Morte Giulio Regeni, la sfida dei ragazzi egiziani "The Januarians": tutti davanti all'ambasciata italiana al Cairo a portare fiori


"Portate fiori". La morte di Giulio Regeni non sta scatenando sdegno e indignazione soltanto in Italia, ma anche in Egitto. Al Cairo dozzine di giovani, ancor prima delle…
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Portate fiori". La morte di Giulio Regeni non sta scatenando sdegno e indignazione soltanto in Italia, ma anche in Egitto. Al Cairo dozzine di giovani, ancor prima delle ipotesi, hanno subito accostato la scomparsa del 28enne friulano a squadroni della morte riconducibili ai servizi di polizia.
Per questo domani alle 16, perché Giulio era anche "uno di noi", forse centinaia di ragazzi si recheranno davanti all'ambasciata italiana al Cairo, sfidando tutte le insidie che questo comporta, a portare fiori e chiedere giustizia per lo studente italiano di Cambridge. Non è un dato da poco: la manifestazione, rilanciata su Facebook, è stata organizzata dal gruppo The Janunarians, ovvero i ragazzi del "25 gennaio 2011", quello della rivolta d'Egitto anti Mubarak. Gli stessi giovani che nel giorno della sparizione di Giulio (lo scorso 25 gennaio) rischiavano "la repressione" scendendo in strada a manifestare.
"E' stato ucciso come noi" scrivono sulla pagina "Rip Giulio" creata poco dopo il ritrovamento del corpo. Finora sono 600 le persone che hanno aderito all'iniziativa, più di mille quelle invitate a prenderne parte. Sul gruppo ci sono ricordi di chi ha conosciuto e frequentato Giulio, foto di lui, foto di amici insieme a lui. L'invito a partecipare è in arabo e in inglese, aperto a tutti coloro che vorranno mandare un messaggio di solidarietà e vicinanza alla famiglia di Regeni.
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