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Israele : il congelamento degli insediamenti. Analisi

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Sintesi personale : articolo di Akiva Eldar 1Sto pazientemente attendendo la risposta del primo ministro a due domande: in primo luogo, egli è pronto a riprendere i negoziati da dove li aveva lasciati l'ex primo ministro Ehud Olmert's? In secondo luogo, si accetta il principio che il territorio concesso allo Stato palestinese avrà la stessa dimensione del territorio conquistato da Israele in Cisgiordania e Gaza nel corso della Guerra dei sei giorni.? La pazienza della comunità internazionale, Erekat ha concluso, si sta esaurendo. Non è l'unico a pensarla così :durante il fine settimana, il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha definito Israele come responsabile sia della stagnazione del processo diplomatico, sia del non congelamento degli insediamenti.Bisognerebbe essere ciechi, o idioti , o un membro del Consiglio Yesha per utilizzare il termine "blocco" nel descrivere la reale situazione immobiliare in Giudea e Samaria.Due giorni fa, quando Netanyah

“Gli agricoltori palestinesi sono trattati come criminali” di Amira Hass

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Coperto dall’incessante rumore delle strade del distretto di Hebron, un arabo anonimo sta perpetrando un grave crimine: con un piccolo martello sta scavando una cisterna così potrà raccogliere l’acqua piovana che cade sulla sua terra rocciosa. Altri criminali hanno altri metodi per attuare i loro progetti malefici, cioè: preparare il terreno per la coltivazione di verdure, cereali, vigneti o mandorli. “Quando qualcuno realizza una terrazza sulla sua terra, lo fa prendendo una pietra dal terreno e aggiungendola al muro di sostegno una volta al mese o una volta alla settimana al massimo, così che sarà difficile individuarne il cambiamento”, dice un abitante di Hebron, spiegando uno dei metodiL’esperienza mostra che utilizzando attrezzature pesanti per sistemare la terra, essi attrarranno immediatamente gli ispettori della Amministrazione Civile e i coloni locali e a ciò seguirà a breve l’ingiunzione di blocco dei lavori Nello spirito del detto popolare di “dare a un uomo una canna da pes

Don Giovanni Nicolini: Spezzare il pane della speranza a Gaza

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Sono stato a Gaza. Un privilegio straordinario. Eccetto le automobili di funzionari e diplomatici, non più di 30 persone varcano ogni giorno questa faticosa frontiera. Gerusalemme è a meno di 100 chilometri, ma ci si trasferisce in un altro mondo. Appena superati i controlli cominciamo a vedere un paesaggio che ci accompagnerà sino al cuore della città : un immenso campo di macerie. Tutto l'impianto industriale della striscia è stato distrutto. E così pure tutti gli uffici pubblici. Il poco traffico è mischiato : vecchie Mercedes e arrugginite peugeot devono fare i conti con lo sterminato numero di asinelli che continuano ad essere essenziale mezzo di trasporto. Il territorio della Striscia è grande quanto il mare di galilea, ed è un grande mare di guai. Si coglie subito nella gente che incontriamo la nota propria dei paesi poveri : metà della popolazione di gaza ha menodi 18 anni. Ma è poca la gente che si incontra, sopratutto se si pensa che vi abitano un milione e mezzo di pe

MO: Gaza, Israele impedisce visita ministro belga

1Il vice ministro degli esteri dello stato ebraico, Danny Ayalon, ha spiegato in un comunicato che "visite di questo genere non possono che rafforzare Hamas e dargli legittimità".Noi consentiamo l'accesso a Gaza di aiuti umanitari, compresi viveri e medicinali, ma non possiamo permettere visite politiche che incoraggino Hamas", ha aggiunto. Il ministro Michel, che ieri si è incontrato con lo stesso Ayalon, ha protestato per questa decisione affermando che la sua visita a Gaza andava vista come "un sostegno alla popolazione". Secondo la rete televisiva belga Rtl-Tvi, Michel ha definito "inaccettabile" il divieto ed ha detto che porterà il problema all'attenzione dell'Unione europea. MO: Gaza, Israele impedisce visita ministro belga 2 M.O./ Più di 80 Ong denunciano blocco Israele e Egitto a Gaza Gaza, 20 gen. (Apcom) - Più di 80 organizzazioni umanitarie hanno denunciato il blocco imposto da Israele e dall'Egitto alla

Amira Hass :Signori e sionisti

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Khawaja significa “signore” in arabo, ma è usato per rivolgersi agli stranieri. Un freddo lunedì mattina Mohammad Khatib stava osservando alcune persone che assistevano al suo processo, quando con un sorriso ha detto: “I khawajat” (plurale). Purtroppo l’umorismo rischia di perdersi nella traduzione. Devo spiegare.Prima del 1948, cioè prima della nascita d’Israele, i palestinesi si rivolgevano così ai loro vicini, gli ebrei. Oggi non lo fa più nessuno. Mohammad, invece, l’ha pronunciata in modo affettuoso. Più tardi mi ha spiegato: “Nelle manifestazioni contro il muro di separazione definisco gli israeliani sahayna (sionisti). Ma dato che ti ho vista tra loro, ho detto khawajat” ”. In realtà non ho l’onore di essere “una di loro”, cioè una delle decine di ostinati attivisti che ogni settimana, da sei anni, protestano contro il muro.Le autorità israeliane hanno deciso di impedire queste manifestazioni, che hanno prodotto una sentenza favorevole dell’alta corte (ancora non applicata) s

