e Yizhak Ginzburg.   I primi due hanno  scritto un libro intitolato "Torat Ha'Melech" due anni fa.   Vale la pena notare che tutti e quattro i rabbini sono dipendenti dello Stato e  lo stato finanzia la  yeshiva nella colonia cisgiordana di Yitzhar. Nel libro  si   sostiene sulla base di pareri ri tualistici antichi la liceita' di uccidere uomini, donne e bambini non ebrei non solo in tempo di guerra . Il Procuratore Generale Yehuda Weinstein ritiene che non ci siano gli estremi per metterli sotto accusa. I pareri rabbinici riportati nel loro libro infatti esistono e sono conosciuti. La parte più allarmante della decisione di far cadere ogni ipotesi di reato è il ragionamento del  procuratore generale Weinstein : non sussiste  reato in quanto  i rabbini hanno formulato  il loro incitamento al razzismo in termini religio

Israele : cittadino israeliano di origine etiope attaccato durante la manifestazione contro i migranti africani

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Sintesi personale Un cittadino israeliano di origine etiope è stato aggredito  a Tel Aviv durante una manifestazione contro gli immigrati. I manifestanti chiedevano  la deportazione degli immigrati africani  e urlavano : "quelli di sinistra sono traditori".  Baruch Marzel  spera di organizzare  proteste quotidiane   "fino a quando il primo ministro ei ministri degli Esteri e degli Interni  non inizieranno  ad agire, piuttosto che parlare."A un certo punto è stato  attaccato  Hananya Zanda Oved, un cittadino israeliano di origine etiope, erroneamente identificato come un immigrato. Oved ha dichiarato  che stava solo  fotografando la dimostrazione e che in Israele "i sudanesi  sono trattati esattamente come gli etiopi, la presenza nera è intimidatoria."  In precedenza  il procuratore generale Yehuda Weinstein ha precisato   che  non vi è alcun modo per impedire la deportazione di cittadini sudanesi del Sud   . Riferendosi alla    relazione del min

Amira Hass :Ricatto al gay palestinese

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28 maggio 2012   09.00 Mentre il mio interlocutore raccontava la sua storia, un pensiero sgradevole si è fatto strada nella mia mente. Stavo approfittando dell’innocenza di questo ragazzo, del suo disperato bisogno di parlare con qualcuno che non lo consideri malato? D è gay. Qualcosa che nella società palestinese non può essere confessato. D ha incontrato G, il suo amico israeliano, su internet. G lo va a trovare regolarmente, ma D non può ricambiare le visite. I due avevano un sogno: trascorrere alcuni giorni insieme in Israele. Così D ha ottenuto un permesso per entrare in Israele ed effettuare alcune analisi in un’ospedale di Gerusalemme Est. G lo aspettava oltre il checkpoint. I due hanno camminato insieme verso la porta di Jaffa, inebriati dalla sensazione di libertà e dal piacere di stare insieme senza nascondersi. Davanti alla porta di Jaffa alcuni poliziotti israeliani hanno fermato i due ragazzi. Il nervosismo di G li ha insospettiti. Hanno controllato il permesso

Siria :Adesso l’Occidente è atterrito per il massacro dei bambini. Presto dimenticheremo di Robert Fisk

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29 maggio 2012  Bashar Assad la farà franca con questa strage. L’ha fatta franca con Deraa. L’ha fatta franca con Homs. E  la farà franca con Houla. E la farà franca anche l’opposizione armata al regime, insieme ad al-Qaida e a qualsiasi altro  gruppo che partecipi nella tragedia della Siria. Sì. Questo può essere il momento cruciale, il “momento di critico” dell’orrore, quando il crollo ba’athista diventa inevitabile invece che probabile. E il caro Mr Hague  ( il ministro degli esteri britannico, n.d.T.) può essere “assolutamente” sconvolto. Anche l’ONU. Tutti lo siamo. Il Medio Oriente, tuttavia, è  disseminato di centinaia di Houla, con i loro bambini che si accumulano nelle statistiche.  I coltelli e le corde e anche le pistole tra le armi per uccidere. E se  i soldati di Assad permettono alla milizia Alawita di fare il loro sporco lavoro? Il regime del  Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) algerino, negli anni ’90, non ha usato le sue unità di “esercito di volontari”  per

Sabatino Finzi testimone della Shoah (video)

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La Memoria della Shoah italiana ha perso un altro testimone. Ormai restano in vita solo due dei diciassette ebrei romani tornati dall’inferno dei Lager del Reich dopo la retata del 16 ottobre 1943, a seguito della quale 1023 di loro (compresi anziani, ammalati e bambini) erano stati deportati ad Auschwitz. La sera del 24 maggio scorso è scomparso, all’età di 85 anni, Sabatino Finzi, l’unico minorenne tra i sopravvissuti. Prima di lui erano deceduti nel 2008 Leone Sabatello e nel 2000 Settimia Spizzichino, l’unica donna del gruppo dei superstiti, autrice del toccante libro di memoria “Gli anni rubati”, pubblicato meritoriamente dal Comune di Cava de’ Tirreni. I reduci ancora viventi sono Mario Camerino, che vive a Montreal, e Lello Di Segni, che abita a Roma e spesso è invitato dalle scuole capitoline per raccontare la sua esperienza nei Lager. Sabatino, nato a Roma l’8 gennaio 1927, quel tragico sabato di ottobre del 1943 aveva appena sedici anni. Fu catturato dai tedeschi assi

