Gad Lerner : Il sionismo messianico-religioso egemonizza il nuovo governo Netanyahu
Con 61 voti contro 59 il quarto governo Netanyahu ha ottenuto la
fiducia del parlamento israeliano. Non si tratta solo di una compagine
decisamente orientata a destra. A caratterizzarlo, rispetto ai
precedenti, è il ruolo cruciale assunto dal partito Focolare ebraico che
ottiene il ministero dell’educazione per il suo leader, Naftali
Bennett, e il ministero della giustizia per Ayelet Shaqed, divenuta
celebre per la proposta di bloccare i finanziamenti delle onlus
cooperanti con i palestinesi. Netanyahu aveva risucchiato a favore del
suo Likud una parte dell’elettorato di Focolare ebraico, impaurito
dall’eventualità di una vittoria laburista. Ma insieme all’abilità
tattica di Bennett, ha fatto premio la sua capacità egemonica di
portavoce di una visione millenaristica del sionismo, che attribuisce ai
coloni dei territori occupati la funzione di battistrada
dell’ebraicizzazione di tutta la regione, ben oltre i confini d’Israele.
Si sta consolidando così, anche nell’establishment, la nuova impronta
religiosa che vede nel sionismo non più un movimento laico, bensì
l’artefice di un processo messianico di redenzione. Siamo a un passo
dalla santificazione della guerra e dell’occupazione dei territori
palestinesi.
La pericolosità di questo equilibrio politico, e l’involuzione che può favorire all’interno della società israeliana, a me sembra purtroppo evidente.
Nella foto: Naftali Bennett e Ayelet Shaqed
La pericolosità di questo equilibrio politico, e l’involuzione che può favorire all’interno della società israeliana, a me sembra purtroppo evidente.
Nella foto: Naftali Bennett e Ayelet Shaqed
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