Coppia d’assi nella parrocchia di Gaza (Vd)


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Forse avrei dovuto intitolare questo post, tris di assi o doppia coppia… perché ci sono state diverse combinazioni simpatiche nei due giorni che abbiamo passato tra i nostri amici della parrocchia di Gaza.
Eravamo in tre (ecco il tris): io, suor Lucia (del Caritas Baby Hospital di Betlemme) e fra Matteo. Siamo partiti domenica presto da Gerusalemme per riuscire ad arrivare in tempo per la messa nella chiesa della Sacra Famiglia.
Come sempre ci è stata riservata un’accoglienza calorosa da parte di tutti. Dopo la messa e i saluti abbiamo visitato le suore di Madre Teresa che finalmente hanno quasi completato i lavori di sistemazione della loro casa per i bambini (sono una quarantina). Particolarmente belle le stanze colorate vivacemente, le nuove sedie a rotelle (regolabili a seconda delle dimensioni e della patologia del bambino), e il terrazzo pieno di biancheria stesa!
Suor Nabila, che con Lucia forma una coppia esplosiva, ci ha convocato nella casa delle suore del Rosario e ci ha fatto visitare la loro bella scuola (vuota perché era domenica).

Nel pomeriggio siamo andati a vedere gli effetti della terribile guerra dell’estate scorsa. Purtroppo sono ancora tutti lì ben visibili, a parte un po’ di pulizia delle macerie, fatta per lo più con mezzi di fortuna. La grande ricostruzione, annunciata ai quattro venti, deve ancora cominciare. A Sujaiya siamo saliti su un tetto di una casa, rimasta parzialmente in piedi, per fare qualche foto.
Verso sera, in chiesa, c’è stato il fidanzamento di due parrocchiani, Johnny e Dalia, ventenni. Questa sì una vera coppia d’assi! Tanta gente ha partecipato alla cerimonia. P.Jorge ha fatto una bella omelia sul senso del fidanzamento come periodo importante di conoscenza, di approfondimento reciproco, di amore, di preparazione al matrimonio. Vengono i brividi pensando ai nostri giovani in Europa e alla fatica del matrimonio.

Le difficoltà della situazione, la mancanza di speranza in un futuro prossimo migliore, la chiusura dei valichi, l’oblio del mondo rendono la testimonianza di questi due ragazzi ancora più forte. Coraggio allora, preghiamo per loro!
Invece di partecipare alla cena chic e ai balli (nel salone parrocchiale) noi tre, insieme ai padri e alle suore siamo usciti a cena sul lungo mare! Lunedì mattina, dopo la messa, abbiamo affrontato il checkpoint di Erez (fiorito!) appena ha aperto, per schizzare verso Gerusalemme dove mi attendevano le lezioni.
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