La Repubblica , 19.11.2014
di ALIX VAN BUREN
Il
leader del movimento laico non violento e dell'Iniziativa nazionale
palestinese: "La Ue e l'America condannano a parole le azioni di
Netanyahu, però fanno niente per fermarlo"
"SAREBBE
un errore catastrofico se ci lasciassimo trascinare nella guerra
religiosa voluta da Netanyahu. È quel che lui spera". Mustafa Barghouti,
leader del movimento laico non violento e dell'Iniziativa nazionale
palestinese, la "terza via democratica" alternativa a Fatah e Hamas,
denuncia "la trappola" in cui cade chi "risponde con la violenza alle
provocazioni sulla Spianata delle Moschee".
S'aspettava un attacco a un luogo di culto dopo l'escalation nei singoli atti di violenza fra israeliani e palestinesi?
"Speravo che non accadesse. Infatti, le provocazioni incendiarie del
governo Netanyahu nei luoghi santi di Gerusalemme hanno questo
obiettivo: spostare l'attenzione internazionale dall'espansione delle
colonie che strangolano la città, e dal rifiuto di ogni soluzione
politica in base alla formula dei due Stati. Però, l'attentato di ieri è
segno del fallimento della comunità internazionale".
Vale a dire?
"La Ue e l'America condannano a parole le azioni di Netanyahu, però
fanno niente per fermarlo. Basterebbero sanzioni punitive a fargli
invertire la rotta. Io sono un medico e perciò studio le cause del male:
la violenza, che condanno, germina e prolifera sull'occupazione di cui
non si vede la fine, sul sistema di apartheid. Quest'anno Israele ha
ucciso 2260 palestinesi di cui 600 bambini. Kerry condanna l'attentato e
fa bene, ma mi sarebbe piaciuto che avesse speso una parola anche per
quei bambini".
L'escalation proseguirà, secondo lei?
"La soluzione è soltanto politica ed è nell'interesse sia degli
israeliani sia dei palestinesi. Senza sicurezza per i palestinesi, non
ne avranno nemmeno gli israeliani".
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