Le città beduine in sciopero dopo che un giovane è stato ucciso dalla polizia israeliana
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Sintesi personale
Uno sciopero generale ha paralizzato la città di Rahat e tutti i principali villaggi beduini nel deserto del Negev per protesta contro l'uccisione di un giovane arabo da parte di un ufficiale della polizia israeliana all'inizio della settimana. Sami al-Jaar, un giovane uomo sui 20 anni di Rahat, è stato ucciso dalla polizia israeliana mentre stava sul patio della sua casa durante gli scontri tra polizia e giovani locali nelle vicinanze.
Un giornalista di Ma'an a Beersheba ha detto che i negozi e i mercati domenica sono rimasti chiusi e centinaia di scolari non hanno partecipato alle lezioni , anche i Comuni ed altri uffici pubblici sono rimasti chiusi .Il ministero israeliano dell'educazione ha tentato di rompere lo sciopero costringendo insegnanti e dipendenti della scuola ad andare a lavorare, minacciando di punirli se avessero rifiutato. Gli attivisti dei comitati dei genitori hanno costretto gli insegnanti in alcune scuole a tornare a casa e onorare lo sciopero. E' stato riferito che il capo del movimento islamico nel nord di Israele, lo sceicco Raed Salah, parteciperà al funerale. Ci sono circa 260.000 beduini in Israele, per lo più vivono nel Negev . Circa 90.000 persone vivono in 35 villaggi non riconosciuti dalle autorità. Le autorità negano loro l'accesso ai servizi di base e alle infrastrutture , come l'elettricità e l'acqua corrente, si rifiutano di porli sotto la giurisdizione municipale, tenendoli bloccati in aree precedentemente dichiarate "terra di stato" nonostante la loro residenza. Molti beduini sono stati forzatamente sistemati dallo Stato di Israele nella zona dopo il 1948, in particolare dopo che i tentativi di condurli in modo permanente attraverso il confine nei paesi vicini non erano riusciti.
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