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Nathan Thrall : Il piano di pace in Medio Oriente di Trump rivela la dura verità.

Stato Palestinese o realtà virtuale? 29 gennaio 2020 –  New York Times Questa non è una rottura dello status quo. È il culmine naturale di decenni di politica americana. Martedì scorso il presidente Trump ha reso pubblico dopo una lunga gestazione il suo piano per la pace in Medio Oriente, il cosiddetto “accordo del secolo”. Questo prevede che vi sia uno Stato palestinese in Cisgiordania e Gaza; che Gerusalemme, compresa la Città Vecchia, sia la capitale indivisa di Israele; che Israele annetta tutte le colonie, nonché la Valle del Giordano, che costituisce quasi un quarto della Cisgiordania, compreso il confine orientale con la Giordania, con la creazione di uno Stato-arcipelago palestinese a macchia di leopardo, circondato come da un mare dal territorio israeliano. Trump ha annunciato che gli Stati Uniti riconosceranno la sovranità israeliana su tutto il territorio che il piano assegna a Israele, e poco dopo, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è impegnat

Le radici di noi ebrei laici. Dialogo con Rosita Luzzati in occasione dei trent’anni di Shorashim

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ebrei europei ed italian di Bianca   Rosita Luzzati fotografata da Bianca Ambrosio Dialogo con Rosita Luzzati in occasione dei trent’anni di Shorashim Quando eravamo piccoli il sabato andavamo a  Shorashim . Si arrivava alle dieci di mattina, i primi anni nella storica sede di via San Gimignano e più avanti all’Umanitaria; ci si divideva per gruppi di età e con i propri madrichim si entrava in classe e si imparavano vicende bibliche e qualche parola di ebraico, si faceva merenda con i popcorn e la coca cola, si cantavano canzoni con il madrich Alex (Soria) che suonava la chitarra – cantavamo le canzoni delle feste ebraiche ma anche il gatto e la volpe di Bennato o Gam Gam – e infine si scendeva in cortile a giocare a pallone o a go-go-go. Ci accompagnavano e ci venivamo a riprendere, a turno, i miei genitori, i genitori dei Benveniste, degli Alazraki o dei miei cugini Beilin, tutti nomi che Rosita Luzzati ricorda bene. Vado a farle visita una domenica

Palestina: protesta palestinese. Video .

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scintille di luce e lotta popolare non violenta Jewish Voice for Peace 1 h  ·  What would you do? This is the entrance to the occupied West Bank village of Deir Nidham. The residents worked together to remove the roadblock and open up the  way. Later they were met with gunfire. New roadblocks are being put up by Israeli soldiers doing the bidding of Israeli officials. Supported by Trump's plan, Netanyahu and other Israeli leaders are moving ahead with trying greater imprisonment of Palestinians. (Feb. 15, via Quds News Network) E tu cosa faresti? Questo è l'ingresso del villaggio occupato della West Bank di Deir Nidham. I residenti hanno lavorato insieme per rimuovere il posto di blocco e aprire la strada. . Nuovi posti di blocco sono stati messi in piedi dai soldati israeliani , Netanyahu e altri leader di Israele stanno andando avanti nel tentativo di creare un grande carcere per i  palestinesi.

The Mussolini-Jabotinsky Connection: The Hidden Roots of Israel Fascist Past

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PALESTINECHRONICLE.COM The Mussolini-Jabotinsky Connection: The Hidden Roots of Israel Fascist Past To say that Zionism is a form of fascism is neither an overstatement or a haphazard claim. Indeed, the root causes of both ideologies should be apparent to any astute student of history. Ramzy Baroud & Romana Rubeo It is hardly surprising that Italian opposition leader, Matteo Salvini, has vowed that if he becomes Italy’s next Prime Minister, he will recognize Jerusalem as the capital of Israel. Salvini heads Italy’s Lega Party, formerly known as Lega Nord – Northern League – a party that has long been perceived as a modern expression of the country’s long-dormant fascist ideology. Salvini’s track record of pro-Israel statements and blind allegiance to Tel Aviv is as old as the man’s political career. The fact that Salvini made his political debut at a national level through an announcement  made , not from Rome, but rather from Tel Aviv, is suffi

FEDERICO BONI Israele, boom omofobia: +36% nel 2019

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Israele e identità ebraica laica e religiosa FEDERICO BONI  |  14 FEBBRAIO 2020 Non solo Italia e Regno Unito . Il 2019 è stato l’anno dell’incremento omofobo anche in Israele, dove si è registrato un clamoroso +36% di violenze riconducibili all’ omofobia . In un nuovo rapporto della task force israeliana LGBTQ  Aguda , gli incidenti omofobi segnalati sono stati  2.125, ovvero uno quasi ogni quattro ore.  Secondo il  Times of Israel , la maggior parte degli incidenti sarebbe nato on line, con uno spaventoso + 58% ad agosto, ovvero un mese dopo che il nuovo ministro dell’istruzione  Rafi Peretz  aveva incredibilmente avallato le terapie di conversione, per poi rettificare. Circa il 39% degli incidenti è arrivato dai rami dello stesso Stato, e in particolare da parte dei dipendenti dell’Amministrazione dei valichi di frontiera, della popolazione e dell’immigrazione (PIBA), chiamati ad occuparsi anche di matrimoni, documenti di  genitorialit à, richieste di modifica della lis