Il MANIFESTO : 25 aprile senza comunità ebraica



Rischia di essere ricor­dato come un giorno sto­rico, ma non per­ché ricor­rono i 70 anni della Libe­ra­zione dal nazi­fa­sci­smo, bensì per­ché potrebbe essere la prima volta che alle cele­bra­zioni del 25…
ilmanifesto.info



Rischia di essere ricor­dato come un giorno sto­rico, ma non per­ché ricor­rono i 70 anni della Libe­ra­zione dal nazi­fa­sci­smo, bensì per­ché potrebbe essere la prima volta che alle cele­bra­zioni del 25 aprile non par­te­ci­pano gli ex depor­tati e la comu­nità ebraica. Lo strappo — cla­mo­roso — si sta con­su­mando in que­sti giorni ed è dovuto alla pos­si­bi­lità che anche quest’anno al cor­teo par­te­ci­pino mili­tanti filo pale­sti­nesi con i quali nei giorni pas­sati, nel corso di una riu­nione pre­pa­ra­to­ria della festa, sareb­bero già volati i primi insulti. Insomma il rischio è di vedere anche quest’anno le stesse scene dell’anno scorso, quando tra mani­fe­stanti con la ban­diera della Bri­gata ebraica (molto simile ma in realtà diversa da quella israe­liana) e mani­fe­stanti con la ban­diera pale­sti­nese si è quasi sfio­rata la rissa, evi­tata solo dall’intervento delle forze dell’ordine.
Una situa­zione incre­di­bile per l’Anpi di Roma, che in una comu­ni­cato si è detta «coster­nata» per la deci­sione dell’Aned, l’associazione degli ex depor­tati, e della comu­nità di non par­te­ci­pare al cor­teo per la Libe­ra­zione. Scelta che però — nono­stante la ricor­renza cada di sabato, giorno in cui per gli ebrei è Shab­bat ed è vie­tata la par­te­ci­pa­zione agli eventi — potrebbe forse rien­trare nelle pros­sime ore. Ieri sera, infatti, un gesto di paci­fi­ca­zione è arri­vato dalla Rete di soli­da­rietà con il popolo pale­sti­nese: «Nulla è stato obiet­tato alla pre­senza dei rap­pre­sen­tanti della Bri­gata ebraica e della rela­tiva ban­diera, tenendo net­ta­mente distinte la cri­tica e l’opposizione alla poli­tica dello Stato di Israele con­tro cui com­batte il popolo pale­sti­nese», è scritto in una nota della Rete. Per smor­zare ulte­rior­mente gli animi è inter­ve­nuto anche il Comune pro­po­nendo per la sera del 25 aprile un evento in Cam­pi­do­glio con tutte le realtà e le associazioni.
Che intorno alla festa per la Libe­ra­zione potes­sero nascere delle pole­mi­che era quasi scon­tato. La ten­sione comin­cia a salire pochi giorni fa, quando alla casa della Memo­ria si tiene un’assemblea per discu­tere l’organizzazione del cor­teo. Intorno allo stesso tavolo si ritro­vano così, oltre a Anpi e Aned, anche la Rete romana Pale­stina, Rap­pre­sen­tanza Pale­stina e Patria socia­li­sta, asso­cia­zioni, spie­gano gli ex depor­tati «che non dovreb­bero essere pre­senti al cor­teo. La Pale­stina sotto la guerra era dalla parte di Hitler». Sem­pre secondo gli ex depor­tati, la riu­nione sarebbe ben pre­sto dege­ne­rata con «insulti e minacce» nei loro con­fronti. Al punto da far matu­rare la deci­sione di non par­te­ci­pare, per la prima volta, alle cele­bra­zioni. «Noi che rap­pre­sen­tiamo gli ex depor­tati, som­mersi e sal­vati, nei campi nazi­sti, sia poli­tici che raz­ziali — spiega l’Aned — non pos­siamo accet­tare che lo spi­rito e i signi­fi­cati del 25 aprile ven­gano così total­mente sna­tu­rati e addi­rit­tura fatti dive­nire atto di accusa con­tro le vit­time stesse del nazi­fa­sci­smo». Scelta con­di­visa a ruota anche dalla comu­nità ebraica romana.
A que­sto punto quello che si pro­spetta è un 25 aprile a dir poco monco al punto che l’Anpi chiede agli ex depor­tati un ripen­sa­mento sot­to­li­neando come un’eventuale loro assenza «nuoce al valore della gior­nata». Un ten­ta­tivo di rime­diare alla situa­zione è ieri dalla Rete romana d soli­da­rietà con i pale­sti­nesi che ha smen­tito di aver rivolto «insulti o minacce nei con­fronti di chic­ches­sia». «Vi è stato un solo beve coro di pro­te­ste quando qual­cuno ha affer­mato di aver sen­tito le stesse argo­men­ta­zioni che adduce Casa Pound», spe­ci­fica l’associazione. «I nume­rosi espo­nenti di asso­cia­zioni soli­dali con la causa pale­sti­nese e gli stessi rap­pre­sen­tanti della comu­nità pale­sti­nese di Roma nel soste­nere la legit­ti­mità della pro­pria par­te­ci­pa­zione al cor­teo e la pre­senza n esso della ban­diera pale­sti­nese, come quella di tutti i popoli che sono in lotta per affer­mare il pro­prio diritto alla libertà, si sono espressi con toni pacati e in tanti hanno mani­fe­stato rispetto e con­si­de­ra­zione per l’ebraismo e per i cit­ta­dini ita­liani di reli­gione ebraica, di cui nes­suno ha osato met­tere in dub­bio il buon diritto a cele­brare il 25 aprile come tutti».


Registrati al manifesto e leggi gratis

Commenti

Post popolari in questo blog

Alberi,piante e fiori della Palestina: i gelsi

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

Né Ashkenaziti né Sefarditi: gli Ebrei italiani sono un mistero - JoiMag

Passaggi: Le parole di Jabra Ibrahim Jabra per la giornata della Nakba