I Vescovi dell'Holy Land Coordination: ci opporremo ancora al muro nella Valle di Cremisan

 

Beit Jala (Agenzia Fides) – Opposizione confermata alla costruzione del muro nella Valle di Cremisan, e nuove iniziative per contrastare l''allargamento dell'insediamento illegale sorto a Hebron con l'appoggio del governo israeliano. Sono questi i due impegni concreti assunti dai 16 Vescovi che hanno partecipato quest'anno alla visita in Palestina e Israele organizzata dall'Holy Land Coordination (HLC), organismo che riunisce Vescovi e rappresentanti delle Conferenze episcopali di Europa e Nord America.
Nel comunicato pubblicato il 15 gennaio al termine della loro visita, i Vescovi fanno riferimenti diretti ai due casi controversi e si soffermano in particolare sull'emergenza umanitaria che hanno registrato nella Striscia di Gaza. “Nei prossimi mesi – si legge nel testo pervenuto all'Agenzia Fides - continueremo a opporci alla costruzione del muro previsto nella Valle di Cremisan. Esso comporterebbe la perdita delle terre e dei mezzi di sussistenza di molte famiglie cristiane”. I Vescovi prendono anche l'impegno di “contrastare l'espansione del programma d’insediamento, illegale secondo il diritto internazionale, di cui siamo stati testimoni diretti in Hebron”, sottolineando che “il suo impatto sulla libertà di movimento dei palestinesi e sulla confisca delle terre è semplicemente ingiusto”.
Un'ampia sezione del documento finale si sofferma sulla condizione registrata nella Striscia di Gaza, ancora segnata dalle conseguenze devastanti dell'operazione militare “bordo di protezione”. Decine di migliaia di famiglie di Gaza – riferiscono i Vescovi dell'HLC - “non hanno un alloggio adeguato. In questo ultimo periodo di freddo gelido, almeno due bambini sono morti per ipotermia. Il blocco continuo impedisce drammaticamente la ricostruzione e contribuisce alla disperazione che mina la legittima speranza degli israeliani per la sicurezza. Ma crea, anche, livelli intollerabili di disoccupazione e spinge la gente comune verso la povertà più estrema”.
Nonostante la devastazione e le paure di un'altra guerra, la piccola comunità cristiana viene descritta nel comunicato come una realtà in grado di custodire la speranza anche in una condizione così segnata da dolore e povertà: “Abbiamo visto famiglie - scrivono i Vescovi di HLC - ricostruire con caparbietà le proprie vite. Abbiamo visto una piccola comunità cristiana con un’enorme fede. Abbiamo ammirato la tenacia di molti volontari. Abbiamo visitato la scuola Sacra Famiglia dove musulmani e cristiani studiano e giocano insieme in armonia”. (GV) (Agenzia Fides 16/1/2015). Vescovi dell'Holy Land Coordination: ci opporremo ancora al muro nella Valle di Cremisan

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