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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Philip Weiss :L’isterismo di Israele per il voto dell’ONU sta solidificando la nuova condizione del paese come stato canaglia.

Di Philip Weiss 29 dicembre 2016 La decisione del Presidente Obama di permettere l’approvazione di una risoluzione dell’ONU che condanna gli insediamenti israeliani come illegali ha fatto di più per cambiare lo stato del conflitto di qualsiasi altra azione intrapresa nei dieci anni passati, anche di più dei massacri a Gaza. Ha spinto Israele e i media al riconoscimento del nuovo status del paese di stato canaglia: ha diviso la lobby israeliana proprio a metà o comunque da un lato; ha dato enorme impulso al movimento  Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni ( BDS). Questo è il motivo per cui in questo fine settimana  Israele sta impazzendo e lancia accuse contro il presidente sulle reti via cavo e anche sui notiziari nazionali, perché quello che ha fatto Obama è molto significativo. I sostenitori di Israele hanno per lungo tempo affermato che Israele può progredire soltanto se lo si accetta e gli si dice che si ama. (Dennis Ross lo dice sempre). Obama ha dato ascol

Robert Fisk :Non viviamo in un mondo di “post verità”, viviamo le bugie di altri

30 dicembre 2016 Non viviamo in un mondo di “post-verità” *, né in Medio Oriente né in Occidente e, peraltro,  neanche in Russia. Viviamo in un mondo di bugie. Abbiamo sempre vissuto in un mondo di bugie. Date soltanto un’occhiata alla devastazione del Medio Oriente con la sua storia di repubbliche popolari e di odiosi dittatori. Si deliziano della disonestà, anche se tutti loro – tranne il defunto Muammar al-Gaddafi – chiedono elezioni regolari  per fingere  il loro ritorno al potere. Ora, suppongo, siamo noi che abbiamo elezioni regolari basate su bugie e così, forse Trump  e gli autocrati arabi andranno piuttosto d’accordo. A Trump già piace il Maresciallo/ Presidente al-Sissi dell’Egitto, e ha già un campo da golf a Dubai. Il fatto che Sissi “traffichi” in bugie, che falsifichi i fatti, dovrebbero far sentire Trump molto a suo agio in Medio Oriente. La misoginia, il bullismo, le minacce ai suoi oppositori politici, l’autoritarismo, la tirannia, la tortura, lo sch

E’ consentito ad un soldato israeliano lo stupro di donne non ebree?

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E’ consentito ad un soldato israeliano lo stupro di donne non ebree? David Sheen,  The Electronic Intifada 9 Dicembre 2016 https://electronicintifada.net/content/israeli-leaderships-sex-crime- “E’ consentito oggi ad un soldato israeliano lo stupro di donne non ebree durante un’azione di guerra oppure tali azioni sono vietate?”  A questa già inconcepibile domanda che gli era stata posta in forma anonima, il rabbino Eyal Krim aveva così risposto: “Anche se solo fraternizzare con una donna non ebrea sia materia delicata, ciò era permesso in stato di guerra – la Torah permetteva all’individuo di soddisfare cattive brame” Eyal Krim è diventato ora rabbino capo dell’esercito di Israele, anche se la nomina è stata subordinata a presentare le sue scuse per le sue precedenti dichiarazioni, compresa quella citata,  in termini di sesso. Molti esponenti polit

Aluf Benn: quando Israele iniziò l'annessione e pose fine alla soluzione dei due Stati

 Sintesi personale Aluf Benn : Opinion Let's Talk About Israeli Annexation Il ministro della Giustizia Ayelet Shaked ha dichiarato che, a seguito della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro gli insediamenti, si dovrebbe  parlare di annessione - quindi parliamo di annessione. Cerchiamo di individuare il momento in cui Israele ha rinunciato alla soluzione dei due Stati e ha  posto le basi per uno stato tra il Mar Mediterraneo e il fiume Giordano. Il momento in cui si è deciso di unire la maggior parte della Cisgiordania a Israele e di  lasciare i palestinesi in una enclave circondata da coloni e soldati. Ricordo bene quel momento. E 'stato 25 luglio 2000, al termine del vertice di Camp David, quando il leader palestinese Yasser Arafat respinse la proposta di Ehud Barak per un accordo. "Non abbiamo partner in questo momento," Barak disse  Sul volo di ritorno in Israele gli chiesi della  terza fase. "Mori

Aluf Benn : Opinion Let's Talk About Israeli Annexation

 :Justice Minister Ayelet Shaked said following the UN Security Council resolution against the settlements that we should talk about annexation – so let’s talk about annexation. Let’s try to identify the moment when Israel gave up on the two-state solution and laid the foundations for one state between the Mediterranean Sea and the Jordan River. The moment when it was decided to join most of the West Bank to Israel and leave the Palestinians in an enclave surrounded by settlers and soldiers. I remember that moment well. It was July 25, 2000, at the end of the Camp David summit, where the Palestinian leader Yasser Arafat rejected Ehud Barak’s proposal for an agreement. “We have no partner at this time,” Barak summarized the failed summit. On the flight back to Israel I asked him about the third phase. “It will die a natural death,” Barak said, and went back to his entourage at the front of the plane.  The “third phase” was meant to be the final phase of the Oslo Accords, in which Is

Barak Ravid : La Gran Bretagna ha tirato le fila e Netanyahu ha avvertito la Nuova Zelanda che sarebbe stata una dichiarazione di guerra:

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La Gran Bretagna ha tirato le fila e Netanyahu ha avvertito la Nuova Zelanda che sarebbe stata una dichiarazione di guerra: nuovi dettagli sulla battaglia di… zeitun.info La gran Bretagna ha lavorato segretamente con i palestinesi e ha spinto la Nuova Zelanda a portare avanti la risoluzione, e una telefonata di Netanyahu a Putin ha innescato un vero dramma alla sede dell’ONU un’ora prima del voto. Venerdì scorso, poche ore prima del voto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulle colonie, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha telefonato al ministro degli Esteri neozelandese Murray McCully. La Nuova Zelanda, insieme a Senegal, Malaysia e Venezuela, ha promosso la ripresentazione al voto della risoluzione da cui l’Egitto si era ritirata il giorno precedente. Poche ore prima un importante funzionario del ministero degli Esteri di Gerusalemme ha telefonato all’ambasciatore della Nuova Zelanda in Israele, Jonathan Cur

Paola Caridi : Bibbia e politica

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Bibbia e politica Immagine emblematica. Alla legalità internazionale il rappresentante permanente di Israele risponde mostrando la Bibbia. Contiene tremila anni di storia ebraica, ha detto, “e nessuno, nessuno la cambierà”. Confrontate questa immagine con la risoluzione 2334 e con il discorso tenuto ieri da John Kerr Invisible Arabs

Fulvio Scaglione : OBAMA, IL RUGGITO DEL CONIGLIO -

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iPù si avvicina il momento di lasciare la Casa Bianca, più Barack Obama tira fuori la grinta. È un fenomeno portentoso, perché rappresenta perfettamente la parabola di questo Amleto che ha fatto carriera grazie al bell’aspetto e la bella parola. Obama, infatti, è il Presidente che non ha saputo decidere mai. Che fare in Afghanistan? Boh! Chiudere Guantanamo? Chissà. Essere amici o nemici della Turchia di Erdogan? Parliamone. Bloccare le violenze della polizia sui neri? Ehhhhh…. Frenare il libero commercio delle armi entro i confini degli Usa? Certo, però… In compenso, quando ha provato a decidere ha generato soprattutto pasticci. Cameron e Sarkozy bombardano la Libia? Massì, pensa Obama, anche noi americani, ma solo un pochino. Ritirarsi o no dall’Iraq? Ecco pronto un bel ritiro che spalanca le porte all’Isis. C’è la guerra civile in Siria? Armiamo subito i ribelli anche se, ops, le armi finiscono poi ai jihadisti. Appoggiamo il colpo di Stato in Ucraina? Come no, pecc

Natale in Palestina: Gesù e Maria

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Mimi Touré: “Peggio per Israele se non ha capito che il Senegal è un paese non grande, non ricco, ma che non si lascia mettere i piedi sulla testa”

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            Mimi Touré: “Peggio per Israele se non ha capito che il Senegal è un paese non grande, non ricco, ma che non si lascia mettere i piedi sulla testa” invictapalestina.wordpress.com Mimi Touré (*) 26 Dic. 2016 “La risoluzione 2334, adottata venerdì 23 dicembre dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha innescato l’ira di Netanyahu fino al punto da richiamare l’ambasciatore israeliano in Senegal e di volere interrompere i programmi di cooperazione con il nostro paese. Ciò che si è chiesto a Israele, ancora una volta, è di rispettare il diritto internazionale, come fanno tutti i paesi civili. Punto”, commenta infastidita l’ex primo ministro, attuale inviata speciale del Capo dello Stato. Sulla sua pagina di Facebook, Mimi Touré sostiene che “la risoluzione di condanna degli insediamenti nei territori palestinesi occupati ha raccolto quattordici voti ed è stata approvata grazie all’astensione degli Stati Uniti

Akiva Eldar :la risoluzione ONU anti -insediamento determinerà un cambiamento significativo?

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Sintesi personale  Benjamin Netanyahu e i suoi collaboratori stanno  sostenendo che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è un traditore in quanto ha appoggiato la  risoluzione 2334 ,adottata il  23 dicembre dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite . In questo documento si  condannano gli insediamenti facendo riferimento alla risoluzione 465 del marzo 1980 (  costruire oltre la linea verde ( 1967)  costituisce una violazione del diritto internazionale. ) Secondo Netanyahu, Carter, lo sponsor dell'accordo di Camp David e del trattato di pace con l'Egitto, è a dir poco un sostenitore dell' 'organizzazione terroristica di Hamas.    Amici americani di Peace Now hanno guardato in modo approfondito quanto accaduto nel passato e hanno scoperto  che dal giugno del 1967, gli Stati membri hanno votato 69 volte nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la posizione di Israele sul conflitto arabo-israeliano, sull' annessione di Geru

Juan Cole Perché la risoluzione dell’ONU contro gli insediamenti illegali israeliani non è stata sufficiente

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) ha approvato venerdì una risoluzione con 14 stati membri a favore e un astenuto (gli Stati Uniti) di condanna del sostegno del governo israeliano agli occupanti illegali israeliani che rubano terre palestinesi e vi si insediano nella West Bank palestinese. Poiché Israele è in grave violazione di un gran numero di trattati e di strumenti della legge internazionale sul trattamento delle persone in territori occupati da parte dell’Occupante, avrebbe potuto essere sanzionato per questo comportamento vergognoso. Si noti che Netanyahu si è candidato su una piattaforma che negava uno stato palestinese. E il governo israeliano ha annunciato migliaia di nuovi insediamenti di appartamenti in terra palestinese solo negli ultimi pochi anni. Tel Aviv è chiaramente intenta ad annettere tutto il territorio palestinese nella West Bank e a cacciare i palestinesi. L’UNSC vuole preservare la possibilità di una soluzione a due stati, ma