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Visualizzazione dei post da agosto, 2010

Bradley Burston : il rabbino Yosef Ovadia e il Rosh Hashana

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sintesi personale Una tradizione dal Talmud sostiene che ciò che si fa per cominciare un nuovo anno ,avrà conseguenze per tutto l'anno : gli alimenti, il sonno e, soprattutto, le parole pronunciate con rabbia. Il rabbino Ovadia Yosef ha scelto proprio questo periodo e proprio questa tradizione per scagliarsi contro i palestinesi .Il Rosh Hashanah è il momento in cui poniamo in discussione noi stessi. Ci spinge a riconsiderare la convinzione che abbiamo ragione noi e gli altri sbagliano.Di recente la destra e il movimento giovanile Im Tirzu tendono ad equiparare l'autocritica al tradimento : l' Europa, il mondo occidentale nel suo complesso, il mondo musulmano, le Nazioni Unite, e Barack Obama sbgliano.Grazie a Im Tirzu, al Centro Shalem, ad Avigdor Lieberman, ad Eli Yishai, a Michael Ben-Ari, e al monitoraggio delle ONG, io voglio celebrare per il nuovo anno: la riduzione della violenza ,delle restrizioni verso i civili palestinesi, la fine dell'occ

haaretz: Israele sta educando all'indottrinamento

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sintesi personale I libri di storia sono già stati riscritti. La Nakba palestinese è stata censurata,così come sono stati cancellati gli accordi di Oslo ,mentre gli studi sull'Olocausto sono stati ampliati per "rafforzare l'identità ebraica", omettendo qualsiasi riferimento al più ampio contesto della nascita del fascismo europeo.Ora libro di testo principale di educazione civica viene modificato, perché afferma che "fin dalla sua istituzione, lo Stato di Israele si è distinto per una politica di discriminazione contro i suoi cittadini arabi".Sembra che Zameret e il suo staff non capiscano che uno degli obiettivi di questa materia consiste nell' offrire strumenti per comprendere i conflitti all'interno della società e sviluppare un pensiero autonomo. L' Istituto per le strategie sioniste (dove Zameret è attivo), il capo della segreteria pedagogica del ministero stanno cercando di fare a meno di 50 anni di studio critico del sionismo

Uccisi quattro coloni israeliani Erano a bordo di un'auto presso Hebron

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1TEL AVIV - Quattro coloni israeliani sono stati uccisi mentre erano a bordo di un'auto presso Hebron, in Cisgiordania. La televisione commerciale Canale 10 ha confermato che quattro israeliani sono stati uccisi in un agguato teso da palestinesi a Bani Naim, presso Hebron, in Cisgiordania, mentre viaggiavano a bordo di un'automobile. Le vittime sono due uomini di 25 e 40 anni e due donne della stessa età, una delle quali incinta. Sul luogo ci sarebbero anche due feriti. Elicotteri sono sopraggiunti per trasportarli in un ospedale di Gerusalemme. L'attacco è avvenuto alle 19.30 locali sulla strada 60 vicino ad Hebron. Secondo la polizia israeliana, che ha parlato di "attacco terroristico", un palestinese armato ha aperto il fuoco contro un veicolo nella colonia ebraica di Kyriat Arba. La radio dei coloni, Canale 7, sostiene che si è trattato di un'esecuzione. Secondo l'emittente l'automobile su cui viaggiavano i coloni, tutti membri della stessa famig

Cisgiordania, il conflitto tra Hamas e Anp si combatte nelle moschee

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(ANSA) - TEL AVIV, 29 AGO - Una sorda guerra di potere,maturata per settimane e per mesi, sta divampando inCisgiordania fra l'Anp e i suoi rivali ideologici di Hamas:l'area di maggior frizione viene identificata dalle forze disicurezza nelle moschee, che l'Autorita' guidata da Abu Mazenteme siano usate da predicatori simpatizzanti del movimentointegralista palestinese per fomentare dissenso.Venerdi' - in pieno mese di Ramadan - agenti di sicurezzadell'Anp hanno impedito con la forza presso Hebron a unesponente politico di Hamas di tenere due sermoni in altrettantemoschee. Poco dopo un dirigente politico di Hamas, HalilAl-Haya, ha lanciato da Gaza minacce dirette ai verticidell'Anp: se solo oseranno fare concessioni ''al nemicosionista'' al tavolo dei negoziati i miliziani di Hamas''calpesteranno le loro teste''. Gia' da adesso, secondo Hamas,la popolazione della Cisgiordania farebbe bene a insorgerecontro Abu Mazen per imp

