Post

Israele Libano: guerra voluta dai neoconservatori

Michael Warschawski :..............................Negli ultimi dieci anni abbiamo visto una graduale evoluzione dei discorsi dominanti: si è passati dal parlare di gruppi di terroristi, a parlare di stati terroristi, e ora di popoli terroristi. La logica utima della guerra globale è la completa etnicizzazione del conflitto, in cui non si combatte contro una linea politica, un governo o alcuni bersagli specifici, ma contro la minaccia percepita verso una certa comunità. La paura è il punto d'inizio della nuova era, e l'odio ne è la finalità. E' a causa di questa paura che i neo- conservatori dell'amministrazione degli Stati Uniti d'America parlano di una guerra perenne. Usando il pretesto del sequestro di due prigionieri di guerra, il governo israeliano si è accordato per aprire un nuovo fronte in una guerra globale perenne preventiva di ricolonizzazione . Israele è pronta a inviare i suoi soldati per aprire la strada alla "nuova democrazia nel Medio Orien

Israele-Libano :neo conservatori e destra israeliana

La nuova guerra in Medio Oriente di Cheney17 luglio 2006 Il nuovo conflitto tra Israele e Libano rappresenta il"secondo fronte" aperto dal Vice President Cheney inMedio Oriente, dopo la campagna militare israeliananella striscia di Gaza per annientare il governo diHamas. Ora c'è da attendersi l'apertura di un terzofronte contro la Siria, che sarebbe il preludio per unattacco contro l'Iran attraverso Israele che operi perconto di Cheney o tramite un attacco diretto delleforze USA.Come recentemente riferito nell'ultimo numero digiugno della rivista EIR, questa nuova guerra è statapianificata durante un incontro segreto tra Cheney,Donald Rumsfeld e Benjamin Netanyahu alla conferenzaindetta dall'American Enterprise Institute a metàgiugno a Beaver Creek in Colorado (l'articolo dell'EIRin inglese, formato PDF http://www.larouchepub.com/eiw/public/2006/2006_20-29/2006-26/index.html ).L'apertura del "secondo fronte", cioè l'attacco di

Gideon Levy: Israele e la seconda guerra libanese

The publication of the interim report of the Winograd Committee tomorrow is a marginal event. Except for the fate of several individuals, who at most will be replaced by similar ones, nothing will be different the day after. The generals and politicians who cheered for the war from its outset, in a frighteningly unified chorus, will again fill the television screens, this time in the role of admonishers, as pitiful Monday-morning quarterbacks. And we will forgive them their gleeful support for the war. CONTINUA qui

Gli USA nel 1967 pianificarono un attacco contro Israele

" Da “Il Velino”, 20 aprile - Per un breve periodo, gli Usa hanno lavorato a un piano per attaccare Israele e impedire una sua espansione verso il Sinai e la Cisgiordania. Lo rivela il quotidiano israeliano Haaretz citando uno studio condotto dall’Institute for Defense Analyses di Washington DC che all’epoca - siamo nel maggio 1967 e la Guerra dei Sei Giorni è alle porte - aveva sviluppato il piano, rigorosamente top-secret, e lo aveva affidato all’allora cinquantaseienne generale a quattro stelle Theodore J. Conway. Il quotidiano fa anche notare come il piano anti-israeliano facesse il paio con un analogo piano anti-arabo: in altre parole, i due piani sostanziavano in previsioni militari le direttive di Washington a sostegno dell’esistenza, indipendenza e dell’integrità territoriale di tutti gli stati nella regione. Così come non si sarebbe permesso all’Egitto e ai suoi alleati di distruggere Israele, quest’ultimo non avrebbe dovuto espandersi territorialmente. L’idea alla base d

Giorno dell'Indipendenza: migliaia di coloni in marcia

Immagine
Israel Aumann, premo nobel per l'economia nel 2006, parteciperà domani alla marcia dei coloni , che si terrà in Cisgiordania . Lo annuncia la radio Canale7, un emittente ascoltata soprattutto dal movimento dei coloni, che preannuncia che i partecipanti alla marcia saranno migliaia. L'iniziativa , che non è stata autorizzata dall'esercito israeliano , prevede che i coloni tentino di raggiungere l'avamposto di Homesh , non lontano dalla città palestinese di Jenin, per occuparlo nuovamente. Homesh è stato uno dei quattro insediamenti ebraici illegali, smantellati in Cisgiordania nel 2005, contestualmente allo sgombero della Striscia di Gaza . COMPLIMENTI .........ieri 9 palestinesi uccisi, oggi la marcia dei coloni che, non dimentichiamolo, prestano servizio militare nei TO non a caso

Amira Hass : l'Olocausto come risorsa politica

Immagine
  Il cinismo inerente all'atteggiamento delle istituzioni di Israele verso i sopravvissuti all'Olocausto non costituisce una rivelazione, per coloro che sono nati e vivono fra loro. Siamo cresciuti sbadigliando di fronte al gap fra la presentazione dello stato di Israele come il luogo della rinascita del popolo ebraico ed il vuoto esistente per ogni sopravvissuto all'Olocausto , e per la sua famiglia. La 'riabilitazione' personale dipendeva dalle circostanze di ciascuno: i più forti verso gli altri, che non trovavano sostegno dalle istituzioni statali. Negli anni '50 e '60 abbiamo visto il disprezzo verso i nostri genitori 'per essere andati come pecore al macello' e la vergogna dei nuovi ebrei, i sabra , per i loro parenti sfortunati della diaspora.Si può sostenere che nei primi due decenni gran parte di questo atteggiamento potesse essere attribuito alla mancanza di informazione ed all'incapacità, estremamente umana, di compren