Marina Zot Morpurgo : i Giusti
A me la storia dei Giusti è sempre piaciuta, quindi ho deciso che almeno un paio di volte a settimana darò la buonanotte con un Giusto a mia scelta (insindacabile e tirannica).Tratto dal profilo di FB ( autorizzazione dell'autrice)
I Giusti di oggi sono marito e moglie, Levi Coffin e Catherine Coffin, quaccheri. I quaccheri furono tra i più attivi nella campagna antiabolizionista. La casa dei Coffin, nell'Indiana, divenne un rifugio sicuro per gli schiavi in fuga verso il nord degli Stati Uniti e la libertà – fuggitivi aiutati a costo della vita o di punizioni severissime da una rete di salvataggio nota come Underground Railroad. Qui sotto un'immagine dei coniugi Coffin, ritratti da Charles T. Webber (1891).
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Ecco il Giusto(a) di oggi.
La signora è Lime Balla, albanese e musulmana. Durante la guerra lei e suo marito Destan ospitarono per 15 mesi tre fratelli ebrei, che facevano parte di un gruppo di 17, in fuga dai tedeschi. I Balla erano contadini poverissimi, ma al pari degli altri abitanti del villaggio (tutti musulmani) che si presero in casa la loro "quota" di ebrei, non vollero accettare il denaro che questi offrivano.
Nel dicembre del 1944 il gruppo di ebrei partì per Pristina, e qui furono aiutati da un partigiano nipote dei Balla. I fratelli Lazar si salvarono, e quarantacinque anni dopo, quando vivevano in Israele, rintracciarono i loro salvatori.
Gli albanesi durante la guerra si distinsero per la protezione accordata agli ebrei, albanesi o profughi che fossero. In seguito gli albanesi intervistati in proposito spiegarono di aver agito in modo naturale, in base al loro codice d'onore, chiamato "Besa". Secondo gli storici di Yad Vashem, gli albanesi fecero addirittura a gara per il privilegio di salvare ebrei.
allegato :
http://www.triestebraica.it/node/191
La signora è Lime Balla, albanese e musulmana. Durante la guerra lei e suo marito Destan ospitarono per 15 mesi tre fratelli ebrei, che facevano parte di un gruppo di 17, in fuga dai tedeschi. I Balla erano contadini poverissimi, ma al pari degli altri abitanti del villaggio (tutti musulmani) che si presero in casa la loro "quota" di ebrei, non vollero accettare il denaro che questi offrivano.
Nel dicembre del 1944 il gruppo di ebrei partì per Pristina, e qui furono aiutati da un partigiano nipote dei Balla. I fratelli Lazar si salvarono, e quarantacinque anni dopo, quando vivevano in Israele, rintracciarono i loro salvatori.
Gli albanesi durante la guerra si distinsero per la protezione accordata agli ebrei, albanesi o profughi che fossero. In seguito gli albanesi intervistati in proposito spiegarono di aver agito in modo naturale, in base al loro codice d'onore, chiamato "Besa". Secondo gli storici di Yad Vashem, gli albanesi fecero addirittura a gara per il privilegio di salvare ebrei.
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http://www.triestebraica.it/node/191
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