Gideon Levy: nel frattempo, Gideon Levy riceve una minaccia di morte


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Siamo quasi tutti Charlie Hebdo...
Una lettera di minacce spedita a Haaretz
nena-news.it


Roma, 13 gennaio 2014, Nena News – “ La Corte europea per i crimini antisemiti. Squadra di esecuzione [delle sentenze] della Corte.“Risposta: Procedimento contro partecipanti ad attività anti-israeliane. “La Corte ha ricevuto la richiesta di indagare sulle attività di Gideon Levy, giornalista, contro Israele. “Il testimone n°1 ha mostrato l’articolo “Le azioni più basse dalle altezze più elevate” (Haaretz, 15 luglio 2014) …Il presidente della corte: la corte si è convinta che è stata fatta una propaganda a favore del nazismo. Una volta che ciò sia stato provato, la corte non ha alcuna possibilità di scelta in merito al verdetto, pertanto il colpevole di cui sopra è condannato a morte. Dato il notevole danno procurato, la sua eliminazione deve avere luogo al più presto. Morte “accidentale”: con il veleno, le vespe, i serpenti, con un virus, ecc. “Ps: La corte Pulsa Denura [una maledizione cabalistica che secondo alcuni sarebbe come una sentenza di morte, secondo altri invece no. N.d.tr.]non ha nessun collegamento con il sistema di sicurezza israeliano… Questa corte insegue i nemici di Israele dovunque essi siano e i verdetti sono eseguiti dal plotone di esecuzione della corte… Con preghiera di affiggere questa lettera in diversi posti dei vostri uffici.” Questa lettera, scritta in inglese, è arrivata ad Haaretz la settimana scorsa, in una busta spedita da Tel Aviv. La lettera non è stata scritta da un musulmano. Al fondo c’era scritto: “i semi d’arancio significano morte”. I semi sono stati incollati sul retro della lettera. Un racconto di Sherlock Holmes ha come titolo: “I cinque semi d’arancio”, e si svolge su una lettera con minacce di morte. Questa non è la prima minaccia contro un giornalista israeliano, e non sarà l’ultima. L’attacco al settimanale Charlie Hebdo la scorsa settimana è stato preceduto da minacce di morte. Il massacro è avvenuto in seguito a ciò. Potrebbe succedere anche qui. Chiunque è rimasto sconvolto per l’attacco alla libertà di stampa in Francia deve considerare cosa stia accadendo in Israele. In generale i media israeliani non hanno bisogno di minacce. Si sono arruolati molto tempo fa, di loro spontanea volontà, al servizio del potere e della sua versione delle cose; per veicolare il consenso, le valutazioni, l’intrattenimento e rendere piacevole la vita ai propri clienti. Non c’è stata nessuna pressione dall’alto, né dalla censura né da una qualsiasi forma di coercizione. Solamente [sono state] semplici considerazioni di carattere commerciale, l’obbedienza,la vigliaccheria e una sostanziale mancanza di comprensione della natura del proprio lavoro. Solamente chi osa superare la linea rossa sa quanto sia grande e imminente il pericolo e quanto questo sia aumentato negli ultimi tempi. Israele ha provocato in molti modi l”ondata di terrore in Francia contro i giornalisti e gli ebrei. I soliti esperti sulla sicurezza sedevano negli studi televisivi ed elargivano pomposamente i loro consigli ai dilettanti francesi. Alcuni di loro prendevano in giro la legge francese che non permette lì quello che si fa qui. Altri hanno parlato di inesperienza. È chiaro che questi sono esperti che sanno come sterminare il terrore nel proprio paese, una volta per tutte. Naturalmente, raccomandano ai francesi le soluzioni violente che si usano qui– più forze , più intelligence e più assassinii. E tutto questo è stato seppellito – come avrebbe potuto essere altrimenti? – da un esplicito sentimento di gioia perchè “ora capiranno con chi abbiamo a che fare” e anche il più popolare mantra ricorrente in Israele: “Non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani”. Tutti i terroristi sono musulmani? Uhm. Alcuni dei più orribili atti di carneficina negli anni recenti sembrano essere stati dimenticati. Sono stati commessi da bianchi, uomini cristiani, ma chi tiene il conto? In quei casi sono stati sempre “individui” che hanno agito da soli, mentalmente malati e disturbati. Anders Breivik, che ha trucidato 75 persone a Oslo e nell’isola di Utoya, è un musulmano? E la serie di massacri negli USA, al liceo Columbine, alla scuola elementare Sandy Hook e al politecnico Virginia Tech, sono stati questi eseguiti da musulmani? Nessuno ha attribuito questi atti a uomini bianchi, americani o norvegesi. Nessuno ha pensato ad un terrorismo cristiano. E non abbiamo speso una parola circa il più grande spargimento di sangue della storia che è accaduto non molto tempo fa, tutto nel continente dell’illuminismo, che all’epoca non aveva praticamente alcun musulmano. E le uccisioni di giornalisti? Si può anche ricordare che durante l’operazione Margine Protettivo della scorsa estate ne sono stati uccisi 13 a Gaza. È molto preoccupante il terrorismo criminale commesso nel mondo da movimenti e individui islamici. È necessario combatterlo. Ma dobbiamo anche provare a capire i suoi obiettivi e le sue motivazioni. L’attacco alla stampa in Francia ci dovrebbe togliere il sonno, ma dobbiamo ricordare cosa sta succedendo nel frattempo in Israele. Qui c’è un altro brano della lettera che ho ricevuto la settimana scorsa, e questa non mi è affatto arrivata da un musulmano. “Hai sputato sul popolo di Israele e Dio ti ha risposto. Nessun bambino”. Non c’è altro da dire. Nena News (Traduzione di Carlo Tagliacozzo)

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