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Avi Issacharoff, : la potenza di fuoco di Hamas

1Sintesi personale Circa 15.000 palestinesi armati , questa è la potenza di fuoco che l'IDF dovrà affrontare, se decide di attaccare GazaPer due anni Hamas, con l'assistenza iraniana , ha lavorato sodo per sviluppare la sua forza militare, utilizzando gli Hezbollah come un modello. e si sta preparando ad intensificare l' offensiva, con razzi e proiettili di mortaio diretti contro la popolazione civile del sud, e a potenziare la difesa per ritardare l'avanzata dell'IDF Esperti militari ritengono di poter occupare Gaza,ma il problema è su cosa accadrà dopo, quando l'IDF, pur controllando una vasta porzione di territorio, sarà in costante attrito con i terroristi e la popolazione civileHamas si sta trasformando da un'organizzazione terroristica ad una organizzazione paramilitare di guerriglia addestrata da alcuni istruttori libanesi e iraniani I soldati che hanno combattuto le cellule di Hamas nella Striscia di Gaza negli ultimi due anni hanno segnalato un

Parroco di Gaza: Natale a Gaza

STRISCIA DI GAZA - “Sarà un Natale triste, senza feste, senza colori, durante il quale però cercheremo di lanciare un forte segnale di pace come sempre abbiamo fatto”: raggiunto a Gaza dalla MISNA, padre Manuel Musallam, parroco della ‘Santa Famiglia’ e unico sacerdote cattolico di rito latino presente nella Striscia, non nasconde nel tono della voce la stanchezza impressa dall’assedio israeliano e dalla fine della tregua tra Hamas e Israele. “Qui manca tutto - dice ancora padre Musallam - i bambini quest’anno non inviteranno i loro amici musulmani a casa come avevano sempre fatto e come è nostro costume, non ci saranno né cene né cenoni, non ci sono festoni o alberi di Natale, non ci saranno scambi di visite tra parenti perché ci vergogniamo per non poter portare regali. Con la disoccupazione mai così alta e i confini bloccati da Israele, l’unica cosa che la gente aspetta è il pacco di aiuti della Unrwa, l’organizzazione dell’Onu che quando può invia i suoi carichi umanitari”. Il Na

Uri Avnery,DISTRUTTA MA NON SCONFITTA, COSÌ HAMAS RIUSCIRÀ A VINCERE

Da Misna di oggi Distrutta ma non sconfitta, così Hamas riuscirà a vincere Gaza - Guerra delle menzogne, calcoli sbagliati e la «follia morale» di Ehud Barak Quasi settant'anni fa, nel corso della seconda guerra mondiale, nella città di Leningrado fu commesso un crimine efferato. Per più di 70 giorni, una banda di estremisti chiamata «Armata rossa» tenne in ostaggio milioni di abitanti di quella città e, così facendo, provocò la rappresaglia della Wehrmacht tedesca dall'interno. I tedeschi non ebbero altra alternativa, se non bombardare la popolazione e imporre un blocco totale causando la morte di centinaia di migliaia di persone. Un po' di tempo prima, un crimine simile era stato commesso in Inghilterra. La banda di Churchill si era nascosta tra la popolazione londinese, sfruttando milioni di cittadini come scudi umani. I tedeschi furono costretti a inviare la Luftwaffe e, sebbene con riluttanza, a ridurre la città in rovine. Lo chiamarono il Blitz. Questa è la descrizion

West Bank: Ofra, avamposto ebraico illegale

Da Misna di oggi: Sottolineando che in base al diritto internazionale non è legale nessuna delle oltre 130 colonie né delle decine di avamposti ‘non autorizzati’ israeliani in Cisgiordania, l’organizzazione non governativa israeliana (ong) B’Tselem ha pubblicato oggi un rapporto secondo cui la colonia di Ofra contrasta anche i criteri generalmente usati dal governo di Tel Aviv per giustificare la presenza di mezzo milione di suoi cittadini nei Territori palestinesi; in base allo studio della ong, Ofra, creata nel 1975 e oggi abitata da 3000 coloni israeliani, occupa per il 58% della sua estensione terre di proprietà privata palestinese. La creazione di Ofra - scrive B’Tselem - ha portato a un’estensiva violazione dei diritti umani dei palestinesi che vivono nell’area, innanzitutto perché ha causato la sottrazione indebita di terre ai legittimi proprietari e poi perché ha violato il diritto di proprietà degli abitanti del villaggio palestinese di ‘Ein Yabrud, il cui accesso alle loro te

Anat Saragosti : la manifestazione di oggi di Hamas è anche colpa nostra

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Sintesi personale Questo raduno è colpa nostra. Questo raduno, dove centinaia di bambini piccoli cantano canzoni di odio contro il "nemico sionista", dove migliaia di uomini con le armi in pugno invocano vendetta contro Israele, dove abbiamo visto i la terribile rappresentazione della cattura di Gilad Shalit - di tutto questo siamo responsabili E 'colpa del governo israeliano del 1987 quando era l primo ministro Yitzhak Shamir. E 'colpa del ex direttore dello Shin Bet Yaakov Peri: per dividere i palestinesi, Israele segretamente scelse di sostenere un nuovo movimento: Hamas, braccio della Fratellanza islamica ,in quanto il governo non era in grado di far fronte all' l'OLP, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina. e di fronteggiare la prima Intifada, una semplice sommossa popolare, Abbiamo pensato, che eliminando i capi di Fatah a Tunisi avremmo vinto . E così, abbiamo ucciso Abu Iyad e Abu Jihad per poi scoprire che appar

A Doha la prima conferenza Araba sui diritti umani

Il vertice è stato organizzato dalla Lega Araba e dal Comitato del Qatar che si occupa di diritti umani. Al centro dei lavori la Convezione araba e le modalità per garantirne il rispetto. Riconoscimenti a personalità che si sono distinte nella battaglia per i diritti umani.  Doha (AsiaNews/Agenzie) –   La prima conferenza araba sui diritti umani prenderà il via domani 14 dicembre. Il vertice è il risultato di una iniziativa congiunta del Comitato nazionale per i diritti umani (Nhrc) del Qatar e della Lega Araba; la data scelta vuole inoltre ricordare idealmente il 60mo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che si è celebrato il 10 dicembre scorso. A Doha la prima conferenza Araba sui diritti umani

Permettere il ritorno degli ebrei arabi nei loro paesi d’origine?

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Fra le tante tragedie che hanno segnato il Medio Oriente nell’era moderna, forse meno nota è quella degli ebrei arabi, in molti casi spinti o costretti a lasciare i loro paesi d’origine, nei quali avevano costituito per secoli delle comunità spesso maggiormente integrate rispetto a quelle presenti in Occidente. Sultan al-Qassemi ricorda le ragioni di questa migrazione, e pone un interrogativo: perché non permettere, a coloro che lo desiderano, di tornare nelle loro patrie d’origine? Molti di noi hanno sentito parlare del famoso impero della pubblicità noto come Saatchi & Saatchi, hanno riso agli scherzi di Jerry Seinfeld, battuto i piedi al ritmo della musica di Paula Abdul e fatto acquisti nei magazzini BCBG di Max Azria. Ma, che cosa hanno in comune tutte queste persone di successo, appartenenti a industrie e ad attività differenti? Sono tutte di origine araba. La presenza ebraica in quello che è adesso il mondo arabo risale a migliaia di anni fa; in effetti, la religione stessa