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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

Ex funzionario dell'amministrazione Bush : Israele può essere dietro l'uso delle armi chimiche in Siria

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Articolo di Chemi Shalev, tradotto da Roberto Marocchesi Lawrence Wilkerson, già capo dello staff del Segretario di Stato Colin Powell, dice che Israele potrebbe aver compiuto un'operazione di "false flag*". Egli definisce il suo governo come "incapace" e Netanyahu come "incompetente". Il Colonnello in congedo dell'esercito Americano Lawrence Wilkerson, che servì come capo dello Staff del Segretario Powell, è convinto che le armi chimiche usate in Siria siano originate da un'operazione clandestina sotto mentite spoglie di origine israeliana, con lo scopo di screditare il regime di Bashar Assad. Wilkerson ha fatto la sua stupefacente dichiarazione durante un'intervista di Current TV, un network che appartenne all'ex Vicepresidente Al Gore e da poco acquisito da Al Jazeera. Ha poi aggiunto che la prova che sia stato il regime di Assad ad usare le armi chimiche era assai traballante e che molto probabilmente erano st

Israele : armi all'Uganda in cambio dell'accettazione dei rifugiati africani espulsi

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di Richard Silverstein il 29 agosto 2013 · Sintesi personale   Da un uomo forte africano (Museveni) ad un uomo forte ebreo (Avi Ohayon / GPO) L'Uganda, ha firmato un accordo segreto per accettare migliaia di profughi africani  di cui Israele vuole disfarsi . Curiosamente  funzionari ugandesi sembrano ignorare l'accordo e lo negono  in questo rapporto Reuters . Israele fornirà  armi  sofisticate  all' Uganda  che rafforzerà  ulteriormente il governo autocratico del suo Pres.. Museveni , gli permetterà   interventi in Congo e in Ruanda  e il combattere  gli insorti nelle sue province settentrionali.   (David Sheen) L'Uganda è uno dei paesi africani noto    per la pena di morte  sancita per gli  omosessuali, dove i giornalisti sono minacciati e la stampa è ridotta. Così ha scritto un giornalista ugandese:  "I migranti provenienti da Israele molto probabilmente saranno inviati nei  campi gestiti dall'Agenzia ONU per i

Abuna Mario: Testimonianza dalla Siria…

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Testimonianza dalla Siria… Oggi non abbiamo parole, se non quelle dei salmi che la preghiera liturgica ci mette sulle labbra in questi giorni: «Minaccia la belva dei canneti, il branco dei tori con i vitelli dei popoli… o Dio disperdi i popoli che amano la guerra…». «Il Signore dal cielo ha guardato la terra, per ascoltare il gemito del prigioniero, per liberare i condannati a morte»… «ascolta o Dio la voce del mio lamento, dal terrore del nemico preserva la mia vita; proteggimi dalla congiura degli empi, dal tumulto dei malvagi. Affilano la loro lingua come spada, scagliano come frecce parole amare… Si ostinano nel fare il male, si accordano per nascondere tranelli, dicono: “Chi li potrà vedere? meditano iniquità, attuano le loro trame. Un baratro è l’uomo, e il suo cuore un abisso”. Lodate il mio Dio con i timpani, cantate al Signore con cembali, elevate a lui l’accordo del salmo e della lode, esaltate e invocate il suo nome. POICHE’ IL SIGNORE E’ IL DIO CHE STRONCA

Israele: le abitazioni dei coloni aumentati del 141,5 % nel primo semestre del 2013

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Sintesi personale Sono inziati  i lavori per 1.461 case durante i primi sei mesi del 2013. Il numero di abitazioni dei coloni  in Cisgiordania è  salito del  141,5 per cento nel primo semestre del  2013 , rispetto allo stesso periodo dello scorso anno , secondo il Central Bureau of Statistics  I palestinesi hanno sostenuto che la continua costruzione negli insediamenti mette a rischio il processo di pace ,ma   Israele  ha insistito sul fatto che la costruzione degli  insediamenti potrebbe continuare durante i colloqui di pace e che  ciò  non ha nulla a che fare con le trattative  . Secondo la CBS , nel 2008 , nel corso della conferenza di pace di Annapolis ,sono iniziati   i lavori di 2.332 case in Cisgiordania  e nel 2009  , quando  i colloqui di pace in generale sono stati  interrotti , iniziò la costruzione di 1.963 unità  . Il  numero è diminuito del 62%  l' anno della moratoria  terminata  a settembre La diminuzione negli ultimi tre anni è stato dov

