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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

Il Ramadan avvicina Palestinesi israeliani ed ebrei Israeliani

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Certo, non c'è vino brulè in uno dei numerosi stand all'aperto qui (bere alcolici è proibito nell'Islam). ,ma ci sono molte altre delizie culinarie  in questo mercato che prende vita diverse ore al giorno per un mese ogni anno . Poche ore prima della fine del digiuno  il mercato è pieno di gente  per l'  iftar, il pasto della sera . Ci sono chiaramente altri che non osservano il Ramadan  :  sono  ebrei israeliani. Questi visitatori provenienti da città vicine, ben visibili in mezzo alla folla, stanno prendendo parte a una nuova tradizione  : i viaggi del Ramadan. Sono venuti a scoprire i luoghi, i suoni, gli odori e i sapori del Ramadan    Una donna  prepara insalate per il pasto iftar. Ofer Vaknin Tour Ramadan sono disponibili un paio di volte a settimana nel corso di questo mese sacro. Alcuni  riguardano esclusivamente il Ramadan , mentre altri riguardano anche la storia locale e le attrazioni vicine.   Ttour Ramadan a  Kfar Qasem - una c

Israele: "Aiutiamo i ribelli siriani"

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    Israele: "Aiutiamo i ribelli siriani" Ad ufficializzare la notizia è stato il ministro della difesa israeliano Ya'alon che ha parlato di due condizioni per l'aiuto "umanitario": "che i ribelli non si avvicinino troppo al nostro confine e che non si colpiscano i drusi siriani" nena-news.it Ad ufficializzare la notizia è stato il ministro della difesa israeliano Ya’alon che ha parlato di due condizioni per l’aiuto “umanitario”: “che i ribelli non si avvicinino troppo al nostro confine e che non si colpiscano i drusi siriani” Il ministro della difesa israeliano, Moshe Ya’alon di Roberto Prinzi Roma, 30 giugno 2015, Nena News – Ora è ufficiale: Israele fornisce aiuto ai ribelli siriani. Lo scopo? Allontanare dall’immediato pericolo la popolazione drusa siriana la cui presenza nel sud della Siria potrebbe essere minacciata da gruppi jihadisti. A rivelare questa notizia non è stata ieri la

Israele ha superato la Siria e gli altri Stati per l'esplosivo usato a Gaza nel 2014 contro i civili.

  Israel tops explosive killers' list Gaza was the third most dangerous place to be a civilian in 2014 due to Israel’s summertime bombing campaign. electronicintifada.net  Sintesi personale Israele ha ucciso e ferito più civili con armi esplosive di qualsiasi altro stato del mondo nel 2014. Questo  secondo   il rapporto    di AOAV , un'organizzazione che traccia l'impatto globale delle armi esplosive sui civili. Il rapporto definisce armi esplosive  :  " bombe ,  ordigni e colpi di artiglieria. Ossia tutte le armi che fatte esplodere producono calore e spesso  frammentazione  sul luogo della  detonazione." Mentre   strutture statali e non statali hanno contribuito a  mietere vittime  tra i civili nel 2014,l' aumento del 17 per cento rispetto all'anno precedente  è dovuto in gran parte alla attacco militare israeliano a Gaza, che rappresenta  il 44 per cento di tutte le violenze esplosivo  del 2014. (F I

Stoccolma: "Presenteremo protesta contro Israele per abbordaggio di Marianne

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      Stoccolma: "Presenteremo protesta contro Israele per abbordaggio di Marianne Stoccolma: "per legge solo allo stato bandiera, in questo caso la Svezia, è permesso agire contro una nave in acque internazionali" nena-news.it AGGIORNAMENTO ORE 10:50 Ministero Esteri svedese: “Presenteremo protesta formale contro Israele” Il ministero degli Esteri svedese ha detto che Stoccolma presenterà una protesta formale contro Israele per il suo abbordaggio in acque internazionali dell’imbarcazione Marianne. “In base alle informazioni che abbiamo, l’intervento della marina israeliana ha avuto luogo in acque internazionali. Per legge solo allo stato bandiera, in questo caso la Svezia, è permesso agire contro un’altra nave in acque internazionali. La Svezia ha espresso la sua opinione su quanto accaduto ad Israele” ha detto al quotidiano svedese Dagens Nyheter Veronica Nordlund dell’ufficio stampa del ministero degli esteri svedese. “Chi

Ahmad Rafat : Se accordo sul nucleare fallisce, possiamo dire addio all' 'Iran moderato

