Cisgiordania: l'ombra d'una nuova intifada e l'estremismo dei coloni
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Dopo anni di calma relativa, la violenza rischia di esplodere
nuovamente in Cisgiordania. Questo, secondo la stampa locale,
l'avvertimento inoltrato dai vertici militari di Israele a un governo
che sembra aver accantonato ogni negoziato con i palestinese. Nella popolazione palestinese, affermano gli analisti militari, il
livello di frustrazione appare sempre più alto, anche per la assenza di
prospettive politiche di lungo termine. Ma la minaccia arriva anche dal fronte opposto, secondo lo Shin Bet,
il servizio di sicurezza interno israeliano, che sta seguendo con ansia
crescente le attività di coloni estremisti e anche di possibili azioni
terroristiche. Secondo la tv di Stato fra loro si sarebbe costituito un
"nocciolo duro" determinato in effetti a compiere attentati: e uno degli
scenari più allarmanti prevede addirittura inediti piani di attacchi
suicidi contro obiettivi palestinesi. La causa prima del malessere dei palestinesi è legato al congelamento
da parte d'Israele dei dazi doganali destinati all'Anp del presidente
moderato Abu Mazen negli ultimi tre mesi: si tratta di 1,5 miliardi di
shekel (circa 366 milioni di franchi). Oltre ad essi il governo dello
stato ebraico ha congelato un altro miliardo di shekel destinato alle
casse palestinesi. Queste mosse sono state adottate dal premier Benyamin Netanyahu in
reazione alla richiesta della Palestina di aderire alla Corte penale
internazionale dell'Aja per poter poi da là gestire una battaglia legale
contro l'occupazione dei Territori. In questo contesto, secondo gli analisti militari, sia l'ala
massimalista di al-Fatah in Cisgiordania sia Hamas stanno riattivando
cellule di lotta armata. Ancora nei giorni scorsi un dirigente di Hamas a
Gaza, Mahmud a-Zahar, ha ribadito che la Cisgiordania dovrà fungere da
punto di partenza per la liberazione, armi in pugno, dell'intera
Palestina. Per allentare la pressione, Israele ha accresciuto fino a 10mila il
numero dei manovali palestinesi ammessi quotidianamente nel proprio
territorio. Ma secondo l'esercito sarebbe opportuno anche restituire
all'Anp i fondi dovuti dei dazi. Nelle frange estreme dei coloni, aggiunge la televisione di Stato, si
nota pure una forte radicalizzazione. Nei giorni scorsi sono stati
arrestati ultrà che sognano di abbattere il regime democratico per
sostituirlo con una monarchia di tipo biblico. L'esercito ha inoltre
provveduto ad espellere per un anno dalla Cisgiordania decine di
oltranzisti ebrei. Ma il pericolo non si ferma qui. E allo Shin Bet è giunta voce che
rabbini estremisti hanno accettato di discutere con i membri di una
cellula clandestina l'opportunità di condurre attentati
anti-palestinesi. Anche suicidi, all'occorrenza. Finora fra gli estremisti ebrei c'è un solo precedente del genere:
quello di Baruch Goldstein, il colono che fece strage nella Tomba dei
Patriarchi di Hebron oltre 20 anni fa, uccidendo 30 fedeli islamici
prima di finire immancabilmente linciato. Se si verificasse adesso qualcosa di analogo, ha avvertito
l'emittente, potrebbe essere di nuovo l'innesco di un'insurrezione
generale.
Israele governo di estrema destra e opposizione 156 Israele opposizione civile e democratica 618 Sulla scia del colpo di stato giudiziario, le discussioni israeliane sul trasferimento all’estero non si fermano più ai gruppi di social media. In una lussureggiante valle dell’Italia nordoccidentale si stanno concretizzando idee di emigrazione collettiva – e iniziative simili stanno prendendo forma anche altrove Hilo Glazer 2 settembre 2023 1:19 IDT “Mentre il numero di ore di luce nella democrazia del loro paese continua a diminuire, sempre più israeliani arrivano nella valle montuosa alla ricerca di un nuovo inizio. Tra loro ci sono giovani con bambini nel marsupio, altri con bambini in età scolare, e ci sono persone con i capelli grigi come me. Un insegnante, un imprenditore tecnologico, uno psicologo, un toelettatore, un allenatore di basket. Alcuni dicono che stanno solo esplorando, ma si vergognano ancora di ammettere che stanno seriamente considerando l'opzione. Altri sembra
Vittime Oltre 20.258 morti* e almeno 53.688 feriti nella Striscia di Gaza. 303 palestinesi uccisi nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme est Israele rivede il numero stimato delle vittime del 7 ottobre riducendolo da 1.400 a 1.147. 485 soldati israeliani uccisi dal 7 ottobre e almeno 1.831 feriti. Gaza guerra Hamas e Israele Sviluppi chiave Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non chiede al governo israeliano il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in una telefonata con il primo ministro Benjamin Netanyahu. Le forze israeliane si ritirano dalla rotonda palestinese di Gaza City dopo aver completamente raso al suolo e distrutto i locali che la circondano. Le squadre di soccorso palestinesi recuperano i corpi di 40 persone nel centro di Gaza uccise venerdì dai bombardamenti israeliani. L'esercito israeliano annuncia che 14 soldati sono stati uccisi in scontri armati con combattenti palestinesi nella Striscia di Gaza nel fine settimana. Un ministro israeliano afferma che
https://electronicintifada.net/…/guide-online-securit…/17536 A guide to online security for activist There has been an uptick in digital threats faced by the Palestine solidarity movement. electronicintifada.net The last year has seen an uptick in digital threats faced by individuals and organizations around the world, and those working on the question of Palestine are no exception. Over the past few months, there have been attacks on boycott, divestment and sanctions (BDS) movement websites, threatening emails to activists and new information emerging on Israel’s surveillance capabilities. “The latest cyber-attacks against BDS seem to be part of a full-fledged Israeli war on the movement that includes McCarthyite legal repression, use of intelligence services and yet more funding for ‘brand Israel’ propaganda,” said Mahmoud Nawajaa, the general coordinator of the Palestinian Boycott, Divestment and Sanctions National Committee (BNC).
Vince Defamation, dell'israeliano Yoav Shamir: un film molto potente, che prende spunto da una semplice domanda: che cos'è l'antisemitismo? La tesi del film - perché di film a tesi si tratta, per quanto coraggioso e più problematico di molti altri - è che oggi l'antisemitismo è innescato da, e funzionale a, l'establishment israeliano, lo stato di Israele e le lobby ebraiche, soprattutto negli USA. Vedere dal di dentro il funzionamento della statunitense Anti-Defamation League, potentissima organizzazione che si occupa di denunciare per l'appunto tutti i presunti casi di antisemitismo che succedono nel mondo, è agghiacciante. Ed è agghiacciante anche l'etichetta di negazionismo che viene affibbiata a chiunque osi contestare queste lobby e il loro legame con lo stato di Israele. La shoah usata come scudo, il senso di colpa come arma per difendere qualunque tipo di operazione militare e criminale dello stato di Israele vengono così denunciate con molta forza.
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