Guerra Siria : la Bonino, il fiammifero e la polveriera: non ci sto

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SCRITTO DA Gad BIO Dice Emma Bonino che intervenire militarmente in Siria oggi sarebbe sbagliato come gettare un fiammifero in una polveriera. Lascia intendere anche di essere convinta che Assad reagirebbe allargando il conflitto, cioè attaccando in Turchia, in Giordania o in Israele; e confidando nell’estensione dell’incendio al confine libanese, grazie ai fidi Hezbollah. Non sottovaluto certo gli elementi di conoscenza in possesso della Farnesina, ma non accetto il paragone fra la Siria e una polveriera. La Siria è innanzitutto un paese in cui si stanno commettendo dei crimini efferati di cui è vittima la popolazione civile. L’averli colpevolmente ignorati per due anni non può diventare oggi l’alibi per sostenere che ormai è troppo tardi e le condizioni di un intervento efficace si sono perdute, mentre prima c’erano. Non annovero la Bonino fra i cinici che irresponsabilmen

Bil'in protesta contro la crescente oppressione militare(video e foto) di Aggeo Matar

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Sintesi personale Circa 250 persone si sono unite alla manifestazione popolare settimanale a Bil'in contro il muro e gli insediamenti.  Nelle ultime settimane i soldati  hanno attraversato  il muro e inseguito  i manifestanti  con molta  violenza .  Inoltre due residenti sono stati arrestati  e tre giovani in Qalandia sono stati uccisi . Gli abitanti del villaggio di  Bil'in sono stati raggiunti dai rappresentanti  dei Comitati Popolari di  Ni'ilin e Ma'sara  e  da  attivisti israeliani e internazional . I manifestanti hanno raggiunto il muro e  i soldati c hanno immediatamente iniziato a sparare lacrimogeni al corteo. I giovani palestinesi  hanno risposto lanciando alcune taniche   e pietre . I soldati hanno risposto sparando proiettili di gomma , Dopo circa 15 minuti i soldati hanno colpito i manifestanti con cannoni ad acqua  e gas lacrimogeni  e costretto i fotografi a ritirarsi, arrestando un attivista israeliano .     Giovane

Israele e Palestina : una settimana in foto dal 22 al 28 agosto

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I parenti di  Jihad Aslan piangono durante il suo funerale a Qalandiya campo profughi vicino alla città cisgiordana di Ramallah, 26 Agosto 2013. Nelle prime ore del 26 agosto, un' unità sotto copertura della polizia di frontiera israeliana è entrata nel campo profughi e ha cercato di arrestare un palestinese ricercato. I  residenti, che si sono scontrati con i soldati. Durante gli scontri, tre palestinesi sono stati uccisi. : Yunis Jahjouh, 22, Rubeen Abed Fares, 30, e Jihad Aslan, 20.   Secondo i medici palestinesi, altri 19 sono rimasti feriti. (Foto: Oren Ziv / Activestills.org) Durante il funerale di tre palestinesi uccisi dalle forze israeliane, i membri dell'organizzazione Al Aqsa Brigate sparano in aria nel cimitero nel Qalandiya . 26 agosto 2013. (Foto: Oren Ziv / Activestills.org)   Giovani palestinesi  saltano il  muro israeliano e lanciano  pietre contro l'esercito israeliano, durante gli scontri dopo il funerale a Qala

Guerra alla Siria : Confusione (vignetta)

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Confusione ……. di Ali Ferzat

Palestina: la preoccupazione cresce per Siria ed Egitto

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  Al Hayat (31/08/2013). I palestinesi vivono momenti di grande paura e preoccupazione in attesa della decisione degli stati occidentali di intervenire nella guerra siriana. In Cisgiordania e nella Striscia di Gaza la popolazione sembra non essere d’accordo con un’ingerenza straniera, pur dimostrando la propria solidarietà al popolo siriano. Gli abitanti della Striscia di Gaza infatti, pur condannando aspramente i crimini commessi dal regime siriano, si oppongono con forza ad un intervento straniero, timorosi che qualsiasi guerra nella regione possa essere ripercossa contro di loro, con lo scopo di liquidare la questione palestinese. Molti ritengono che l’obiettivo della guerra siriana sia quello di indebolire l’esercito del regime, così come avvenuto in Iraq, e come sarebbe in programma per l’esercito egiziano. Il tutto per garantire la sicurezza e la stabilità di Israele negli anni a venire. Palestina: la preoccupazione cresce per Siria ed Egitto arabpress.eu

