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di Eitan HaberIsraele – Il declino dell’Occidente ci mette in pericolo

La storia sta prendendo forma proprio sotto i nostri occhi; possiamo anche chiamarla una tragedia. Il mondo occidentale, di cui Israele fa parte, sta perdendo il suo potere politico, militare ed economico. Sebbene sia ancora forte, la direzione che ha imboccato è quella che porta al collasso ed alla disintegrazione. George W. Bush lascerà la Casa Bianca a gennaio, e farebbe bene a non incontrarsi con gli storici nel prossimo futuro. Lo farebbero a pezzi. Nelle attuali circostanze, possiamo dire che, almeno per il momento, il dibattito su cos’è che plasma la storia – la realtà o le persone – è giunto ad una conclusione. In questo caso, non vi sono praticamente dubbi: le persone. E soprattutto, il leader del mondo libero occidentale, il quale merita molte lodi per il suo vigoroso appoggio ad Israele, passerà alla storia come uno sciocco. Possiamo sfregarci gli occhi per l’incredulità: non molto tempo fa l’America era al culmine della sua potenza politica, militare ed economica. Gli Stati

L'amore ai tempi della barriera di separazione

A metà fra Shakespeare e Kafka, il quotidiano israeliano Haaretz racconta oggi l'incredibile storia di amore e burocrazia di A., israeliana di Tel Aviv e M., palestinese di Gaza. Che oltre 25 anni fa, sfidando il conformismo, si innamorarono. E, a differenza di Giulietta e Romeo, riuscirono a coronare il loro sogno d'amore impossibile con le nozze. Matrimonio benedetto dal cielo, peraltro, con ben cinque figli. Almeno fino a qualche anno fa. Nel 2000, infatti, con lo scoppio dell'Intifada di al Aqsa, la famiglia, che risiede in Israele, inizia a passare i primi guai. A M., che non ha mai chiesto nè ottenuto la cittadinanza israeliana, viene concesso di restare, in deroga alle nuove leggi, grazie a una norma sull'unità familiare che lo dispensa dal rimpatrio coatto. Dopo qualche tempo, però, è la stessa A., in rotta con il marito, a sollecitare il ministro dell'Interno israeliano perché non gli rinnovi il permesso di residenza. A. che oggi non sa darsi pace di quell

Scoperta sul Volga la capitale dello stato ebraico dei Cazari

Scoperta sul Volga la capitale dello stato ebraico dei Cazari Agli antichi Cazari, che adottarono l'ebraismo come religione ufficiale oltre mille anni fa e che dominarono un ampio territorio fra il Caucaso e il mar Caspio dal settimo al decimo secolo, Arthur Koestler dedicò un libro combattivo e controverso, «La tredicesima tribù», nel quale ipotizzava che gli ebrei ashkenaziti fossero in realtà i discendenti di questa popolazione, costretti ad abbandonare le loro terre a causa delle devastazioni mongole e a rifugiarsi nell'Europa orientale. Finora tuttavia la capitale del loro regno, Itil, citata nei resoconti dei viaggiatori medievali, non era stata individuata, anche perché in epoca sovietica le ricerche su questo stato ebraico precedente a quello russo erano state fortemente scoraggiate. Dopo scavi durati nove anni, però, gli archeologi dell'università russa di Astrakhan sono adesso riusciti a portare allo scoperto i resti dell'antica città, fra cui le fondamen

Aluf Benn : una situazione schizofrenica

Il muro di separazione edificato in Cisgiordania divide la società israeliana in due mondi radicalmente diversi relativamente alla percezione della realtà e dei problemi da affrontare. Da una parte ci sono coloro che provano disagio di fronte alla crisi di Wall Street, alla mancanza di leadership ed alla minaccia iraniana. Pochi di essi si preoccupano per quel che sta succedendo in Cisgiordania, e di sicuro nessuno si reca da quelle parti. I palestinesi sono dimenticati, quando non si verificano attacchi suicidi; i coloni sono visti come una società bizzarra; e le trattative di pace portate avanti da Ehud Olmert appaiono come un’iniziativa del tutto secondaria. Dall’altra parte del muro, nel Paese dei Coloni, le cose vengono viste molto diversamente. Là nessuno si preoccupa per la crisi finanziaria o per Ahmadinejad, ma piuttosto per la sopravvivenza. I coloni sono furiosi con lo Stato che ha smantellato gli insediamenti di Gush Katif nella Striscia di Gaza, con l’esercito, la