Gideon Levy e la protesta contro il Teatro di Ariel. Lettera di 150 accademici

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1Gerusalemme, 31 agosto 2010 (nella foto dal sito www.imemc.org la colonia di Ariel), Nena News – Si allarga la protesta in Israele contro le attivita’ culturali nelle colonie ebraiche costruite nei Territori palestinesi occupati nel 1967, partita la scorsa settimana da un gruppo di alcune decine di attori e di autori teatrali che si sono opposti alla collaborazione con il Palazzo della Cultura che a novembre verra’ inaugurato ad Ariel, il secondo per grandezza degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. A coloro che si oppongono a vedere, come vorrebbero il governo e buona parte dei media, nel Palazzo della Cultura di Ariel «un teatro come gli altri», si sono uniti nelle scorse ore anche 150 accademici. Nei prossimi giorni e’ attesa inoltre una lettera aperta di alcuni scrittori – fra cui Yehoshua, Oz, Grossman – che affermano che non parteciperanno ad attività culturali in Cisgiordania fino al termine dell’ occupazione militare israeliana.Nei giorni scorsi stampa e gover

Yesh Din :Rapporto: i tribunali militari israeliani giudicano automaticamente colpevoli i palestinesi.

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Un rapporto dell’organizzazione Yesh Din ha scoperto che, nel 2006, più del 99,7% di coloro che erano in stato di accusa erano stati giudicati colpevoli, circa il 95 % dei casi si sono conclusi con un patteggiamento e l’udienza è durata in media appena 2 minuti. Yesh Din, che ha dichiarato essere la sua inchiesta la prima di suo genere, ha rinvenuto dei difetti di notevole rilievo nello svolgimento del processo regolare da parte del tribunale: udienze che si erano svolte in ebraico e con le persone ritenute sospette, di lingua araba, che spesso non avevano capito l’accusa che era stata rivolta loro, che non erano in grado di presentare una difesa esauriente o di avere un reale avvocato difensore. “La maggior parte di loro è in carcere in Israele e i loro procuratori non sono in grado di poterli incontrare,” ha dichiarato Michael Sfard, un consulente legale di Yesh Din. Oltre a ciò, i minori venivano spesso trattati da adulti e tenuti in stato di detenzione per un lungo tempo prima d

Rabbino Ovadia Yosef (Shas) :Abu Mazen e i Palestinesi periscano

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Il rabbino Ovada Yosef si è scagliato contro i colloqui di pace e ha dichiarato in un sermone, tenuto nella Sinagoga di Gerusalemme;che i Palestinesi e Abu Mazen devono perire. Nel 2001, il leader spirituale del partito ultra-ortodosso pronunciò un discorso in cui si augurava l' 'annientamento degli arabi : " " e' vietato essere misericordiosi con gli arabi. Bisogna sparargli i missili e annientarli con gioia. Sono diabolici e dannati. Possa il Nome santo lanciare il castigo sulle loro teste, che il loro seme sia disperso. Siano sconfitti e annientati fino a scomparire dalla faccia della terra " The laws of education for violence ALLEGATI Zvi Bar'el : il fondamentalismo ebraico religioso nel mainstream Haridim, ultraortodossi tra fede e integralismo

TOM SEGEV Critica il libro di BENNY MORRIS’’1948′

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Most of the Arabs in the country, approximately 400,000, were chased out and expelled during the first stage of the war. In other words, before the Arab armies invaded the country. According to Morris, the expulsion of the Arabs was meant to safeguard the homeland before the invasion of the armies of Arabia. This explanation is problematic, first because according to Morris himself, David Ben Gurion was not at all afraid of the Arabs of Israel, and for good cause: they were almost powerless. Ben Gurion was afraid of an invasion by the Arab armies. Moreover, Ben Gurion was not certain that they would invade Israel. On May 7 th 1948 he wrote in his journal: “Will the neighboring countries fight?” Ben Gurion could not know this for certain because, according to Morris, the Arabs themselves hesitated until almost the very last moment. Be that as it may, Morris states that the invasion plans by the Arab armies played no role [in the thinking and decisions of] the Arabs of the land of Isra

L'esercito israeliano chiude l'accesso alla scuola per i bambini di Betania

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GERUSALEMME - Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha reso noto che i bambini della scuola materna di Betania, nell'area di Gerusalemme Est, “non potranno più raggiungere la scuola attraverso la piccola porta aperta nel Muro di separazione, adiacente alle aule”. La notizia è stata resa nota martedì, a seguito di un incontro tra il nunzio apostolico in Terra santa, mons. Antonio Franco, le suore comboniane che gestiscono la scuola e le autorità militari. La storia di questa piccola scuola frequentata da circa 50 bambini palestinesi dai villaggi intorno ad Azariya, la biblica Betania, era stata raccontata da numerosi media italiani e internazionali, dopo che la costruzione della barriera che percorre per oltre 700 chilometri la Cisgiordania aveva separato la scuola, collocata a Gerusalemme Est, sotto controllo israeliano, dal villaggio palestinese da cui provengono gli alunni. Per evitare la chiusura della scuola (i palestinesi residenti in West Bank non possono entrare a Gerusalemme

