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Padova :La comunità musulmana manifesta in piazza: "Contro ogni violenza"





Un piazza un centinaio di persone, molte donne con il velo e molti bambini. Sono stati proprio i bambini i protagonisti del sit-in, simbolo dell'integrazione con i compagni italiani. Tutti avevano in mano un cartello per condannare la violenza.


Durante la manifestazione hanno parlato al microfono tutti gli esponenti delle diverse associazioni islamiche in città: l'associazione Meccha, l'associazione La saggezza, P. S. M. Partecipazione e spiritualità musulmana, l'associazione Marocchina di Padova, l'associazione Veneto Brenta B., l'associazione islamica Borgoricco, l'associazione culturale del Bangladesh.
"Siamo qui per dire no a tutte le forme di violenza", ha esordito il portavoce dell’Associazione Mecca, Taoufik Boukadid. "Non è accettabile uccidere persone inermi in nome delle religioni. Dobbiamo evitare lo scontro religioso. Lottare per l'unità contro le violenze per una società plurale e coesa. Lavorare per distruggere il muro di diffidenza che si è creato in seguito alle vicende attuali". Uniti contro ogni forma di violenza, è dunque il messaggio che il mondo musulmano padovano ha voluto lanciare alla cittadinanza durante la manifestazione.
"Condanniamo fermamente gli attentati terroristici avvenuti in Francia esprimendo solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime", ha aggiunto il portavoce della comunità marocchina, Youssef Hannou. "Questa non è una battaglia di civiltà, ma solo ignobili gesti criminali".


Famiglie e bambini davanti alla Prefettura con i cartelli "Je suis Charlie". Una presa di distanza chiara e forte dagli attentati in Francia
Bettin (Pd): "Sono parte della nostra città". "Con il cuore e la testa a Parigi, oggi ho voluto condividere un messaggio contro ogni violenza, di vicinanza al popolo francese e di elogio della libertà di espressione con la comunità musulmana di Padova", è la dichirazione del segretario provinciale del Pd Massimo Bettin. "Parole d'ordine nette e voglia di costruire da padovani e italiani tempi migliori. Queste donne e questi uomini sono parte della città, ne sono parte ogni giorno con i loro bambini, il loro lavoro, le loro vite. Far finta di non capirlo preferendo slogan gretti e strumentalizzazioni è' sbagliato, cinico, pericoloso per tutti".
 

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