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Gaza: dolore di una famiglia per la morte dei propri cari uccisi da un raid

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Internet, non cadete nella ''rete'' dei troll

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BT’selem, :ESERCITO ISRAELIANO, LUNGO IL MURO CON I CANI

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   Gerusalemme, 29 aprile 2011 – Non sono solo i coloni (come un servizio apparso sul nostro sito aveva documentato qualche mese fa,  http://www.nena-news.com/?p=6847 ) a sguinzagliare i cani contro i palestinesi. Lo denuncia ieri la ONG israeliana BT’selem: le forze armate israeliane utilizzano cani contro quei palestinesi che tentano ogni giorno di entrare in Israele, attraversando il muro (o il reticolato o la barriera), nei punti ove possibile, senza regolare permesso di lavoro. Sono – secondo l’organizzazione israeliana Kav LaOved – almeno 10.000 (secondo lo Shin Bet, almeno 20.000)  l’anno, i lavoratori palestinesi che rischiano di essere feriti o arrestati, alla ricerca di un’occupazione nel settore agricolo, edile o nella ristorazione; strisciano lungo il muro costruito da Israele (requisendo terra palestinese), dal momento che le autorita’ di Tel Aviv non rilasciano permessi regolari per l’ingresso in Israele ormai da anni.Ma il fenomeno messo in luce da BT’selem e’ recente:

Amos Oz dal titolo "Non smetterò mai di cercare il dialogo".

«Potessi scrivere musica, non scriverei prosa. Questo è il libro più vicino a una composizione sinfonica che abbia mai scritto. Volevo creare qualcosa che somigliasse al canto e alla danza. Non è un caso che i capitoli s’intitolino "Scherzo", "Allegro", "Adagio"... In realtà, questo libro cerca d’annullare la differenza tra musica e prosa» . Il giorno in cui compì settant’anni, Amos Oz fu festeggiato nel cuore del Negev dove abita e dice che regalo bellissimo fu sentire nel deserto «Lo stesso mare» , le note che il suo romanzo ha ispirato. «Che cosa sarà di me quando morirò?» , si chiede uno dei suoi personaggi: «Sarò suono o sentore?» . Oz è un suono netto, nella letteratura e nella società israeliana. E in questo libro, a un certo punto lo scrittore entra nella sua storia immaginata un po’ come fa Oz nella sua storia vissuta, quando diventa artefice del dibattito politico, spesso sferzando e ricevendo sferzate: «Se parli chiaro, è evidente che ne paghera

ACCORDO HAMAS-FATAH,FRUTTO DEI CAMBIAMENTI NEL MO?

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      Gerusalemme, 28 aprile 2011  (a cura della redazione di Nena News)– Non si parla di altro da ieri sulla stampa sia israeliana che palestinese, ma anche su gran parte della stampa internazionale; l’incontro delle due leadership palestinesi nella capitale egiziana, da una parte Azzan al Ahmed, membro del comitato centrale di Fatah, dal’altra, il leader dell’ufficio politico di Hamas a Damasco, Mousa Abu Marzouk.Un governo di transizione fatto di “tecnocrati” e figure indipendenti (ma probabilmente senza la presenza dell’attuale Primo Ministro Salam Fayyad), elezioni entro un anno (legislative, cioè del Consiglio Nazionale Palestinese, presidenziali e del parlamento dell’OLP, quello cioè rappresentativo anche dei rifugiati, che dovrebbe subire una ristrutturazione) e intesa sulla questione sicurezza e sul rilascio del prigionieri politici da entrambi le parti. Su queste tre linee principali è stato siglato in  prima lettura l’accordo, secondo quanto confermato questa mattina da Mah

Amira Hass: la rabbia di Gaza per la morte di Arrigoni

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      L’assassinio di Vittorio Arrigoni è stato il terzo di una serie che ha sconvolto i palestinesi. Fra i tre omicidi, è sicuramente quello che ha suscitato più proteste e indignazione. Le forze di sicurezza di Hamas sono state rapide nel rintracciare i presunti rapitori e ucciderne due. Invece la polizia dell’Autorità Nazionale Palestinese non è stata altrettanto veloce nell’individuare i responsabili dell’omicidio dell’attore e regista ebreo-palestinese Juliano Mer Khamis, ucciso il 4 aprile a Jenin, in Cis giordania.Mer Khamis e Arrigoni avevano deciso di vivere tra i palestinesi come segno di solidarietà, di sostegno e di resistenza alle politiche di Israele. Mer Khamis, che era palestinese, criticava direttamente quella che considerava l’arretratezza della Palestina. Per questo aveva ricevuto minacce e il suo teatro era stato incendiato. Dopo la sua morte, qualcuno ha fatto capire ai suoi parenti e ai colleghi che non devono riaprirlo. L’Autorità Nazionale Palestinese non sembr

Robert Fisk :il risveglio delle nazioni arabe è iniziato in Libano nel 2005

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Per prima cosa parliamo dei racconti che arrivano dalle prime linee della rivoluzione in Siria, nel medesimo inglese imperfetto, ma coraggioso nel quale sono stati scritti 24 ore fa.  “Ieri mattina sono andato in piazza a dimostrare, mi sono messo d’accordo con dei tizi tramite Facebook, non li conosco, ma condividiamo la stessa ambizione per la libertà, quella notte sono stato sveglio fino alle 6 per guardare i notiziari, è orribile quello che sta accadendo in Siria, le forze di sicurezza massacrano la gente come se fossero animali!!!  “Mi sono vestito e sono andato in piazza, c’erano circa 150 poliziotti in borghese in strada che invocavano la vita di Assad (cioè,che lodavano Assad) e l’autista di un taxi tamponava le altre macchine per impedire che circolassero,non sono sicuro se era un’azione rivoluzionaria o se stava cercando soltanto di svuotare le strade per conto del servizio di sicurezza! era una follia, ero arrabbiato che facessero le lodi di Assad e che vogliano che continui

