Israele: comandanti militari e osservatori politici furiosi con Netanyahu
Un gruppo di comandanti militari e osservatori politici sono furiosi in quanto Bibi avrebbe posto a rischio il suo rapporto con gli Stati Uniti.
Quando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu pronuncerà il suo messaggio apocalittico sulle armi nucleari iraniane ,egli sembrerà la personificazione del falco israeliano.
In Israele,anche tra i più intransigenti , domina la convenzione che abbia indebolito Israele
180 generali in pensione e funzionari della sicurezza nazionale ,tra cui tre ex capi di Mossad,-hanno dichiarato : "L'attuale politica costituisce una distruzione della alleanza con gli Stati Uniti",
Alla vigilia della visita, Michael Oren, un insigne storico che è stato ambasciatore negli Stati Uniti sotto Netanyahu, ma da allora ha rotto con lui, ha denunciato il viaggio come una "mossa politica cinica."
Niente di tutto questo ha fatto cambiare idea a Bibi nel continuare a giocare la carta della paura nella corsa alle elezioni israeliane Ciò ha diminuito la stessa influenza sui negoziati nucleari iraniani
I generali e spymasters in pensione appartengono a diversi partiti politici israeliani, ma sono tutti nei partiti dell'opposizione
Lo considerano un leader inefficace,incapace di affrontare quello che gli israeliani chiamano "The Situation" : l' occupazione militare della Cisgiordania che ha reso Israele una nazione emarginata piuttosto che la "nazione start-up" come aspira ad essere.
"Pochissimi generali qui sono a destra ," afferma Ephraim Sneh, un ex generale ed ex ministro del Governo, membro della squadra in Uganda che ha liberato 102 ostaggi nel 1976 (dove il fratello maggiore di Netanyahu, Jonathan, è stato ucciso), " Egli riesce a ingannare la maggior parte delle persone . Bibi ha sacrificato le buone relazioni con gli Stati Uniti per mantenere lo status quo ai palestinesi e placare gli esponenti della destra. Ha minato la sicurezza di Israele ed è in ostaggio ai coloni. "
I comandanti per la sicurezza di Israele ritengono che gli altri stati arabi siano desiderosi di cooperare con Israele nella lotta contro l'Iran e contro l' ISIS, ma non lo faranno finché continua l'occupazione della West Bank. Non possono annunciare pubblicamente che stanno collaborando con Israele contro l'Iran e ISIS senza una soluzione a due stati.
"Se non abbiamo un accordo con i palestinesi sulla divisione dei territori, non possiamo costruire un fronte regionale contro l'Iran e contro i radicali in generale
"Netanyahu non ha mai avuto il coraggio di garantire uno Israele ebraico e democratico", dice Gilead Sher, top negoziatore di Israele nel 2000, quando il primo ministro Ehud Barak e presidente dell'OLP Yasser Arafat erano vicini a un accordo di pace con l'aiuto del presidente Bill Clinton.
Non è un caso che il più grande sostenitore di Bibi sia Sheldon Adelson che possiede il giornale più grande (e gratuito) in Israele e lo utilizza come propaganda per Netanyahu. Nel 2012, quando Adelson ha finanziato per $ 100.000.000 la campagna di Mitt Romney, ha trovato l'appoggio di Netanyahu, nonostante il fatto che i tre quarti degli ebrei americani, la maggior parte dei quali sono forti sostenitori di Israele, abbiano votato per Obama.
Bibi ha cestinato privatamente e pubblicamente minato un presidente americano la cui amministrazione ha fornito il maggiore sostegno per Israele (compresi i pezzi di ricambio per il sistema di difesa missilistico Iron Dome )rispetto ad altri presidenti Nel 2013, Obama ha permesso a Israele di utilizzare il F-35 Joint Strike Fighter, l'aereo militare più avanzato al mondo.
"L'asse strategico più importante per Israele è il rapporto speciale con gli Stati Uniti. ", dice Sher. "Intenzionalmente ha rovinato il nostro rapporto con il nostro migliore alleato nel mondo Quello che abbiamo ora è esattamente il contrario di quello che ci serve. "
Ebrei americani sono a disagio. "Bibi costringe gli ebrei americani a schierarsi con lui o con Obama e sta emergendo il problema della doppia fedeltà", dice Pinchas.Tali sono le conseguenze di un primo ministro israeliano che parla difficile, ma agisce in modo da indebolire il suo paese.
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