Post

comunicato stampa della Comunità monastica di Deir Mar Musa, in Siria,

Immagine
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Comunità monastica di Deir Mar Musa, in Siria, fondata dal collaboratore di  Popoli , il gesuita Paolo Dall'Oglio. L’accaduto a Deir Mar Musa el-Habasci Mercoledì 22 febbraio 2012, verso le 18, è avvenuto quanto segue: Una trentina di uomini armati – tutti col volto coperto eccetto il comandante - hanno fatto irruzione nello stazzo del gregge del monastero dove si trovavano alcuni impiegati. Hanno messo a soqquadro gli ambienti chiedendo del padre responsabile e cercando armi e denaro. Uno dei pastori è stato costretto a condurre un gruppo degli armati fino a un’altra ala del monastero, dove sono state trattenute, in una stanza sotto sorveglianza, quattro sorelle, proprio al momento in cui si preparavano a scendere per la preghiera. Subito dopo, alcuni degli aggressori si sono avviati alla chiesa e vi sono entrati. La comunità monastica, riunita per la meditazione, ha ricordato loro che il luogo è consacrato alla preghie

Zvi Bar'el : Rami al-Sayed e gli eroi non ricordati della rivolta siriana

Immagine
Sintesi personale Quante persone conoscevano il fotografo francese Remi Ochlik o  la giornalista americana Marie Colvin, uccisi in Siria la settimana scorsa? Al contrario, quante persone conoscevano Rami al-Sayed, ucciso la scorsa settimana ad Homs e  definito il  "fotografo della rivoluzione" di Baba Amr? .Solo una piccola parte delle prove della brutale repressione di  Bashar Assad proviene dai giornalisti occidentali . La maggior parte delle informazioni proviene  da giovani siriani che rischiano la vita, usano la videocamera per filmare quanto accade . Essi trasferiscono le immagini ad un centro di distribuzione in Libano che li diffonde in tutto  il mondo. Nessuno  tranne che i  vicini, gli amici e le persone care conoscono il loro nome. Ma il loro lavoro quotidiano è quello che spinge - anche se lentamente - le istituzioni internazionali  ad agire . Nessuno di loro è un giornalista . Ognuno di loro conosce la compassione . Nessuno di loro è alla ricerca della notari

Akiva Eldar :Ampliamento degli avamposti della West Bank nell’Area B, in violazione degli Accordi di Oslo.

Immagine
Secondo gli Accordi di Oslo, Area B è definita come territorio soggetto al controllo civile palestinese e a quello militare israeliano.   di Ekiva Eldar   Coloni degli avamposti della West Bank hanno assunto il controllo di territorio sito nell’Area B e hanno perciò infranto l’accordo di Oslo del 1995 tra Israele e i palestinesi, afferma Dror Etkes, un attivista contro la colonizzazione. In tali Accordi l’Area B venne definita come territorio sottoposto al controllo civile palestinese e a quello militare israeliano.                    Secondo Etkes, che per anni ha monitorato le colonie, il controllo del territorio nell’Area B è una combinazione di ruberie sfrenate da parte dei coloni e di impotenza da parte delle autorità israeliane. Sostiene che la componente israeliana ha ridotto la West Bank a un’area dove domina il più forte.  Dichiara che da una foto aerea si può vedere che Israele ha violato l’accordo sottoscritto a Washington nel settembre 1995. Una clausola stabilisce: “Tutti

Anna Momigliano :Quattro ragioni tecniche per cui bombardare l’Iran è facile a dirsi, difficile a farsi

Immagine
 Bombardare l’Iran? Più facile a dirsi che a farsi. Da tempo, infatti, in molti si domandano se Israele voglia fermare il programma atomico di Teheran con un’azione militare (e diversi elementi fanno pensare che  l’intenzione ci sia ) Ma, secondo alcuni, la questione da porsi è un’altra:  siamo sicuri che, anche volendo, Gerusalemme sia in grado di effettuare un raid aereo del genere ? Già, perché oltre alle questioni politiche, ideologiche e diplomatiche… Non bisogna dimenticarsi le questioni pratiche.  Già in passato abbiamo provato a fare  qualche riflessione  sull’argomento. Adesso però un’ inchiesta del  New York Times , che ha avuto accesso ai pareri informati di alte sfere dell’esercito statunitense, conferma che anche gli addetti ai lavori nutrono diversi  dubbi sulla fattibilità tecnica di un raid aereo  in grado di distruggere il programma nucleare iracheno. Gli ostacoli principali sono quattro. Proviamo a riassumere la questione: - L’Iran è lontano In passato Israele è

Giorgio Gomel :Sionisti e antisionisti nel mondo ortodosso: li accomuna oggi l’estremismo