Gideon Levy: un anno di occupazione

Sintesi personale Gideo levy Questo è stato un anno di routine, un altro anno di occupazione, la cui fine non è in vista. Da Rosh Hashana 5768 a Rosh Hashana 5769 il nostro esercito ha ucciso 584 palestinesi, 95 dei quali minori. Molti meno del 2002, quando ne sono stati uccisi 989 , molti di più rispetto al 2005, con 190 morti. Diciotto israeliani sono stati uccisi ,molti di più rispetto al precedente anno, quando solo cinque sono stati uccisi, e molto meno rispetto al 2002, quando 184 israeliani sono stati uccisi. Tutto questo è stato osservato dalla società israeliana con gli occhi coperti.Anche quando 60 palestinesi sono stati uccisi in un unico nero giorno estivo a Gaza, l' evento è stato appena menzionato dai media. Con gli occhi coperti, la società israeliana ha continuato a osservare la normale routine dell'occupazione : madri che hanno perso i loro bambini ai posti di controllo, agricoltori vittime di coloni senza legge, incursioni notturni , disoccupazi

Yehoshua: *Livni coraggiosa Israele fermi la destra fanatica*

«Di fronte all’attentato a Zeev Sternhell cresce in me la convinzione che uno Stato di diritto non può pensare di reggere a lungo intrecciandosi con un regime di occupazione esercitato alle porte di casa. Questa situazione ha finito per creare una sorta di "terra di nessuno", nei territori occupati e "insediati", in cui frange di oltranzisti hanno ritenuto, purtroppo spesso a ragione, di godere di una assoluta impunità. Ed ora pensano di poter dettare la loro "legge", fatta di furore ideologico e di violenza, anche dentro Israele». Israele, le sue paure e le sue speranze. Siamo ad Haifa, la «città del dialogo», per incontrare il più affermato scrittore israeliano contemporaneo, Abraham Bet Yehoshua. Il suo studio è, come sempre, stracolmo di libri; un caos «ordinato», scherza lo scrittore, sul quale regna sovrana la «donna della mia vita»: la moglie Rivka, psicologa e psicanalista.continua qui Yehoshua: *Livni coraggiosa Israele fermi la destra fanat

Rabbini e attivisti israeliani e palestinesi contro la violenza e l'impunità dei settler

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1Numerose persone sono rimaste ferite oggi a Hebron, dove un gruppo di coloni israeliani ha attaccato alcuni membri dell'associazione "Rabbini per i diritti umani" che aiutavano i palestinesi nella raccolta delle olive. "Siamo qui per affermare un diritto, poiché tutti sanno che questi alberi sono di proprietà dei palestinesi” ha detto Arik Asherman, direttore dell’organizzazione dei rabbini. Ogni anno in Palestina aumentano gli scontri fra coloni ebrei e palestinesi al tempo della raccolta. Gli incidenti di oggi sono destinati ad alimentare la polemica contro la polizia, accusata di lassismo nei confronti dei gruppi di destra estrema dopo l'attentato allo storico Ze’ev Sternhell . Israele - Palestina - Aumentano le violenze sui palestinesi Palestina, Idf: “La violenza dei coloni è incoraggiata dall ... Israele - Palestina - Da un documento diffuso dai "Rabbini per i ... Palestina - La mano tesa dei rabbini - Di Giorgio Bernardelli

Zeev Sternhell Come sono diventato un bersaglio per i "terroristi ebrei" d'Israele