Gli israeliani anticipano attacco siriano di Sergio Yahni

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AIC - Alternative Information Center 28.08.2013 http://www.alternativenews.org/english/index.php/politics/israeli-sosaciety/6956-israelis-anticipate-syrian-attack Gli israeliani anticipano l’attacco siriano Mentre gli Stati Uniti e i loro alleati si preparano per un attacco contro la Siria, gli israeliani ritengono che anche un intervento limitato li trascinerà nel conflitto. Dichiarazioni ufficiali sottolineano la forza dell’esercito, ma la maggior parte degli israeliani non crede che il Paese sia pronto. di Sergio Yahni Gli Stati Uniti parlano di un attacco militare contro la Siria nei prossimi giorni. L’amministrazione Obama ritiene valide le prove raccolte dall’intelligence sull’assembramento e il lancio di armi chimiche da parte del governo siriano, la scorsa settimana alle porte di Damasco. Funzionari americani affermano che le prove in loro possesso dimostrano che Assad è responsabile di que

Amira Hass: Su una scala da 1 all’orrore: atrocità di alto grado in Medio Oriente

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  Di Amira Hass 27 agosto 2013 Mentre aumentano  le notizie di orrori che arrivano dalla Siria e dall’Egitto, perché ci si dovrebbe preoccupare per la difficile situazione di una palestinese vedova e madre di sei figli (tutti minorenni e residenti in  Israele) che ha davanti la prospettiva della deportazione, sebbene viva da quasi 20 anni a Gerusalemme Est? Qualcuno che la settimana scorsa ha letto il mio articolo su Nahil Rajbi, di 38 anni, nata a Hebron e vissuta a Gerusalemme est dal 1995, mi ha detto: “Dedichi  troppo tempo a delle piccolezza” (“Il tribunale  garantisce alla vedova di Gerusalemme est un rinvio  all’ultimo minuto della deportazione ,” Haaretz, 22 agosto 2013). L’osservazione non era ostile o sprezzante; era semplicemente un’espressione di sorpresa. Il caso di Rajbi andava al di là delle esatte parole della legge, come si dice. Un ufficiale della polizia di confine non l’ha deportat

Richard Falk : Contro l’attacco alla Siria

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di Richard Falk – 30 agosto 2013 I pareri informati concordano sul fatto che la reazione alla presunta responsabilità del regime di Assad per l’uso di armi chimiche il 21 agosto a Ghuta, un quartiere della periferia orientale di Damasco, intende essere punitiva. Questo è un modo per segnalare che è una punizione per l’uso delle armi chimiche che non ha l’ambizione di modificare il corso della lotta interna per il potere in Siria o di cercare di decapitare Bashar al-Assad. Naturalmente, se inaspettatamente conseguisse qualche obiettivo più vasto esso sarebbe probabilmente benvenuto, anche se non necessariamente, a centri di interesse convergenti sulla politica siriana quali Washington, Ankara, Riyadh e Tel Aviv. Perché non necessariamente? Perché c’è una crescente convinzione nei circoli occidentali influenti, evidenziata da un articolo cinico di Edward Luttwak pubblicato alcuni giorni fa sul New York Times , [“In Siria gli Stati Uniti perdono se vince uno degli s

Che cosa dà agli USA il diritto di bombardare la Siria?

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  Che cosa dà agli USA il diritto di bombardare la Siria? di Joshua Brollier – 29 agosto 2013 Quelli che ritengono che gli Stati Uniti dovrebbero intervenire in Siria, ricordino che si tratta degli stessi Stati Uniti che: ·         sono tuttora profondamente coinvolti in due guerre d’aggressione fallite in Iraq e in Afghanistan che sono durate più di un decennio senza arrivare a una conclusione; ·         sono responsabili della morte di centinaia di migliaia, se non di milioni, di iracheni e di afgan i mediante bombardamenti aerei, attacchi notturni, bombardamenti di artiglieria, missioni sul campo e sanzioni genocide ; ·         hanno utilizzato munizioni all’uranio impoverito e al fosforo bianco in Iraq determinando un acuto aumento di difetti cancerosi alla nascita in aree come Fallujah; ·         hanno consapevolmente aiutato Saddam Hussein con informa