Post

L' IDF: :controlla il 35% degli spazi aperti israeliani

Immagine
1sintesi personale Un'associazione per la protezione dell'ambiente dichiara che il 35% degli spazi aperti israeliani appartengono all'IDF e,pertanto, esclusi al pubblico L'IDF controlla terre in tutto il paese, comprese le alture del Golan, la Cisgiordania, parte centrale di Israele, tutta la costa e soprattutto il Negev - due terzi dei quali sono utilizzati dai militari. L'ambiente è posto in pericolo dall'uso di veicoli e di macchinari pesanti Report: IDF controls 35% of open spaces 2 Alcuni paesi hanno un esercito, e alcuni eserciti, come le Forze di Difesa di Israele, sono un paese. Secondo un recente studio sulla creazione i vari organismi difesa possiedono più della metà della terra e possono fare quello che vogliono per quanto concerne pianificazione e sviluppo. 9 milioni di dunams (circa un terzo della terra di Israele e due terzi del Negev) vengono utilizzati per la formazionec così un quarto di Giudea e lSamaria. Il risultato è che nel co

Gaza contaminata dai bombardamenti israeliani

Immagine
1E' passato quasi un anno esatto dall’offensiva militare israeliana nella striscia di Gaza. Ma i segni di quell’aggressione restano evidenti sul territorio palestinese e sulla sua popolazione, e sono destinati a rimanere per ancora tanti anni a venire. Una delle manifestazioni più drammatiche dell’attacco iniziato lo scorso 27 dicembre è rappresentato delle forti concentrazioni di metalli tossici che i bombardamenti israeliani hanno lasciato nel terreno e che adesso rischiano di provocare leucemie e problemi di fertilità e gravi effetti sui nuovi nati, come malformazioni epatologie di origine genetica. Secondo uno studio condotto dal New Weapons Research Group ( Nwrc ), una commissione indipendente di scienziati basata in Italia, tra i metalli pericolosi più presenti nella Striscia vi sono tungsteno, mercurio, molibdeno, cadmio e cobalto. Per condurre il suo studio, il Nwrc ha esaminato quattro crateri (due provocati dai bombardamenti del luglio 2006, uno nella città di Bei

Israele, per capo intelligence è una potenza cybermilitare

Immagine
TEL AVIV (Reuters) - Israele sta utilizzando i progressi raggiunti nella tecnologia a uso civile per migliorare anche la propria capacità cybermilitare. Lo ha rivelato il capo dell'intelligence militare israeliana, il generale Amos Yadlin, in una rara uscita pubblica su un programma segreto.L'uso delle reti informatiche per lo spionaggio - penetrando illegalmente nei database - o per condurre azioni di sabotaggio attraverso il cosiddetto "software malevolo" inserito in sistemi di controllo sensibile viene tranquillamente valutato da Israele contro Paesi considerati nemici pericolosi, come l'Iran.In un discorso all'Istituto per gli Studi sulla Sicurezza Nazionale (Inss), un think thank dell'Università di Tel Aviv, Yadlin ha inserito la vulnerabilità a subire attacchi hacker in una lista di minacce nazionali che comprende anche il programma nucleare iraniano, la Siria e la guerriglia islamica ai confini dello Stato ebraico.Yadlin ha detto che le forze arma

Giorgio CanaruttoLETTERA A SERGIO DELLA PERGOLA

Immagine
Qui sotto presento la lettera che ho spedito a L'Unione Informa in risposta all'articolo di Sergio della Pergola che difendeva la legittimità dei quartieri di Gerusalemme Est e che secondo il professore non sono le case di Gilo ad impedire la pace. http://moked.it/blog/pace/ La mia lettera, per adesso, non è stata pubblicata Lettera a Sergio Della Pergola Qualche giorno fa il professor Sergio Della Pergola, su l’Unione Informa, mail quotidiana dell'UCEI, sembrava meravigliato delle rivendicazioni palestinesi sul territorio ora occupato dal nuovo “quartiere ebraico” di Gilo. Secondo il professore non è a causa della case di Gilo che non c’è pace in Medio Oriente.Con altre colonie Gilo costituisce un anello intorno a Gerusaleme, costruito apposta per impedire la restituzione di Gerusalemme Est. Palestinesi della West Bank non possono risiedere sulla terra loro confiscata, (le nuove case sono solo per ebrei), né a Gerusalemme né in gran parte delle nuove coloni

Zeev Sternhell *SENZA FUTURO LA SINISTRA ISRAELIANA

Immagine
Il vero dramma della sinistra laburista - e, al di là della sinistra, di tutta la società israeliana - sta nella sua impotenza. Le ragioni sono iscritte nel crollo elettorale del febbraio 2009, ma, nella sostanza, non differiscono da quelle che determinarono la sconfitta storica del 1977, quando la destra prese il potere per la prima voltaEsse riguardano in primo luogo le strutture ideologiche di un movimento incapace di offrire una prospettiva futura di fuga da un duplice pantano - il neocolonialismo e il neoliberismo. Molti sono ormai gli israeliani consapevoli di trovarsi al capezzale di un malato grave, se non morente.La lunga discesa agli inferi non dipende tanto dall'usura del potere o dall'evoluzione generale della società, quanto dall'incapacità della sinistra di gestire sia la vittoria del giugno 1967 contro Egitto, Siria e Giordania, che lo storico successo ottenuto con gli accordi di Oslo del 1993. Posta di fronte a un compito gigantesco, ha mostrato di essere n

CigiordaniaNEGATA ALL’EDILIZIA PALESTINESE QUASI METÀ DEL TERRITORIO, UNA DENUNCIA

Immagine
Quasi la metà del territorio della Cisgiordania è precluso alle costruzioni palestinesi e destinato ai coloni e ad esigenze militari dell’esercito israeliano. A denunciarlo è l’ultimo rapporto dell’ufficio di coordinamento Onu per gli affari umanitari (Ocha) secondo cui “questo stato di cose contribuisce direttamente all’impoverimento degli abitanti palestinesi della Cisgiordania”. Il documento riferisce che circa il 44% del territorio “ovvero il 70% dell’area C, sotto il totale controllo israeliano, è “off-limits” per i palestinesi che, impossibilitati ad ottenere i permessi edili, costruiscono abusivamente, rischiando demolizioni ed evacuazioni. Secondo Ocha, nel 2009 sono state 180 le abitazioni palestinesi demolite nell’area C della Cisgiordania, lasciando senzatetto 319 civili, di cui 167 bambini. Questo stato di cose è aggravato dal fatto che la mancanza di permessi ostacola la costruzione di ospedali e scuole oltre ad infrastrutture di base. In base agli accordi di Oslo la Cisg

israele e la volontà di pace:Israele: si' a fondi per colonie

Immagine
(ANSA) - GERUSALEMME, 13 DIC - Israele approva il piano di zone di prioritario interesse nazionale che include anche controversi insediamenti in Cisgiordania. Con il piano, caldeggiato dal premier Netanyahu e votato da 21 ministri, gli insediamenti inclusi nel progetto potranno usufruire anche di nuovi stanziamenti. Riceveranno cosi' un trattamento preferenziale in termini di agevolazioni statali nel campo dell'istruzione, dell'edilizia, delle infrastrutture e dell' occupazione. Israele: si' a fondi per colonie Jewish town won't let Arab build home on his own land Bibi should admit to not wanting peace Map creates illusion of concensus