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La terra delle arance tristi (G. Kanafani; 1958)

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Entrai furtivamente nella stanza, inosservato, e il mio sguardo cadde sul viso di tuo padre che mostrava ancora le tracce della sua rabbia e della sua impotenza. Vidi sul tavolino la rivoltella nera e, accanto, un'arancia: era rinsecchita e dura.  continua qui La terra delle arance tristi (G. Kanafani; 1958)

di Eitan HaberIsraele – Il declino dell’Occidente ci mette in pericolo

La storia sta prendendo forma proprio sotto i nostri occhi; possiamo anche chiamarla una tragedia. Il mondo occidentale, di cui Israele fa parte, sta perdendo il suo potere politico, militare ed economico. Sebbene sia ancora forte, la direzione che ha imboccato è quella che porta al collasso ed alla disintegrazione. George W. Bush lascerà la Casa Bianca a gennaio, e farebbe bene a non incontrarsi con gli storici nel prossimo futuro. Lo farebbero a pezzi. Nelle attuali circostanze, possiamo dire che, almeno per il momento, il dibattito su cos’è che plasma la storia – la realtà o le persone – è giunto ad una conclusione. In questo caso, non vi sono praticamente dubbi: le persone. E soprattutto, il leader del mondo libero occidentale, il quale merita molte lodi per il suo vigoroso appoggio ad Israele, passerà alla storia come uno sciocco. Possiamo sfregarci gli occhi per l’incredulità: non molto tempo fa l’America era al culmine della sua potenza politica, militare ed economica. Gli Stati

L'amore ai tempi della barriera di separazione

A metà fra Shakespeare e Kafka, il quotidiano israeliano Haaretz racconta oggi l'incredibile storia di amore e burocrazia di A., israeliana di Tel Aviv e M., palestinese di Gaza. Che oltre 25 anni fa, sfidando il conformismo, si innamorarono. E, a differenza di Giulietta e Romeo, riuscirono a coronare il loro sogno d'amore impossibile con le nozze. Matrimonio benedetto dal cielo, peraltro, con ben cinque figli. Almeno fino a qualche anno fa. Nel 2000, infatti, con lo scoppio dell'Intifada di al Aqsa, la famiglia, che risiede in Israele, inizia a passare i primi guai. A M., che non ha mai chiesto nè ottenuto la cittadinanza israeliana, viene concesso di restare, in deroga alle nuove leggi, grazie a una norma sull'unità familiare che lo dispensa dal rimpatrio coatto. Dopo qualche tempo, però, è la stessa A., in rotta con il marito, a sollecitare il ministro dell'Interno israeliano perché non gli rinnovi il permesso di residenza. A. che oggi non sa darsi pace di quell

Scoperta sul Volga la capitale dello stato ebraico dei Cazari

Scoperta sul Volga la capitale dello stato ebraico dei Cazari Agli antichi Cazari, che adottarono l'ebraismo come religione ufficiale oltre mille anni fa e che dominarono un ampio territorio fra il Caucaso e il mar Caspio dal settimo al decimo secolo, Arthur Koestler dedicò un libro combattivo e controverso, «La tredicesima tribù», nel quale ipotizzava che gli ebrei ashkenaziti fossero in realtà i discendenti di questa popolazione, costretti ad abbandonare le loro terre a causa delle devastazioni mongole e a rifugiarsi nell'Europa orientale. Finora tuttavia la capitale del loro regno, Itil, citata nei resoconti dei viaggiatori medievali, non era stata individuata, anche perché in epoca sovietica le ricerche su questo stato ebraico precedente a quello russo erano state fortemente scoraggiate. Dopo scavi durati nove anni, però, gli archeologi dell'università russa di Astrakhan sono adesso riusciti a portare allo scoperto i resti dell'antica città, fra cui le fondamen

Aluf Benn : una situazione schizofrenica

Il muro di separazione edificato in Cisgiordania divide la società israeliana in due mondi radicalmente diversi relativamente alla percezione della realtà e dei problemi da affrontare. Da una parte ci sono coloro che provano disagio di fronte alla crisi di Wall Street, alla mancanza di leadership ed alla minaccia iraniana. Pochi di essi si preoccupano per quel che sta succedendo in Cisgiordania, e di sicuro nessuno si reca da quelle parti. I palestinesi sono dimenticati, quando non si verificano attacchi suicidi; i coloni sono visti come una società bizzarra; e le trattative di pace portate avanti da Ehud Olmert appaiono come un’iniziativa del tutto secondaria. Dall’altra parte del muro, nel Paese dei Coloni, le cose vengono viste molto diversamente. Là nessuno si preoccupa per la crisi finanziaria o per Ahmadinejad, ma piuttosto per la sopravvivenza. I coloni sono furiosi con lo Stato che ha smantellato gli insediamenti di Gush Katif nella Striscia di Gaza, con l’esercito, la

Gideon Levy: un anno di occupazione

Sintesi personale Gideo levy Questo è stato un anno di routine, un altro anno di occupazione, la cui fine non è in vista. Da Rosh Hashana 5768 a Rosh Hashana 5769 il nostro esercito ha ucciso 584 palestinesi, 95 dei quali minori. Molti meno del 2002, quando ne sono stati uccisi 989 , molti di più rispetto al 2005, con 190 morti. Diciotto israeliani sono stati uccisi ,molti di più rispetto al precedente anno, quando solo cinque sono stati uccisi, e molto meno rispetto al 2002, quando 184 israeliani sono stati uccisi. Tutto questo è stato osservato dalla società israeliana con gli occhi coperti.Anche quando 60 palestinesi sono stati uccisi in un unico nero giorno estivo a Gaza, l' evento è stato appena menzionato dai media. Con gli occhi coperti, la società israeliana ha continuato a osservare la normale routine dell'occupazione : madri che hanno perso i loro bambini ai posti di controllo, agricoltori vittime di coloni senza legge, incursioni notturni , disoccupazi