Amira Hass :L'incidenza di una rete viaria nuova sull'occupazione della Palestina

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Non sapeva che il suo discorso sarebbe stato trasmesso in diretta televisiva, e fino a che non ne venne informato, parlò apertamente com’è naturale in una conferenza di partito a porte chiuse. I dirigenti di Fatah, l’Autorità Palestinese e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina elogiarono generosamente le realizzazioni del suo governo. Parlò con orgoglio, come se fosse a capo di un Consiglio regionale, di aver dato attuazione alle leggi sul traffico che richiedono che i conducenti si allaccino le cinture, e affermò, se la mia memoria non mi inganna, che i conducenti non avrebbero più sputato fuori dai finestrini. Poi qualcuno si chinò e sussurrò che il discorso stava venendo trasmesso in diretta televisiva. Va bene il discorso sulle cinture di sicurezza, pensai tra me, ma che cosa a proposito del diritto di precedenza per le auto che vanno in salita su strade ripide e strette, e che dire del divieto di sorpasso a destra a 98 chilometri all’ora nelle strade cittadine? A qua

Sahera Dirbas ,regista palestinese," Storia intima di una terra”

Sa hera Dirbas ha due grandi occhi marroni velati di amarezza, anche quando sul suo volto compare un sorriso. Un volto che rispecchia un po' i film di questa cineasta palestinese, nata a Haifa nel 1964, ma residente a Gerusalemme. Una laurea in ingegneria chimica, ma che nella vita ha preferito dedicarsi al cinema perché "volevo trasmettere la storia profonda, intima, della mia terra e della mia gente", racconta. La sua passione è il recupero della storia dei villaggi palestinesi distrutti nel 1948, è il dare voce a protagonisti di una diaspora che stanno via via spegnendosi o ''abituandosi alla situazione di occupazione, vissuta quasi come normalità, mentre di normale non ha nulla''. Mostrare al mondo la vita quotidiana, in libertà, senza dover rendere conto ai produttori di turno: questo è uno degli altri punti cardine della poetica politica di Sahera che dà vita a documentari indipendenti, anche perché ''a forza di dover dare conto agli sponsor

Anshel Pfeffer :L'ADL ha perso il suo orientamento con Foxman

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Sintesi personale Foxman, il direttore nazionale della Anti-Defamation League, probabilmente è molto dispiaciuto di essere entrato nel pantano della polemica sulla costruzione della moschea di Cordoba , un dibattito grondante di fanatismo e di opportunismo politico,Questa non è la prima volta che la Lega, una delle più potenti organizzazioni ebraiche nel mondo, abbia creato scandalo sotto la gestione di Foxman. Quando Foxman è stato costretto a rispondere all'ira dei critici per la posizione assunta, si è difeso evidenziando i progetti realizzati per migliorare i rapporti con le comunità musulmane degli Stati Uniti, ma queste sono parole ambigue , Foxman ha sbagliato così come ha sbagliato quando ha invitato Richard Goldstone a ripudiare la sua relazione su Gaza. Proprio come si è sbagliato quando ha accusato Stephen Walt e John Mearsheimer,autori del libro : "La lobby di Israele" di essere anti-semita". Così come si è sbagliato quando, tre anni fa, si è opposto

TERRITORI PALESTINESI: EMERGENZA ACQUA, UN ULTERIORE OSTACOLO ALLA PACE

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Con una media di 63 litri pro capite al giorno, la quantità di acqua a disposizione della popolazione palestinese nei Territori occupati sembrerebbe quasi tollerabile. Una cifra ben lontana dai 100 litri giornalieri raccomandati per ogni abitante dall’ OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità , ma pur sempre superiore a molte altre zone considerate in via di sviluppo.L’accesso ad acqua corrente però varia decisamente da zona a zona , da città a città e da comunità a comunità. A tal punto che, solo nel 16 per cento dei casi (100 delle 708 comunità palestinesi), i litri disponibili pro capite sarebbero superiori alla quantità minima indicata dall’organizzazione internazionale. Come riportato dall’organizzazione Palestine Monitor , associazione a tutela dei diritti umani, nel 7 per cento delle comunità palestinesi (43 pertanto), invece, i litri mediamente disponibili al giorno sarebbero 30 o addirittura meno, nel 36 per cento (225 comunità) tra i 30 e i 50, nel 41 per cento dei ca