Immagine
  HaKeillah , marzo 2012 Q uando il sionismo apparve, alla fine del 19° secolo, l’ebraismo religioso si divise. I rabbini per lo più lo condannarono. Il sionismo era per loro un’eresia laica, guidata da ebrei ostili alla tradizione. Inoltre, i sionisti volevano, nel prefigurare uno Stato ebraico, accelerare la redenzione, ” forzare Dio” ad abbreviare l’esilio; per i rabbini questo era un ribellarsi ai voleri divini. Infine, dopo le numerose esperienze di “ falso messianesimo” (da Gesù a Shabbatai Zevi), il sionismo appariva una sindrome dello stesso tipo. Per questi motivi i rabbini vi si opposero aspramente ; l’espressione politica di ciò fu il partito ultra-ortodosso antisionista “Agudat Israel”. Una minoranza di rabbini vide invece nel sionismo il preludio all’epoca messianica, l’inizio del processo a lungo atteso verso la redenzione. Questi sionisti religiosi diedero vita a Vilna nel 1902 al movimento “Mizrahi”, che nel 1956 divenne il “Mafdal”, il partito religioso nazio

Abuna Mario :Una nuova Quaresima…

Immagine
E’ iniziata oggi una nuova Quaresima. E’ iniziata come sempre con quel gesto forte delle ceneri poste sul nostro capo con l’invito a convertirci e a credere al Vangelo. Sono nella mia camera influenzato e sento la gente di BetJala che canta gli splendidi canti penitenziali in arabo. Mi vengono in mente i loro volti, i volti di quelle famiglie che stanno lottando e stanno pregando per salvare la propria anima ma anche i loro ulivi. Quegli ulivi che ci hanno donato queste ceneri! Forse non tutti sanno che le ceneri vengono dai rami di ulivo benedetti nell’ultima domenica delle palme. E la cenere che oggi cosparge le nostre teste viene proprio da quegli ulivi che stanno vivendo la loro lunga quaresima. Ma intanto abbiamo raggiunto un grande risultato. Dio ha ascoltato la preghiera dei suoi “piccoli”. I fratelli salesiani di Cremisan si sono uniti alle famiglie di BetJala per andare alla Corte Suprema d’Israele per domandare giustizia. Questo non garantirà che la Corte faccia giustiz

Amira Hass :Un grande complimento

Immagine
Sono lusingata. Un’organizzazione di coloni di destra mi ha fatto un grande complimento. Secondo le “donne in verde” (Donne per il futuro di Israele), è anche per colpa mia se lunedì scorso la polizia ha visitato la casa della loro leader Nadia Matar nella colonia di Efrat, a sud di Betlemme. Gli agenti hanno ordinato lo sgombero entro 48 ore di un fazzoletto di terra dove il gruppo ha piantato alcuni alberi. La reazione dell’organizzazione è stata perentoria: “Il governo ha ceduto alle pressioni delle Nazioni Unite, di Ezra Nawi e di Amira Hass”. Le Nazioni Unite hanno più volte denunciato l’aggressività delle donne in verde, che da anni portano avanti “campagne di riscatto della terra” piantando alberi nei terreni altrui. Ezra Nawi è un attivista di Taayiush (Vivere insieme), un’associazione israeliana che protegge gli agricoltori della Cisgiordania. E io sono orgogliosa di aver pubblicato un lungo articolo sugli “alberi del riscatto”. Le donne in verde hanno comprato uno spazi

Abuna Mario :1 MARZO: anche nella tua città UN PONTE PER BETLEMME

Immagine
Fai memoria con noi del 1 marzo… Posted on   24 febbraio 2012   Carissimi amici vi allego un pò di notizie su una iniziativa per fare memoria di un giorno triste nella storia dell’umanità. Ci sono giornate della memoria di seria A e di serie B…la nostra giornata del 1 marzo agli occhi del mondo è di serie Z ma agli occhi di Dio ha lo stesso valore delle altre. Perchè le azioni malvage vanno condannate tutte allo stesso modo, non ce ne sono alcune più malvage ed altre meno malvage…e quello che è successo a Betlemme e dintorni il 1 marzo 2004 ha dentro di sè tutti i crismi della malvagità ed è per questo che da quel lontano 1 marzo ogni venerdì andiamo a pregare sotto il muro affinchè possa cadere perchè siamo sempre più convinti che UN MURO NON BASTA, ed è per questo che ti chiediamo di aiutarci a costruire… 1 MARZO: anche nella tua città UN PONTE PER BETLEMME GIOVEDI 1 MARZO 2012 organizza un appuntamento di  sensibilizzazione e di preghiera nella tua città, nella