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 Sintesi personale     If nuclear deal fails, we can kiss Iran’s moderates goodbye | +972 Magazine Should Iran and the West fail to come to an agreement, the battle will no longer be between the right and left, but rather between democratic forces and totalitarian... 972mag.com Non vi è dubbio che i negoziatorì  stanno lavorando per raggiungere un accordo globale sul programma nucleare iraniano . . Il significato storico di questo negoziato   è  chiaro a tutti.   Il  vero e unico motivo che ha spinto  l'Iran a   colloqui diretti con gli Stati Uniti, è il desiderio di porre fine alle sanzioni che hanno paralizzato l'economia. Sarebbe un errore ritenere che gli architetti dei colloqui siano stati il ​​presidente Rouhani o il suo ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif. I colloqui con gli Stati Uniti  sono iniziati   durante il governo di Mahmoud Ahmadinejad, per ordine del leader supremo Ali Khamenei e con la med

Giuseppe Acconcia : Kobane è di nuovo libera, kurda e comunista

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      Kobane è di nuovo libera, kurda e comunista Kobane è di nuovo libera. Il colpo di coda dello Stato isla­mico (Is) è durato appena 48 ore. «È un grande giorno per noi. Daesh è il primo nemico delle donne. I mili­ziani dello… ilmanifesto.info Kobane è di nuovo libera. Il colpo di coda dello Stato isla­mico (Is) è durato appena 48 ore. «È un grande giorno per noi. Daesh è il primo nemico delle donne. I mili­ziani dello Stato isla­mico non accet­tano che uomini e donne siano uguali per que­sto hanno for­mato uno stato con­tro le donne», è la rea­zione alla libe­ra­zione di Kobane della coman­dante Ypj Ariane, che abbiamo rag­giunto al telefono. Se una parte della stampa ha subito gri­dato alla ricon­qui­sta jiha­di­sta della pic­cola città al con­fine tra Tur­chia e Siria nel Kur­di­stan siriano (Rojava), i com­bat­tenti kurdi hanno dimo­strato ancora una volta di essere più forti di un mani­polo di jihadisti. L’assalto improv­viso de

Video - L'ulivo Badawi e il villaggio palestinese di Walajeh

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Negli ultimi decenni, Walajeh, piccolo villaggio della Cisgiordania situato a sud di Gerusalemme, sulla strada che conduce a Betlemme, sta vivendo molti cambiamenti a causa dell'instabilità geopolitica della zona. Solo questo ulivo - alto circa 12 metri e con un diametro di 25 - sembra aver preservato la sua esistenza immutata da centinaia, forse migliaia, d'anni. Video - L'ulivo Badawi e il villaggio palestinese di Walajeh

Gaza, Israele blocca la Freedom Flotilla, nessun incidente

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Creta: la partenza della "Freedom Flotilla" Navigazione per la galleria fotografica 1 di 8 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow Gaza, Israele blocca la Freedom Flotilla, nessun incidente Un portavoce militare ha confermato che la nave svedese "Gothenburg Marianne" fa parte della "Freedom Flotilla III", un convoglio di quattro navi che trasporta attivisti filo-palestinesi che cercano di infrangere il blocco a Gaza. Tra gli attivisti coinvolti anche il deputato arabo israeliano Bassel Ghattas, l'ex presidente tunisino Moncef Marzouki, l'eurodeputata spagnola Ana Miranda, il musicista svedese Dror Feiler, più un gran numero di giornalisti. Secondo la denuncia degli attivisti, l'operazione è avvenuta a circa 100 miglia marine (oltre 190 chilometri) dalle coste di Gaza, "per

Ben Lynfield : L'estrema destra di Israele cerca di paralizzare i gruppi per i diritti umani che controllano gli abusi del governo e dell'esercito nei Territori Occupati

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http://www.independent.co.uk/…/israels-far-right-seeks-to-c…  Sintesi personale Pressioni sul  primo ministro Benjamin Netanyahu si sono intensificate  per paralizzare ,tramite leggi,  i gruppi israeliani per i diritti umani che  denunciano quanto avviene   nei territori occupati da parte dell'IDF e  del Governo.  Il disegno di legge, presentato da Y inon Magal, un membro della Knesset del partito di estrema destra    " Casa Ebraica" ,minerebbe il finanziamento  estero delle organizzazioni per i diritti umani, In base alla legge  se un'organizzazione riceve più di 50.000 dollari (32.000 £) in un anno da governi stranieri, dovrebbe pagare una tassa del 37 per cento su tali donazioni. Il disegno di legge prevede inoltre che i ministeri del governo e i membri dell'esercito  dovrebbero astenersi dal cooperare con tali  organizzazioni non governative "I governi stranieri  donano  decine di milioni di dollari alle organizzazioni c