Z eev Sternhell fa attenzione alla scelta di parole quando descrive senza esitazione l’esplosione la scorsa settimana di una bomba artigianale di fronte al suo portone di casa come un "atto di terrorismo ebraico". Come superstite dell’Olocausto, orfano all’età di sette anni e veterano delle guerre d’Israele, il professor Sternhell, 73 anni, è stato fortunato nell’essere rimasto ferito solo ad una gamba dalle schegge provenienti dalla bomba. Si dice "inorridito" non per lui ma perché poteva colpire sua moglie, la figlia, i pronipoti, i loro ospiti o anche i vicini. "È stato un atto terroristico perché non potevano sapere chi sarebbe stato colpito." Dice con ironia che siccome non ha nemici noti nella "criminalità organizzata" le ragioni per cui la polizia crede che si sia trattato di un tentato omicidio non sono difficili da trovare. Come veterano nel movimento Peace Now e noto oppositore dell’occupazione sin dalla fine degli anni settanta,

Video: Prof Sternhell: i sostenitori dell'occupazione non sono sionisti

Sintesi personale, solo elementi essenziali Per fermare i coloni sarebbe bastato applicare i diritti universali ,in particolare il diritto della libertà e della dignità anche ai palestinesi . Su questo principio si è costituita nel 20 secolo ,l'Europa democratica ,unico modo per rafforzare il sionismo..Chi sostiene l'occupazione, vale a dire uno stato binazionale, non è sionista. Questo dovrebbe essere detto anche a quei politici che prolungando i negoziati stanno escludendo la possibilità di creare due stati, ponendo in pericolo lo Stato ebraico del futuro .In quanto alla sinistra, pur avendo uomini di valore, nessuno sta cercando di plasmare il futuro della guerra e della pace . Questo è il momento che la sinistra dovrebbe con forza proclamare la sua differenza con l'ideologia fallimentare, in ogni settore, della destra .Temo che, a meno di un immediato cambiamento tra 50 anni le generazioni future non avranno alcuna ragione di vivere qui. Se siamo des

Lettera di un pacifista israeliano a Barak. "Lei è responsabile della violenza dei coloni

Silence al ministro Ehud Barak. 29/09/2008 lettera di un pacifista israeliano gregio ministro della difesa Ehud Barak, sono rimasto sorpreso nell’udire la sua reazione all’ordigno fatto esplodere all’ingresso dell’abitazione del professor Ze'ev Sternhell: ha detto che non permetterà a nessuno, all’interno della società israeliana, di attaccare chi esprime le proprie opinioni. Una posizione netta che presumo condivisa dalla stragrande maggioranza della società israeliana, sia a destra che a sinistra. Tuttavia lei, nella sua qualità di ministro della difesa in carica già da due anni, non può esprimersi come un qualunque cittadino. Questo incidente ricade sotto la sua competenza, e certamente che non si tratta di un gesto né unico né nuovo. Come ministro della difesa, lei non dovrebbe essere colto alla sprovvista. L’organizzazione in cui milito, Breaking the Silence (“rompere il silenzio”) da anni organizza visite guidate a Hebron e da tempo viene attaccata dai c

Aggiornamento attentato Damasco

Quello che appare sempre più evidente in queste ore è che i due attentati sono stati considerati dal regime siriano come interconnessi. L'agenzia di stampa governativa ha fatto sapere che l'automezzo esploso a Damasco proveniva da un paese arabo limitrofo. Alla luce di quello che sta accadendo in queste ore sembra evidente che Assad ritenga la zona nord del Libano ed in particolare i dintorni di Tripoli come "responsabili" o quantomeno "parzialmente coinvolti" rsispetto a quanto è avvenuto a Damasco la settimana scorsa. continua qui Siria, “confessano” in tv i presunti attentatori del 27 settembre Dietro le “confessioni” della televisione siriana

