Il presidente iraniano denuncia gli assassini di Charlie Hebdo come terroristi che promuovono l'islamofobia
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Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha denunciato il "terrorismo" e la violenza commessi in nome dell'Islam, dopo l'attacco mortale alla rivista satirica francese Charlie Hebdo a Parigi.
Ha specificato che "la violenza e il terrorismo sono riprovevoli in questa regione, in Europa o negli Stati Uniti".
Chi uccide e attua azioni violenti ed estremiste agisce ingiustamente in nome della jihad, della religione o dell' 'Islam provocando islamofobia intenzionalmente o no", ha detto Rouhani.
Non ha menzionato il nome della rivista, dove uomini armati e mascherati al grido di "Allahu Akbar" (Dio è grande) ha effettuato la strage per vendicare il profeta Maometto.
Il portavoce del ministero degli Esteri Marzieh Afkham ha dichiarato : "tutti gli atti di terrorismo contro persone innocenti sono estranei alla dottrina e agli insegnamenti dell'Islam."
L' Imam Ahmad Khatami, il leader chiave della preghiera del venerdì, ha ribadito tale concetto nel suo sermone settimanale.
"L'Islam non permette l'uccisione di innocenti, sia a Parigi, in Siria, in
Iraq,nello Yemen, in Pakistan o in Afghanistan", aggiungendo che
"vigorosamente condanna" la carneficina di Parigi.
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