Giuseppina Fioretti - Francesca Grisot - Gianna Viale: 'Il viaggio di Zaher' . Un percorso interculturale di solidarietà e di reciproca conoscenza

 



Bisogna scegliere con quale libro cominciare un nuovo anno
Noi abbiamo scelto di partire nel 2021 con 'Il viaggio di Zaher', un libro destinato a percorsi interculturali di educazione alla cittadinanza e alla solidarietà nella scuola primaria e secondaria di primo grado.
Zaher è un bambino di origine hazara. La sua storia potete leggerla cliccando su https://www.comune.venezia.it/it/content/zaher-rezai
Questo libro comincia però in un bosco a Mestre, nella sezione dedicata a Zaher e di fronte al monumento che lo ricorda.
Delle classi in visita nel bosco si lasciano incuriosire dalla storia di Zaher e dallo strano monumento.
Le docenti avviano un percorso didattico particolarmente polifonico che coinvolge associazioni, esperti, testimoni in un progetto che vede i bambini protagonisti con la loro curiosità e capacità di vedere le assonanze e i punti di contatti che rendono tutti, anche se diversi, abitanti dello stesso mondo e sognatori delle stesse speranze.
La vicenda nel progetto e in questo libro è presentata come un intreccio in cui tre diverse sezioni si alternano: la novella a cornice ideata dai bambini sull’incontro immaginario con Zaher; la storia vera di Zaher; le poesie dei bambini dedicate al viaggio di Zaher. Le illustrazioni di 
Letizia Camiletti
 seguono questo stesso ritmo.
L’ultima parte del libro è un cameo di attività singolari e utili per costruire percorsi didattici di educazione alla cittadinanza rispondendo anche alle indicazioni richieste dai nuovi curricula.
Un libro che ci porta tutti su una buona strada. Quella giusta per cominciare il 2021.
Un libro curato da Giuseppina Fioretti 
Francesca Grisot
 Gianna Viale.

PS si può ordinare   qui 
Allegato 

Zaher Rezai

Foto di un particolare del monumento dedicato a Zaher Rezai

Zaher Rezai
Giardiniere, apri la porta del giardino;
io non sono un ladro di fiori,
io stesso mi sono fatto rosa,
non vado in cerca
di un fiore qualsiasi

Questi versi sono stati trovati su una pagina del quaderno di Zaher Rezai, un ragazzo che fuggì dalla guerra che da anni tormenta l'Afghanistan, per morire  in cerca della sua libertà in Via Orlanda a Mestre.
Il bosco è dedicato a questo ragazzo che a 13 anni si mise in viaggio alla ricerca di una nuova casa, ma che il 10 dicembre del 2008, una volta sbarcato dalla nave nel porto di Venezia, si aggrappò sotto un camion per eludere la frontiera, per poi cadere stremato e concludere la sua breve vita a Mestre.
Nel suo zainetto furono trovati il diario e alcuni oggetti, tra cui un leoncino di plastica, che lo accompagnavano nel suo viaggio e che ora ci raccontano la sua storia.
All'interno del Bosco è stata realizzata una scultura-installazione del Maestro Luigi Gardenal che raccoglie le parole e le immagini del quaderno del piccolo Zaher ed il suo leoncino.

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