Gideon Levy : basta parlare ,è ora di agire

Gideon Levy: Enough with the 'political process' game Sintesi personale Il paese più instabile del Medio Oriente avrà un nuovo governo, con lo slogan: " continueranno i negoziati di pace con i palestinesi". Ebbene, ora è il momento di porre fine alla farsa, dopo oltre 15 anni di inutili negoziati. E 'il momento di dire basta a questo falò delle vanità, a questo processo di auto-inganno che ostacola qualsiasi accordo. E 'giunto il momento per le decisioni e le azioni - guerra o pace, annessione in uno stato di tutti i cittadini, o creazione di due Stati sovrani. Vi è un solo piano sul tavolo: le frontiere del 1967 e la soluzione del problema dei profughi in cambio di pace - sì o no. Tutto il resto è insignificante. Non si può perdere più tempo, perchè il tempo è esaurito Scegliete il piano di Clinton o l'iniziativa di Ginevra ,non ci sono altri piani Ciò che avrebbe potuto essere realizzato un decennio fa non può essere raggiunto oggi, e quel che

Yehoshua : un video dà ragione a Sabahi

Un video di Youtube Che cosa ha detto veramente Abraham Yehoshua? In questi giorni, sui media italiani, si è scatenata una polemica intorno ad alcune frasi che il grande scrittore israeliano avrebbe pronunciato in un’intervista pubblicata il 22 settembre dal quotidiano La Stampa, dal titolo “Teheran non è un pericolo per Israele”. Due giorni dopo lo stesso Yehoshua, intellettuale da anni impegnato per la pace tra israeliani e palestinesi, si è sentito in dovere di precisare a La Stampa di non aver “mai detto che l’Iran non è un pericolo per Israele”. La faccenda merita di essere approfondita perché rivela anzitutto l’aggressività e la partigianeria di alcuni media vicini al centrodestra italiano, e anche le pressioni da cui si sente condizionato persino un grande intellettuale come Yehoshua. Continua qui Yehoshua, l’Iran e quel titolo sbagliato

Ray Hanania: Nadia Hilou, donna arabo israeliana e cristiana alla Knesset

Sintesi personale: :Eletta nel partito laburista, lei dedica la sua vita per la difesa dei diritti dei bambini e il miglioramento dei servizi per le famiglie La settimana scorsa, per esempio, ha chiesto una riunione speciale del Comitato sui diritti del fanciullo, al fine di discutere l'uccisione di bambini da parte dei parenti. In Israele ufficialmente ogni anno solo 5 o 6 bambini subiscono questa atroce sorte il Dr Hanita Zimrin, ritiene che il numero sia molto più alto ,infatti molti casi , considerati suicidi o incidenti, in realtà potrebbero essere omicidi Ma Hilou rappresenta una nuova generazione di arabi che si impegna all'interno del sistema per migliorarlo . Essa non solo aiuta i cristiani,ma combatte duramente per difendere i diritti dei musulmani e anche degli ebrei. Grazie a lei è stato approvato un programma di educazione cristiana nella scuola di Galilea,gestita come una succursale del campus dell'Universitàdi Indianapolis negli Stati Uniti

Israele: l’intifada ebraica contro intellettuali e pacifisti

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Israele: l’intifada ebraica contro intellettuali e pa È uno degli intellettuali più noti di Israele, più ascoltati e appassionati. I suoi studi sulla genesi e l’evoluzione del fascismo l’hanno reso famoso prima in patria e poi in Europa e negli Stati Uniti. Per il suo lavoro, quest’anno, gli è stata attribuita una delle più alte onorificenze dello Stato Ebraico, quell’ Izrael Prize che, istituito nel 1953 dall’allora ministro dell’educazione Ben Zion-Dinor, viene consegnato dal presidente israeliano. Ma Zeev Sternhell non è un semplice (e famoso) storico. È anche un uomo impegnato in prima persona nella causa della pace. Da anni è uno dei più importanti fautori del dialogo con i palestinesi. Da tempo, si è schierato contro l’espansione della colonie israeliane in Cisgiordania. In particolare, l’autore di “ Nascita dell’ideologia fascista ” è un vecchio simpatizzante di PeaceNow , una delle più conosciute organizzazioni pacifiste di Gerusalemme. Il mese scorso, il 75 enne d