Haaretz :IL RAGNO, LA STRADA E L’OCCUPAZIONE

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nche se la farsa messa in scena dal Ministro degli Esteri Avigdor Lieberman e dal suo vice Danny Ayalon per far sì che l’ambasciatore turco si sentisse sminuito è ormai dimenticata, Route 443 è un esempio migliore del profondo divario tra l’immagine che hanno di sé gli israeliani e l’importanza che Israele e i suoi argomenti assumono agli occhi della comunità internazionale. Nessuna campagna propagandistica che faccia perno sullo slogan: “Attenti, ci stanno ammazzando” può salvare l’occupazione dall’impressione che ciò non ha nulla a che fare con la discussione sull’esistenza degli ebrei. In un modo o nell’altro, Israele non sa come difendere la sua esistenza senza lamentarsi che: “Il ragno degli insediamenti si sta rivelando gravoso, vi prego aiutateci a trattarlo in modo che si possa continuare ad impiantare colonie in ogni luogo, compreso a Gerusalemme Est.” Che cosa dice di razionale l’israeliano riguardo alla Route 443 e al blocco imposto ai palestinesi di utilizzarla per anni,

di Giorgio Bernardelli Un parlamentare arabo-israeliano ad Auschwitz

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Il musulmano Mohammed Barakeh nella delegazione ufficiale che il 27 gennaio sarà al campo di sterminio. E intanto il «Projet Aladin» progetta un viaggio comune di personalità musulmane per la prossima primavera Sono come ogni anno numerose le iniziative in programma in tutto il mondo per la Giornata della memoria, la commemorazione delle vittime della Shoah che si celebra ogni anno il 27 gennaio, anniversario della liberazione di Auschwitz. In Italia - per il decennale della Giornata della memoria - sarà Elie Wiesel a intervenire in Parlamento; fortemente simbolica sarà la cerimonia a Berlino, dove il presidente israeliano Shimon Peres parlerà in ebraico al Reichstag , il Parlamento tedesco. All'interno di questo panorama - in sintonia con la mostra Giusti dell'islam promossa dal Centro Pime di Milano - a noi piace segnalare un gesto di questo 27 gennaio 2010: per la prima volta una parlamentare arabo israeliano, il leader del partito Hadash Mohamed Barakeh , farà par

Rabbini per Gaza, chi sono costoro? di Anna Momigiano

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fermiamo l’embargo a Gaza”. Fin qui nulla di strano. Ma quando è un rabbino a dirlo, comincia farti un certo effetto. Se poi si aggiunge che il rabbino in questione è anche un veterano di Tzahal, l’esercito israeliano, e che ha vissuto tra i beduini, l’interlocutore finisce per essere un tantino confuso.Rav Jeremy Milgrom, tra i fondatori del gruppo Rabbini per i diritti umani , la prossima settimana sarà a Milano per parlare, insieme alla missionaria comboniana Alicia Vacas, della situazione a Gaza un anno dopo il conflitto .Un po’ incuriositi dalla faccenda, gli abbiamo fatto qualche domanda. Cosa ci fa in Italia un rabbino israeliano che parla di Gaza? Voglio dire agli italiani, e agli europei in genere, che devono fare di più per porre fine al blocco economico che sta impedendo la ricostruzione nella Striscia dopo la guerra dello scorso anno. Scusi, in genere i rabbini non stanno dalla parte di chi fa le guerre? Questo non è affatto vero. E’ uno stereotipo diffuso: quando

L'uso coloniale dell'archeologia a Gerusalemme Est

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Per quasi un decennio, tutto il lavoro archeologico nell’area Wadi Hilwe di Silwan a Gerusalemme Est – che è la città di Davide, il centro dell’antica Gerusalemme ed uno dei luoghi archeologici più delicati in Israele – è stato sotto il controllo della Elad, una organizzazione di coloni israeliani di destra. Più precisamente, l’Autorità Nazionale per la Protezione dei Parchi e della Natura in Israele (INPA), che ha la responsabilità legale di quest’area, ha designato l’Elad come suo sub-appaltatore a Silwan; Elad, a sua volta, ha affidato all’Autorità Israeliana per le Antichità (IAA) di effettuare gli scavi in questo quartiere. Per di più, il permesso di effettuare gli scavi a Silwan è stato accordato grazie ad un procedimento interno entro la IAA, diverso dalle norme usualmente applicate in altri siti in Israele nel caso di scavi su larga scala. Ciò sta a significare che Elad dispone su qualsiasi cosa sia importante in relazione ai siti di Wadi Hilwe – compresa la decisione di allarg

Il senso della Kabbalah per la scienzaintervista a Rav Laitman, fondatore e presidente del Bnei Baruch Kabbalah Education & Research Institute

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18/01/2010 Il senso della Kabbalah per la scienza Intervista a Rav Laitman, fondatore e presidente del Bnei Baruch Kabbalah Education & Research Institute Michael Leitman, più noto come Rav Laitman, è il fondatore e presidente del Bnei Baruch Kabbalah Education & Research Institute , un centro molto attivo di studio della Kabbalah. Ha pubblicato oltre trenta libri, tradotti in più di dodici lingue come anche centinaia di articoli di Kabbalah, e ha tenuto oltre 10mila ore di lezioni audio/video. Dottorato in filosofia e Kabbalah dall'Accademia Russa delle Scienze, e Master in Bio-Cibernetica Medica dall'Università Politecnica di Stato di San Pietroburgo, Leitman è molto noto, letto 8in particolare il suo blog) e seguito in tutto il mondo. In Italia conta molti studenti del suo approccio spirituale allo studio scientifico e a Roma, dal 22 al 24 gennaio prossimi, si terrà il Congresso mondiale della Kabbalah. Che Leitman tiene a differ