Laura Tussi“Restiamo umani” Ieri ho parlato con la mamma di Vittorio. Le ho consegnato la lettera di PeaceLink e le ho portato i saluti di tutti

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   Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere, credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini, dalle longitudini ad una stessa famiglia che è la famiglia umana” Vittorio Arrigoni I funerali di Vittorio Arrigoni, attivista pacifista, militante acceso, schierato a favore del popolo palestinese, si sono svolti alla presenza di migliaia di persone, numerose autorità e movimenti attivi per la Pace, per la Resistenza Nonviolenta, nell’impegno antifascista contro tutti i poteri e contro le conseguenti ingiustizie sociali che ledono i diritti umani imprescindibili e universali. L'uccisione di Vittorio Arrigoni a Gaza segue l'assassinio del pacifista pro palestinese Juliano Mer Khamis in Cisgiordania. Tutto il mondo ha condannato l'uccisione di entrambi. Tutti siamo toccati dal dolore della perdita di Vittorio, nel ricordo della sua voce profonda e piena di sorriso e di umorismo. Un uomo dedito alla Resistenza Nonviolenta, per rivendicare

NETANYAHU ALL’ANP: CON NOI O CON HAMAS!

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    Gerusalemme, 27 aprile 2011, Nena News (nella foto da sinistra il premier di Hamas Ismail Haniyeh e il presidente dell’Anp Abu Mazen) – Colto di sorpresa, il governo israeliano non ha tardato a reagire alle notizie giunte oggi dal Cairo di un accordo ampio di riconciliazione raggiunto da Fatah, il partito del presidente Abu Mazen, e il movimento islamico Hamas che dal 2007 controlla la Striscia di Gaza. L’Autorità nazionale palestinese (Anp) deve scegliere «tra la pace con Israele e la riconciliazione con Hamas», ha affermato perentorio il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un comunicato diffuso ai mezzi d’informazione. «La riconciliazione con Hamas evidenuza la debolezza dell’Anp – ha detto Netanyahu – e fa pensare alla possibilità che il movimento islamico prenda il controllo della Giudea e della Samaria (come in Israele chiamano la Cisgiordania palestinese, ndr), così come ha preso quello della Striscia di Gaza». «Spero che l’Anp faccia la scelta giusta e scelga la pace c

Yossi Sarid :Israele non ha il monopolio della sofferenza.Olocausto armeno

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   Questa domenica è il 96° giorno della memoria per ricordare il sangue versato da 1,5 milioni di armeni. Quando si tratta dell’olocausto degli altri, Israele, di solito, lo smentisce. E’ vero, oggi la Turchia è un alleato che ha violato l’accordo, così abbiamo dato sfogo alla nostra giusta rabbia, ma non abbiamo ancora cambiato la nostra politica. Il fatto è che stanno ancora cercando le mani che lo hanno perpetrato. Ma non è nulla di nuovo neppure nelle relazioni tra gli stati. Detto tra noi, si tratta di rimanere aperti anche nel mondo della scuola. Fin dal tentativo di 10 anni fa di istruire una squadra sulla questione, vennero rimossi dal programma in generale tutti gli orrori del genocidio. Oggi, la Open University è l’unica istituzione in Israele che tiene un corso su “Dimenticare e Negare” – 700 studenti sono desiderosi di scoprire ciò che il sistema sta cercando di nascondere. C’è un prezzo pesante da pagare per il rifiuto. Questo mese, sono state pubblicate delle cifre

Marina del Monte :Ragazzi israeliani mizrahi, appartenenti cioè a famiglie ebraiche provenienti dal mondo arabo, scrivono ai loro coetanei arabi

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GIOVANI ISRAELIANI DI ORIGINE MIZRAHI (cioè: originari del NordAfrica e del Medio Oriente) SCRIVONO UNA LETTERA AI PROPRI COETANEI ARABI, CHIEDENDO L’APERTURA DI UN DIALOGO, IN NOME DI UN PASSATO IN CUI EBREI, MUSULMANI E CRISTIANI ERANO TUTTI PARTE DELLA MEDESIMA CULTURA ARABA Noi, come discendenti delle comunità ebraiche del mondo arabo e musulmano, in Medio Oriente e del Maghreb, seconda e terza generazione di ebrei Mizrahi in Israele,  guardiamo con grande entusiasmo e curiosità al ruolo importante che gli uomini e le donne della nostra generazione stanno giocando coraggiosamente nelle manifestazioni per la libertà e il cambiamento del mondo arabo. Ci identifichiamo con voi e siamo estremamente fiduciosi  per il futuro delle rivoluzioni già riuscite in Tunisia e in Egitto. Siamo altrettanto addolorati e preoccupati  per la gravi perdite di vite umane in Libia, Bahrain, Yemen, Siria, e molti altri luoghi della regione. La protesta della nostra generazione  contro la repr