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Vittorio FOA: Israele può sopravvivere solo se.........

«Israele può sopravvivere solo se diventa ponte di pace È una straordinaria riflessione che attraversa il tempo e che congiunge passato, presente e futuro, quella che Vittorio FOA.Il tema è Israele. La Diaspora. E la sinistra. Nella Giornata della Memoria uno dei padri della sinistra italiana si sofferma, con la consueta lucidità, sui temi di più scottante attualità.Partirei da una domanda che ripercorre un po' le aspre polemiche di questi giorni. Per Vittorio Foa cosa significa oggi essere «amico d'Israele»?«Vuol dire in primo luogo essere amico della sua sopravvivenza e del suo progredire. La linea della pura forza è la sua morte, non è la vita di Israele. Quando D'Alema, con il quale ho avuto molti dissensi sul piano politico ma che ammiro sul piano della politica estera, si è mosso sulla questione del Libano io ho ravvisato una cosa molto importante: Israele si considerava militarmente infallibile. La guerra della scorsa estate dimostrò che non era vero. L'iniziat

URY AVNERI: il giro della libertà:freedom ride

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Il Mahatma Ganghi lo avrebbe adorato. Nelson Mandela lo avrebbe salutato conentusiasmo. Martin Luther King sarebbe stato il più emozionato – gli avrebbericordato dei vecchi tempi.Ieri stava per entrare in vigore in Israele un decreto dell’Ufficio del Comandante delSettore Centrale, Generale Yair Naveh. Il decreto proibisce ai conducentiisraeliani di avere in macchina passeggeri palestinesi nei territori occupati .Il generale - indossatore di Kippah fatte a mano e amico dei coloni - hagiustificato l’ordine come una necessità vitale per la sicurezza. In passato,gli abitanti della Cisgiordania riuscivano qualche volta a raggiungere iterritori israeliani su vetture israeliane. Gli attivisti per la paceisraeliani hanno deciso che bisogna protestare contro questo nauseante ordine.Diverse organizzazioni hanno pianificato azioni di protesta per il giorno incui il decreto sarebbe entrato in vigore. Hanno organizzato un“Freedom ride”ovvero “Un giro della libertà”, per cui i proprietari is

A:Hass:i checkpoint:simbolo della società israeliana

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Chiunque voglia conoscere la realtà della società israeliana dovrebbe andare a vedere i checkpoint. Non per un quarto d'ora, sotto la guida del comandante che ne tesserà le lodi nel capannone che hanno costruito per la gente che aspetta in coda, e che spiegherà che lo sviluppo e l'estendersi dei checkpoint sono per il bene della popolazione locale. Coloro che realmente vogliono conoscere i checkpoint devono rimanerci per ore, e per molti giorni. Quando osservi i soldati, scoprirai in loro molti dei valori presenti nella società israeliana, e che quasi sempre ci riempiono d'orgoglio.Per esempio, il cameratismo. E' talmente forte e radicato che vi sono delle persone che pensano di poter eludere le regole che sono state decise per il checkpoint e che sono di per sé perverse. Un esempio: al checkpoint di Taysir un soldato ha orinato in pubblico davanti alle donne, il che è stato documentato due volte nelle ultime due settimane. Forse si è trattato dello stesso soldato in en

Moni Ovadia:vivificare il senso ultimo della Shoà

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Vivificare il senso ultimo della Shoà nella battaglia contro ogni forma di razzismo, di sopraffazione, di offesa alla dignità e al diritto degli uomini Il sessantaduesimo anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz il 27 gennaio del 1945, si sta avvicinando. Anche il nostro paese, da qualche anno, ha istituito in concomitanza con quella ricorrenza, “Il Giorno della memoria”. Le fonti di informazione cominciano a moltiplicare i loro interventi sull’argomento. La televisione si prepara a ricordare l’evento già da diversi giorni. Rai 1, martedì scorso, ha trasmesso “La Caduta” film sugli ultimi giorni di Adolf Hitler nel bunker di Berlino e l’immarcescibile Bruno Vespa, specializzato in trasmissioni affettuose sul Duce, ha dedicato al commento del film, una trasmissione di “Porta a Porta” presenti alcuni sopravvissuti ai lager e alle stragi naziste, con psicologi e storici. Solo il legame con le grandi battaglie per l’uguaglianza, per la pace, per la giustizia sociale, per la sac

Warschawski :aspettando la prossima guerra

Il 6 Novembre 2006 il giornale quotidiano israeliano Harretz titolava: “Working asumption of the IDF: A war in Summer” (Presupposti del lavoro delle Forze di Difesa Israeliane: Una guerra in estate). Gli altri due più importanti quotidiani israeliani Yediot Aharonot e Maariv presentavano aperture simili in prima pagina. Questi titoli rafforzano la tesi secondo cui la guerra in Libano non è ancora finita, e lasciano in sospeso la domanda: quando ci sarà il secondo round?Il 6 Novembre 2006 il giornale quotidiano israeliano Harretz titolava: “Working asumption of the IDF: A war in Summer” (Presupposti del lavoro delle Forze di Difesa Israeliane: Una guerra in estate). Gli altri due più importanti quotidiani israeliani Yediot Aharonot e Maariv presentavano aperture simili in prima pagina. Questi titoli rafforzano la tesi secondo cui la guerra in Libano non è ancora finita, e lasciano in sospeso la domanda: quando ci sarà il secondo round? In modo completamente opposto alcuni politici israe

Israele-Palestina :Combattenti per la pace:foto,video

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Israeliani e palestinesi uniti per costruire un futuro non di guerra : ponti, non muri. Si chiamano: Combattenti per la pace e qui ho riportato: link, foto, video. Credo che sia importante conoscere questa organizzazione, cuore pulsante di un futuro ancora lontano. I falchi di entrambe le fazioni non li amano e li snobbano; certo non è politicamente corretto ,secondo il loro macabro punto di vista, incrinare la demonizzazione dell'altro , così poco funzionale ai sogni di guerra e alla creazione di Stati etnicamente "purificati", certo è meglio corteggiare un passato che ormai lentamente,ma inesorabilmente tramonta , meglio continuare a creare muri , a occupare territori palestinesi, a morire auspicando il martirio. Lacrime, bombe, sangue, dolore, odio senza fine nel miraggio di un' innocenza ormai perduta http://www.combatantsforpeace.org/ FOTO http://www.combatantsforpeace.org/photo.asp?type=gathering& lng = eng VIDEO http://www.combatantsforpea

Nablus:israeliani insieme ai bambini palestinesi

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I bambini della scuola di Nablus si sono vestiti a festa come dei nativi americani e si sono radunati per una pacifica manifestazione al checkpoint di Huwarra. Dall'altra parte del checkpoint, i pacifisti israeliani si sono radunati per supportare la loro manifestazione • Questo progetto esprime la volonta' di molti palestinesi e rappresenta la loro reazione all'occupazione senza sacrificare i loro bambini o se stessi.• Abbiamo programmato queste attivita' per esprimere la nostra resistenza all'occupazione in generale e, in particolare, alla chiusura di Nablus.• Speriamo che i cittadini di altri paesi e le organizzazioni supporteranno i bambini di Nablus in questa pacifica manifestazione al Checkpoint Huwarra. http://www.medioriente.net/?q=palestina_trenta_giorni_contro_confini_i_bambini_di_nablus_contro_loccupazione