Non accusate la Siria – sono i leader libanesi ad essere responsabili degli scontri di Tripoli

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26/05/2012 Original Version: Don’t blame Syria – Lebanon’s leaders are fuelling the fighting in Tripoli I leader politici libanesi hanno per lungo tempo ritenuto vantaggioso mantenere milizie ben armate a Tripoli perché combattessero per loro conto – scrive il giornalista Patrick Galey *** I combattimenti che hanno avuto luogo nella città settentrionale di Tripoli tra milizie sunnite e alawite sono tra i peggiori a cui il Libano ha assistito da diversi anni a questa parte. E, a testimonianza del loro passato condiviso e del loro intrecciato presente, ogni volta che si parla di sicurezza in Libano, la Siria non tarda a essere coinvolta nel discorso. Nessuna sorpresa, quindi, che i combattimenti della scorsa settimana a Tripoli siano stati descritti come l’inevitabile frutto della violenza che ha diviso la Siria e che ora si sta riversando in Libano. Questa deduzione logica non è necessariamente sbagliata, data la tutela storica che la Siria ha esercitato sul Libano, e dato

Israele : Lavoratori migranti attaccati

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Mentre i politici israeliani continuano a diffondere una retorica xenofoba e razzista contro i richiedenti asilo ed i lavoratori migranti, la polizia importa i metodi di oppressione che utilizza contro i palestinesi in Cisgiordania per combattere contro i richiedenti asilo: i cannoni ad acqua e l'acqua puzzolente. Incoraggiata da una superficiale discussione razzista sui richiedenti asilo e sugli immigrati, "infiltrati", come vengono chiamati oggi in Israele, la polizia di Israele sta chiedendo il ripristino di un'unità speciale che era stata smantellata per ragioni finanziarie solo un anno fa. L'unità Rimon, inizialmente pensata contro il contrabbando e la tratta delle donne lungo il confine con l'Egitto, è stata creata nel 2003 per ordine del primo ministro Ariel Sharon. Il 24 maggio, il ministro israeliano della Sicurezza interna Ahronovitch ha chiesto che l'unità Rimon venisse ripristinata per la lotta contro i richiedenti asilo e i lavo

Israele :Timori che altri paesi si associno nel boicottaggio alle colonie

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Danimarca e Sud Africa hanno già annunciato etichette speciali per le merci prodotte nelle colonie della West Bank.  di Yuval Adulai e Lilach Weissman   L’Associazione dei Produttori di Israele e il Ministero dell’Industria, Commercio e Lavoro temono che la discriminazione nei confronti delle merci israeliane prodotte nelle colonie della West Bank possa diffondersi. Durante il fine settimana, il ministro sudafricano del Commercio e dell’Industria, Dr. Rob Davies, ha annunciato che le merci prodotte nelle colonie israeliane avrebbero riportato etichette speciali. Anche il ministro degli esteri danese Villy Sovndal ha fatto sapere che i prodotti israeliani provenienti dalla West Bank importati dalla Danimarca d’ora in poi avranno una speciale etichetta.                        Oggi, il ministro dell’Industria, Commercio e Lavoro, Shalom Simhon ha dichiarato al  Globes , “Le esportazioni di beni prodotti da aziende israeliane al di là della Linea Verde rappresentano una quota m

Amira Hass :Gli ordini di demolizione sono la norma nei piccoli villaggi palestinesi

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Se non fosse per un paio di “scocciatori”, non avrei avuto a che fare con una relazione su tutti gli ordini di interruzione dei lavori per ogni tenda, o di demolizione per bagni, o dell’abbattimento reale di tende o stanze fatte di blocchi di cemento. In effetti, se non fosse per quegli scocciatori, forse di alcuni luoghi delle colline a sud di Hebron si potrebbero ravvisare solo i nomi: Lucifer Farm, Carmel, Susya, Maon e Avigail, tutti avamposti e colonie illegali in mezzo al nulla. Ma questi scocciatori, questi impiastri divulgano i nomi di luoghi come Um el-Kheir, al-Mufakara, Bir el-Eid, el-Fakhit, Jinba ed altri ancora. Parlano di questi luoghi meno conosciuti con non minore naturalezza    di quella con la quale altri fanno riferimento a Beit Hakerem a Gerusalemme o al quartiere fiorentino di Tel Aviv.                           Perciò, come hanno fatto questa gente e questi luoghi di cui parlano a diventare simili scocciature? Per colpa della mia indecisione sul se e su