Anna Foa Luce

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…luce La notizia che migliaia di persone siano scese in piazza a Sousse per manifestare contro il terrorismo è di quelle che ti sembrano come se una luce apparisse in mezzo all’oscurità più fitta. E pensi che allora non tutto è perduto. Quei tunisini, uomini e donne, che sono scesi in piazza nel luogo dove poco prima si era realizzato il massacro, cantando l’inno nazionale, hanno compiuto un gesto di coraggio che noi, dai nostri paesi democratici dove le manifestazioni sono senza rischi, non ci immaginiamo neppure. Queste persone ci dicono che la rivoluzione in Tunisia ha messo davvero in moto un processo di democratizzazione. Che il cammino verso la democrazia è possibile ovunque, anche in paesi musulmani. E che noi non dobbiamo abbandonarli, perchè la loro sorte è la nostra sorte. Anna Foa (29 giugno 2015)

Leonardo Coen : Crisi Grecia, la doppia faccia di Pechino e Mosca che tendono la mano a Tsipras

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Crisi Grecia, la doppia faccia di Pechino e Mosca che tendono la mano a Tsipras - Il Fatto... Mentre per Atene si avvicina la ferale scadenza del 30 giugno, si profila all’orizzonte geopolitico di questa crisi epocale l’ingombrante presenza della Ci ilfattoquotidiano.it Mentre per Atene si avvicina la ferale scadenza del 30 giugno , si profila all’orizzonte geopolitico di questa crisi epocale l’ingombrante presenza della Cina , tanto per non farci mancare nulla. In verità, è da qualche anno che Pechino si è ritagliata un ruolo importante quale partner della Grecia. Di recente, nella primavera del 2013, ha stretto vantaggiosi accordi commerciali ed industriali focalizzati attorno all’uso del terminal dei container del Pireo , il porto della capitale greca, che diventerà una sorta di hub per lo smistamento e il transito delle merci cinesi. L’obiettivo è chiaro: sfruttare la debolezza economica (e politica) di Atene per trasformare il Pire

Dr. Basel Ghattas : The Flotilla Question

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        The Flotilla Question Many questions concerning the Israeli-Palestinian conflict are being asked in Israel these days. One of the most popular of the questions is related to a decision made by me, an elected Arab member of the Israeli Knesset, to... huffingtonpost.com Many questions concerning the Israeli-Palestinian conflict are being asked in Israel these days. One of the most popular of the questions is related to a decision made by me, an elected Arab member of the Israeli Knesset, to participate in a "controversial" flotilla to Gaza. The question why I am going is not a real question, but rather a new excuse for many Israelis, and especially their politicians, to criticize the Arab citizens of the country. Too often we are deemed "a fifth column" as was clear when Prime Minister Netanyahu recently warned the bigots among his constituents that we were voting in "droves." These dead-enders,

Avnery, Gush Shalom a Nethanyahu :Lasciate passare la flottiglia, aprite il porto di Gaza sotto la supervisione internazionale

Avnery:  Lasciate passare la flottiglia,  aprite il porto di Gaza sotto la supervisione internazionale Comunicato stampa del 28 Giugno 2015 L’ex membro della Knesset Uri Avnery, di Gush Shalom (il gruppo israeliano per la Pace), lancia al Primo Ministro Netanyahu ed al Ministro della Difesa Ya’alon un appello ad una pacata riflessione dell’ultimo momento, per consentire a quella che è stata definita “la flottiglia svedese” di raggiungere il porto di Gaza. “Quattro piccole imbarcazioni cariche di attrezzature mediche e pannelli solari per la generazione di corrente elettrica non costituiscono la benché minima minaccia alla sicurezza di Israele. L’arrivo a Gaza delle barche con il loro carico umanitario sarebbe un piccolo gesto di buona volontà da parte dello Stato di Israele. Al contrario, l’invio di commando armati per impadronirsi delle imbarcazioni in mare rappresenterebbe solo un mero ulteriore atto di forza bruta che rafforzerebbe ancora di più l’immagine di Israel

Al Azhar e il Vaticano sul terrorismo. Le ambiguità della comunità internazionale

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http://www.asianews.it/.../Al-Azhar-e-il-Vaticano-sul...       ISLAM – M.ORIENTE Al Azhar e il Vaticano sul terrorismo. Le ambiguità... asianews.it  Bernardo Cervellera L’autorevole università sunnita denuncia le violenze “odiose” dello Stato islamico e domanda al mondo di sconfiggere questo gruppo “attraverso ogni modo possibile”. Vaticano: il terrorismo è una minaccia per l’umanità intera. La Francia dice di combattere il terrorismo, ma poi vende armi, aerei, elicotteri da guerra all’Arabia saudita, che sostiene il fondamentalismo islamico. Il Kuwait lascia vivere i salafiti che appoggiano al Nusra e lo Stato islamico. La Turchia contro i kurdi; gli Stati Uniti contro Iran, Russia e Cina. Roma (AsiaNews) – Di fronte al sangue versato in Tunisia, Kuwait, Francia, Somalia (e potremmo aggiungere Siria e Iraq), vi è una chiara visione comune fra al-Azhar, la più autorevole università del mondo sunnita, e quanto il Vaticano va dicen