Israele "chiude Gerusalemme" e minaccia un nuovo muro







Israele corre ai ripari dopo la morte di due ebrei ultraortodossi e il ferimento di altri tre nella Città Vecchia di Gerusalemme ad opera di un terrorista palestinese della jihad islamica: restrizioni all'ingresso alla Città Vecchia di Gerusalemme e la valutazione sulla costruzione di un nuovo muro in Cisgiordania. I commercianti e le scuole palestinesi della città vecchia a Gerusalemme hanno proclamato uno sciopero per protesta.
Le aggressioni proseguono anche oggi, con un ragazzo israeliano di 15 anni accoltellato e ferito nelle prime ore della mattinata da un altro palestinese, ucciso poi dalla polizia. Un video mette tuttavia in discussione la versione della polizia. Secondo i familiari di Fadi Samir Alun, 19 anni, da quelle immagini sembrerebbe che il loro congiunto sia stato assalito da estremisti ebrei e che sia stato colpito ingiustificatamente dalla polizia mentre correva per cercare riparo. Nello stesso incidente il ragazzo ebreo è stato ferito a sua volta da una pugnalata. Le immagini sono relativamente buie e confuse. Da esse risulta comunque che in direzione del giovane palestinese sono stati esplosi almeno otto colpi di arma da fuoco, mentre attorno a lui si trovavano diversi passanti ebrei ed un automezzo della polizia israeliana. Nel frattempo è anche emerso che nella propria pagina Facebook ('Fadi Fadi Aloon') il giovane palestinese aveva anticipato già la scorsa notte la ferma intenzione di immolarsi per la causa dell'Islam.
Per i prossimi 2 giorni l'ingresso alla Città Vecchia di Gerusalemme sarà permesso solo ai cittadini israeliani, ai residenti della zona e ai turisti. Si tratta di restrizioni senza precedenti a Gerusalemme negli ultimi anni. Secondo la portavoce della polizia israeliana Luba Samri, nei prossimi due giorni avranno accesso alla Città Vecchia i cittadini di Israele; i residenti della Città Vecchia (palestinesi ed israeliani); i gestori degli esercizi commerciali; e gli allievi di istituti scolastici attivi entro le mura. Come è noto l'area è divisa in quattro rioni: l'ebraico, il cristiano, l'armeno e il musulmano.
L'accesso alla Spianata delle Moschee sarà consentito solo da una delle porte della Città Vecchia, quella dei Leoni. Nella Spianata saranno ammessi fedeli musulmani solo se di età superiore ai 50 anni e le donne. In questo modo la polizia israeliana cerca di 'diluire' la presenza palestinese entro le mura della Città Vecchia nei prossimi due giorni: un lasso di tempo entro il quale si concluderà la ricorrenza ebraica della Festa dei tabernacoli, che di norma richiama decine di migliaia di fedeli la cui protezione è divenuta in questi giorni molto complessa.
Un accorato appello agli ebrei a non esitare a recarsi in preghiera al Muro del Pianto - malgrado il ripetersi di attentati palestinesi - è stato lanciato dal capo dello Stato Reuven Rivlin durante i funerali del rabbino pugnalato a morte ieri. "E' inconcepibile - ha esclamato Rivlin - che ebrei siano uccisi mentre si recano a pregare al Muro del Pianto, tanto più nella sera di Oshannà Rabbà", ossia nella fase conclusiva della settimana della Festa dei Tabernacoli. "I nostri nemici - ha ammesso il capo dello Stato - ci fanno soffrire. Ma non prevarranno".
Il ministro israeliano dei Trasporti e dei Servizi di intelligence Israel Katz, ha inoltre avvertito che il governo è pronto, se necessario, ad un'altra operazione su larga scala come quella del 2002 per frenare la violenza nella regione. "Inaspriremo le misure contro i palestinesi" e "potremmo costruire un nuovo muro di difesa" con la Cisgiordania, ha detto in una intervista alla radio dell'esercito.


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“Ma J. ancora non arriva…””Aspettiamo ancora un poco, prima di ordinare la pizza. Magari è per strada.” “Guarda che ti squilla il telefonino. Rispondi, habibi” “Ehi, J.,…
invisiblearabs.com
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È giunto il momento di scegliere tra il degrado e la violenza, e un cambiamento di politica. Noi chiamiamo qualcuno che credea a una soluzione diplomatica, che sia disposto a compromessi, questo è il modo per porre fine al conflitto, per stare con noi e lottare per il cambiamento.

PEACE NOW
 No Israeli, either from the left or the right, can stay indifferent to the tragedy and pain caused by the terror attacks of the last few days. Even if we disagree on policy, we stand together in our pain and grief.
But those who use the current public atmosphere to tell you that the only way to end this wave of attacks is through force are simply lying. Those who tell you settlement construction is the appropriate response to terrorism know this will not bring any kind of peace and quiet but only the opposite. Those who call for the dismantling of the Palestinian Authority understand the dire consequences of such a move. Those who keep trying to convince you that the conflict can be "managed" are simply deceiving the Israeli public and leading to further deterioration and continued Israeli control over millions of Palestinians with no rights.
So while the right wing takes advantage of the terror attacks of the last few days to promote political goals, the "disciplined" left condemns the attacks and sits still.
Especially now, we must call for a change in policy, as the current path can only lead us to more violence and more bereaved families.
Only a negotiated agreement, in which there are two states for two peoples will bring an end to the conflict between Israelis and Palestinians.
It is time to choose between deterioration and violence, and a change in policy. We call anyone who believes a diplomatic solution, which includes compromises, is the way to end the conflict, to stand with us and struggle for change.

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